A Torino si prepara la guerra alle ciclabili
A torino si prepara la guerra alle ciclabili
Bik
e
sharing? A Parigi è già realtà da un anno e mezzo con
milioni di utenze
all’anno. In Italia, una bella favola che finora ha avuto il suo happy
ending solamente nei piccoli capoluoghi di provincia. A Milano
e
Roma il progetto sta partendo molto timidamente, più
che altro per
la mancanza di infrastrutture. Torino che in questo senso
è all’avanguardia
si appresta a muovere guerra proprio alle piste ciclabili. A puntare il
dito contro la rete cittadina del capoluogo piemontese non sono i negozianti,
ma l’opposizione che ha presentato al Consiglio comunale una mozione per
eliminare per sempre le piste ciclabili dal centro. Secondo Forza Italia
le piste «sono completamente inutilizzate e contribuiscono soltanto ad
azzerare i registratori di cassa dei negozianti e a desertificare le strade
auliche».
Intanto i negozianti hanno scritto all’Assessore
al Traffico Maria Grazia Sestero per chiedere il ripristino del
parcheggio sulle piste ciclabili almeno nel mese di dicembre, quello dello
shopping natalizio e del minor flusso di biciclette. A dare man forte ai
negozianti sono arrivati anche gli automobilisti. Sono state raccolte firme,
sono stati interpellati i vigili urbani e ora si chiede l’intervento dei
politici. Secondo l’opposizione le piste ciclabili sono un fallimento
e il loro utilizzo non va a compensare il danno subito dai commercianti.
Mentre in tutta Italia si cerca di imitare
i modelli del Nord Europa, a Torino (città dell’auto è bene
ricordarlo…)
si tenta di imbastire una politica contro la bicicletta. Un anacronismo
quasi grottesco per la città che ha appena rivinto il premio come
migliore
città ciclabile d’Italia, ma, soprattutto, per un capoluogo che
dimostra
di avere la memoria corta. Negli anni Ottanta quando si decise di pedonalizzare
via Garibaldi i negozianti insorsero. Ora è diventata la principale
arteria
dello shopping torinese.