Il suo nome è Elray
Il suo nome è elray
Il suo nome è Patrick Ray Pugliese, leggete e capirete di chi stiamo parlando. È nato a Teheran nel 1977, ma è cresciuto in Italia, ed è diventato famoso al pubblico televisivo per la partecipazione al Grande Fratello del 2004. Nel mezzo c’è una grandissima passione per la bici: gare da ragazzino in mtb e ora, sempre con le ruote grasse, un’azienda di bici.
«Sono cresciuto nel Veneto e ho praticato la mountainbike sin dal 1989. Nel 1990 ho iniziato a gareggiare con un team molto conosciuto all'epoca: Oscar moto bike team, correvo con la Merlin. Ho gareggiato sino al ‘94 ottenendo piazzamenti e qualche risultato in gare a carattere provinciale. Correvo nella categoria Juniores e i miei avversari erano futuri campioni del calibro di Marco Bui, Dario Cioni, Alessandro Checuz e Dario Acquaroli, per ricordarne alcuni».
A metà degli anni Novanta realizza il suo sogno da ragazzo, disegnare e progettare bici. Crea così il marchio Elray (clicca qui). «Nel ‘95 la grande passione per le due ruote mi ha portato a progettare un telaio, molto particolare. Ci tengo ad affermare che sono stato il primo a curvare i foderi alti del carro posteriore per dare più morbidezza alla bici. Era fatto in acciaio e saldato dal grande maestro Dario Pegoretti».
Al Salone del ciclo di Milano nel 1997
Sull’edizione online del Corriere della Sera, una delle gallery più cliccate di inizio anno era proprio quella che rintracciava i partecipanti al reality televisivo, per raccontarne le loro storie. Un “come eravamo” e un “come siamo ora”, al quale aggiungiamo questa storia che lui stesso ci ha raccontato: «Questa novità fu presa in considerazione dalla stampa italiana, ma tutto finì lì. Per me non fu un periodo troppo fortunato. Con mio grande stupore, l'azienda di tubi in acciaio che da due anni mi riforniva smise di collaborare e iniziò a foraggiare un marchio di mtb che presentò il telaio a foderi curvi come il mio, rivendicandone la paternità. Al Salone del ciclo di Milano nel 1997 e casualmente io e Tom Ritchey esponevamo in stand vicini. Le nostre bici erano simili: lui le pubblicizzava come grande novità quei modelli, io costruivo quella tipologia di bici già da due anni ma non ero riuscito a farle conoscere al grande pubblico».
Le sue R.U.O. racing use only
Ora la sua azienda punta a farsi conoscere, con un sito (clicca qui) e attraverso presentazioni e saloni. Nel catalogo 2015, come top di gamma, ha un modello in titanio e uno in carbonio. «Sono il frutto della nostra migliore tecnologia e accomunate da un solo nome: R.U.O., racing use only».
Elray r.u.o. è un modello da 29” con una geometria particolare, il tubo di sterzo è abbastanza alto rispetto alla media. L'allestimento è pensato per un utilizzo racing, con la trasmissione monocorona Sram che garantisce sufficienti rapporti per affrontare un ampio range di situazioni e aiuta a contenere il peso della bicicletta. I tubi del triangolo posteriore e del reggisella sono leggermente curvati. I cavi del cambio posteriore e del freno passano internamente al telaio.
Elray r.u.o. Titanium ha un assetto racing pronunciato e vengono ripresi gli stessi concetti di geometria del telaio e i particolari foderi curvati. Da notare, la particolare lavorazione del carro posteriore nella zona di fissaggio della ruota. I tubi del telaio sono leggermente più snelli e si collegano in modo differente al tubo di sterzo. Entrambe sono realizzate completamente su misura.
Scheda tecnica
Elray r.u.o.
Pedivella ruote reggisella Pmp
Attacco piega Frm
Freni Formula r1
Forcella Marzocchi lcr 320 carbon
Gomme Onza canis 2.25
Sella Prologo racing
Gruppo Sram xx1
Bulloneria titanio e ergal Tiso
Prezzo: 7.390 euro + Iva
Scheda tecnica
Elray r.u.o. Titanium
Ruote Frm piega Frm
Attacco Tiso
Reggisella titanio Pmp
Sella Prologo racing
Pedivella Pmp
Gomme Onza canis 2.25
Gruppo Xx1
Forcella Marzocchi lcr 320 carbon
Freni Formula r1
Prezzo: 9.040 euro + Iva
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