Slyway projects Roadmaster, ciclismo in poltrona
Telaio1
Innovazione ed ecologia, questa è la filosofia di Slyway projects,
azienda
italiana specializzata nella produzione di biciclette reclinate. Il
“propulsore”
è il medesimo dei mezzi tradizionali, le gambe, a cambiare è
l’impostazione
in sella. Il progetto Slyway nasce nel 2003, nell’ambito della Fondazione
Patrizio Paoletti per lo sviluppo e la comunicazione. Il mezzo che presentiamo
rappresenta l’evoluzione di quella sfida.Le biciclette reclinate,
però,
non sono un’invenzione moderna, hanno origini lontane nel
tempo
La diffusione è avvenuta in Paesi notoriamente legati all’utilizzo della bici come mezzo di trasporto. Soprattutto al Nord Europa e negli Stati Uniti, dove si concentra la produzione. Caratteristico l’assetto: le reclinate hanno seggiolini molto bassi e schienali coricati, geometria che rende queste biciclette meno sicure nel traffico normale e difficili da guidare per ciclisti principianti. Ma basta poco tempo per scoprire un mondo del ciclismo tutto nuovo e divertente.
L’obiettivo di Slyway projects è proprio quello di facilitare la guida, anche alle persone meno esperte. Il seggiolino è leggermente più alto da terra e lo schienale è meno coricato, caratteristiche che semplificano la maggior parte delle manovre. Il telaio del modello Roadmaster, quello che abbiamo provato, è realizzato in lega di alluminio 7020 costituito da una tubazione monotrave ovalizzata e sovradimensionata, alle cui estremità sono posizionate la pedaliera e il seggiolino.
Telaio2
Lo sterzo, che agisce direttamente sulla
forcella in acciaio, è gestito dal manubrio che offre la
possibilità di
regolare l’inclinazione e la lunghezza dell’attacco in modo da
portare
la piega in posizione intermedia tra petto e ginocchia. Il sedile è in
lega di alluminio serie 6000, convenientemente ricoperto con materiale
sintetico antiurto e regolabile nell’inclinazione.
Tarando
la valvola della molla a gas Stabilus posta sull’asta posteriore, si
può
tenere lo schienale più verticale, idoneo all’uso turistico. Di
fatto,
la posizione rende più agevole la torsione del busto, mentre la posizione
opposta è indicata all’uso in pianura sulle lunghe distanze, la
pedalata
è più “comoda” e redditizia perché il peso
è distribuito su tutta la
superficie dello schienale. Il sedile scorre longitudinalmente su un binario
di circa 50 cm che consente di sistemare convenientemente persone con statura
variabile tra 165 e 195 cm.
La distanza sedile-asse del movimento si
regola empiricamente, come avviene per le bici tradizionali: alla massima
distanza dal pedale, la gamba non deve essere completamente tesa. Collegato
alla tubazione principale, tramite un perno che agisce su cuscinetti, è
il carro posteriore, realizzato in materiale composito. Questa zona include
l’unità ammortizzante Ad5 di provenienza Cane creek, e consente di
posizionare
il fulcro dell’ammortizzatore in diverse posizioni, modificando
l’assetto.
L’ammortizzatore “avanzato” allunga il passo della bici e
corica lo
sterzo, mentre le posizioni arretrate sono adatte all’uso sportivo.
Prova1
La prima volta su una reclinata è un’esperienza
unica. In pratica è come tornare bambini e imparare di nuovo ad andare
in bicicletta. È necessario più di un istante per ottimizzare una
nuova
condizione di equilibrio. Se si vogliono accelerare i tempi, però,
è fondamentale
seguire pochi e semplici accorgimenti. La schiena deve rimanere completamente
appoggiata allo schienale perché il peso del corpo migliora
stabilità e
controllo dell’avantreno.
Un altro consiglio riguarda l’avantreno: meglio non stringere troppo il manubrio con le mani, è assolutamente inutile. Conviene, invece, godersi il relax della posizione reclinata. La spinta sul pedale deve avvenire con il piede nella posizione più alta, sfruttando quella mezza pedalata di spinta necessaria a prendere un minimo di velocità ed equilibrio. Capito il “gioco” si raggiunge una buona velocità di crociera in pochi istanti. Ad avvalorare la tesi ci sono studi scientifici: un ciclista che pedalando sviluppa 315 watt andrà a 34,8 km/h su una bici da turismo, a 39,1 km/h su una da corsa e a 43,5 km/h su una reclinata.
Perché? Le reclinate hanno vantaggi aerodinamici non indifferenti rispetto alle biciclette tradizionali. La sezione esposta all’aria è ridotta e, per una precisa legge fisica, la resistenza dell’aria aumenta il triplo della velocità. Gli arti inferiori, inoltre, lavorano diversamente rispetto alla specialissima tradizionale,anche se occorre tempo per “fare la gamba”. La posizione reclinata, con la schiena completamente appoggiata, è sicuramente vantaggiosa in pianura perché consente di spingere sui pedali esattamente come la macchina leg-press che si trova in palestra, ma è più difficile da tenere in salita.
Prova2
In posizione coricata, infatti, non è possibile
alzarsi in piedi sui pedali per superare i momenti di crisi e sciogliere
i muscoli. Per spingere di più e meglio è necessario adottare una
postura
diversa con le spalle che si avvicinano naturalmente alla piega manubrio.
L’assetto accorcia leggermente la distanza del bacino dai pedali,
migliorando
la spinta a una cadenza più bassa.
A
questo punto la Roadmaster diventa entusiasmante da guidare, anche in discesa.
La posizione del baricentro più bassa che su qualsiasi veicolo
tradizionale,
permette di impostare le curve a velocità maggiore. La bici, quindi,
è
incredibilmente facile da piegare in curva. In caso di frenate brusche
i freni a disco Formula permettono rapide decelerazioni in pochi metri,
senza nessuna perdita di aderenza della ruota posteriore. Uno dei punti
di forza della reclinata, infatti, è la concentrazione del peso del
ciclista
sulla ruota posteriore, fatto che consente di ritardare l’arresto sino
all’ultimo istante trasmettendo un rassicurante senso di padronanza della
bici anche ai meno esperti.
La reclinata Slyway projects Roadmaster
rappresenta un modo nuovo di andare in bicicletta e interpretare il ciclismo.
Estremamente comodo e sicuro. La facilità di guida, dopo il naturale e
necessario periodo di apprendistato, la rende particolarmente adatta ai
lunghi percorsi cicloturistici. Il sedile, molto confortevole, allevia
i problemi alla schiena e alla zona perineale e consente, in tempi
ragionevolmente
brevi, di godere di un nuovo modo di apprezzare il ciclismo.
Scheda tecnica
Telaio: lega d’alluminio 7020
Carro posteriore: in carbonio
Forcella: acciaio
Ammortizzatore: Cane creek Ad5
Manubrio: alluminio
Attacco manubrio: alluminio
Comandi: Sram 5.0 9 Sp
Freni: Formula idraulici
Cambio posteriore: Shimano Lx
Deragliatore anteriore: Shimano
Lx
Guarnitura: Shimano Deore 44/32/22
Pedivelle: Shimano Deore
Ruota libera: Sram power glide 11/32
Cerchi: Trax 28 fori
Mozzi: Velocity
Raggi: Alpina
Sedile: in lega d’alluminio 6000
Coperture: Continental contact
Prezzo: 2.190 euro
Indirizzo
Slyway projects srl
Via Ghinaglia, 47
26100 Cremona
Tel. 0372/29589
Fax 0372/568592
www.slywayprojects.com
stefano@slywayprojects.com