di Sebastiano Modica - 25 August 2015

Il formato Plus?

Tutto quello che c'è da sapere sul nuovo fenomeno del mondo mtb: le biciclette Plus saranno sicuramente protagoniste a Eurobike (in Germania), come a Interbike e Nahbs (negli Stati Uniti)

Il formato plus?

L’ennesima americanata, qualcosa che non serviva, troppo grosso e pesante. Sono solo alcune delle considerazioni pregiudizievoli che mi è capitato di leggere al proposito del nuovo formato Plus. È indubbio che il Plus ha caratterizzato l’ultima edizione della Sea Otter che si tiene ogni anno in California e sarà cosi per la prossima Eurobike tra agosto e settembre, per l’Interbike e il Nahbs negli States.

Un’invasione già annunciata? Forse, le mie considerazioni su quello che potrebbe essere un nuovo fenomeno di mercato, l’ennesimo, a favore di un’industria che cerca di buttare sempre più carne sul fuoco provando ad ingolosire l’esigente popolo dei biker.

 

Cos’è il formato plus?

Domanda scontata ma proviamo a dare una spiegazione a chi ancora non ha ben chiaro il concetto di Plus.

Il Plus per certi versi ha origini non recentissime. Un esempio su tutti le ciclopiche Gazzaloddi di Nokian da ben 3” su ruote da 26” che avevano stupito all’epoca.

Era un timido tentativo di proporre qualcosa di più “corpulento” per avere prestazioni superiori su fondi difficili, tipici delle gare di discesa. Da lì in poi un vuoto commerciale fino a due anni or sono.

Negli ultimi tre anni si è assistito alla rapida ascesa delle fat bike, una categoria di bici nate e progettate dapprima in Alaska per calcare fondi innevati e ghiacciati, tipici di quelle zone.

Lo sdoganare il concetto fat e renderlo disponibile al grande pubblico è merito di Surly che con la Pugsley apre le porte del mondo fat al biker curioso di provare e sperimentare qualcosa di nuovo.

Negli ultimi due anni Surly stupisce ancora. Cosa può esserci di più grande di una ruota da 29 se non una ruota ancora più grossa?

 

Il 29+

Surly ne fa ancora una delle sue. Cerchio per bici 29er, allarga il canale fino a 50 mm e vi installa una copertura “monstre” da ben 3” di sezione. Cosi facendo il diametro complessivo raggiunge quasi i 31” ma avrebbe avuto poco appeal. Ecco che pertanto il + davanti il numerino magico, 29, rende tutto più digeribile e stuzzicante.

Il concetto Plus non si ferma di certo al diametro più grande. Anche i “fratellini” da 27.5 e da 26 ne beneficiano ed ecco apparire magicamente rispettivamente il 27.5+ ed il 26+.

Sostanzialmente ci troviamo di fronte a ruote nei tre diametri classici ma che con coperture di sezione che va da 2.8” a ben 3.25” (in alcuni casi anche 3.5”) si vedono aumentare le dimensioni di almeno 1,5- 2” in media.

E questo sarà uno degli aspetti tecnici più interessanti che andremo ad analizzare.

 

Plus per tutto o per cosa?

Tutto viene ingigantito. Dimensioni, spessori, pesi. È scontato per certi versi ma non occorre perdere di vista il motivo per cui il Plus è nato. La ragione che lo ha portato alla nascita spinge in effetti in diverse direzioni, ma su tutte una è inequivocabile: non è per il racing anche se non ci metteremmo la mano sul fuoco.

Chi intravedeva una possibilità di utilizzarlo in gara rimarrà deluso. I pesi in gioco sono uno degli aspetti limitanti che lo pongono in “inferiorità prestazionale” rispetto ai formati classici, in particolare modo il 29 ed il 27.5.

Il Plus nasce sostanzialmente per un ciclismo differente, in seno al turismo a largo raggio, esplorativo, escursionistico. E vi sono ottimi motivi per pensare che il Plus possa in effetti aprire nuove frontiere ma anche far avvicinare nuovi biker desiderosi di provare qualcosa di nuovo ma che intravedevano nelle fat bike un qualcosa di modaiolo o limitante.

Non è un caso che il Plus viene battezzato negli States Mid-Fat.  Una sezione che si pone a metà strada tra quella classica da Xc racing o da trail biking e quello di ingresso per il mondo fat, il 4” , rischia di diventare qualcosa di molto interessante dal punto di vista dell’utilizzo della bicicletta a 360° ma anche qualcosa che potrebbe apparire come un qualcosa che non “sa di carne né pesce”.

 

Nuovi modi di concepire il turismo a pedali

Sempre più biker si “riavvicinano” al ciclismo grazie a nuovi modi di concepire il turismo a pedali: il touring, il bikepacking, il graveling, ma anche l’All-rounding a 360° sono solo alcuni degli aspetti intrinseci in cui il Plus trova la sua esatta ed ideale collocazione.

Il Plus in effetti si caratterizza per un’altezza spalla maggiore (persino doppia) rispetto al formato classico. Questo fa si che il formato inferiore Plus raggiunga per dimensioni (diametro complessivo intendiamo) il formato superiore tradizionale.

Non è un caso che proprio il 27.5+, formato che nasce dal classico 27.5, raggiunga come diametro complessivo quello di una ruota da 29” per una sezione da 2.2- 2.3” .

I vantaggi tuttavia stanno in un’altezza spalla maggiore nonché una larghezza superiore. Tradotto: Più assorbimento e maggior ammortizzazione pertanto comfort superiore, un’impronta a terra in senso trasversale superiore per una tenuta in curva e una trazione superiori rispetto al formato tradizionale.

Più comfort quindi. Questo già basterebbe a giustificare il Plus per chi intendesse utilizzarlo per scopi ricreativi o turistici, ma anche per chi esige qualcosa che infonda più sicurezza o a chi propriamente un manico non è.

Quali sono i vantaggi (e svantaggi) del plus?

Ve lo sveliamo nel prossimo articolo. e vi proporremo una ricca gallery!

 

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