20 June 2013

Bianchi Infinito cv

Utilizza Counterveil, materiale composito viscoelastico che “abbatte” le vibrazioni provenienti dal fondo stradale. La geometria è C2c

Bianchi infinito cv

Con la presentazione di Infinito cv, avvenuta a Lilla, sulle strade della Parigi-Roubaix all’inizio del mese di aprile, Bianchi apre un capitolo totalmente nuovo della sua storia. Sì perché il top di gamma C2c (Coast to coast), ovvero la linea di bici con geometria comfort, utilizza un nuovo composito che si chiama Countervail prodotto dalla Msc (Material science cooperation). Azienda specializzata nella lavorazione dei materiali compositi che lavora a stretto contatto anche con la Nasa, l’agenzia aerospaziale degli Stati Uniti. È la prima volta che un materiale così innovativo viene utilizzato in ambito ciclistico e Bianchi lo avrà in esclusiva per i prossimi anni.

Countervail è capace di ridurre significativamente le vibrazioni provenienti dalla strada, ecco perché, per ora, è stato utilizzato sul telaio (l’Infinito cv) che coniuga in modo quasi perfetto l’aspetto racing puro al comfort della sua geometria più alta e lunga. Meno vibrazioni in sella alla bicicletta significano minore fatica e maggiore controllo, soprattutto sui terreni infidi delle corse del Nord. Ecco il motivo del lancio e del test-ride sulle strade lastricate di pavè della Parigi-Roubaix. Countervail viene inserito direttamente nella laminazione del telaio (non è una cover per capirci) nei punti ritenuti più adatti e sensibili alla riduzione degli shock. È un materiale visco-elastico che può assorbire, secondo i darti dichiarati da Bianchi, addirittura il 75% in più di vibrazioni rispetto a un normale telaio in fibra di carbonio! Quindi, più controllo e meno fatica uguale risparmio di energia.

Al concetto di minore fatica si lega anche la “endurance geometry” studiata per i prodotti della gamma C2c, sviluppata per i ciclisti che amano le lunghe e lunghissime distanze e tutti quelli che, per ragioni varie, preferiscono una posizione in sella non estrema. Se a questo aggiungiamo alcuni particolari “aero”, come la testa forcella, il tubo obliquo ad apici orientati e il carro sciancrato, possiamo ben capire la qualità di questo prodotto che sarà disponibile in due versioni per gruppi elettronici e meccanici e anche per sistema frenante tradizionale o con dischi (Old e post mount con rotori di 135, 140 e 160 mm). Le differenze tra i telai disc e quelli normali? I tecnici parlano di un +100 grammi da pagare alla maggiore robustezza sia della forcella (fodero sinistro) sia del carro posteriore. Circa il 10% in più (non poco). Otto le taglie, a partire dalla piccola 47 fino all grandissima 63.

Il telaio

Con la precedente versione di Infinito, la nuova denominta Cv ha poco da condividere. Geometria a parte, è stata completamente ristrutturata. Sono comparsi “muscoli” qua e là che hanno irrobustito tutto lo scheletro (a questo proposito siamo curiosi di mettere sotto pressione il telaio sulla nostra Bike machinery). Un lavoro importante è stato fatto nella porzione dello sterzo. La base misura 1,5” e si connette con un poderoso “link” al tubo obliquo che ha la porzione inferiore piatta e larga. Più materiale e una superficie maggiore rappresentano, quindi, un buon punto di appoggio su cui scaricare le energie della pedalata e dei movimenti in sella. Al proposito è opportuno segnalare anche la nuova forcella, che ha la testa visivamente più grande e strutturata di quella dell’Infinito prima maniera. Il nodo dello sterzo, quindi, è largo e appiattito, forte contro le flessioni laterali, ma capace di assorbire una gran quantità di vibrazioni verticali.

La “base” di Infinito prosegue sino alla scatola del movimento centrale che assomiglia non poco a quella di Oltre, top di gamma racing: molto larga e abbondante, è stata sviluppata attorno al sistema Pf30 (Press fit 30) che misura 68x46 mm. È uno standard molto in voga questo, che consente, inoltre, di utilizzare componenti anche più leggeri di altri. I foderi bassi completano il lavoro di restyling. In questo comparto non sono stati operati stravolgimenti particolari in termini design, perché si è preferito operare utilizzando la nuova tecnologia Canterveil per l’assorbimento degli shock. Comunque sia è da evidenziare l’altezza dei foderi bassi nel punto di connessione con la scatola che abbraccia una notevole porzione del Bb e lo blocca saldamente.

Salendo nella porzione posteriore si notano i nuovi foderi alti che sono molto più strutturati di quelli precedenti. Sia nella porzione a contatto con i due forcellini sia nella connessione con l’orizzontale che abbraccia di fatto il verticale. Quindi, niente più monolink, ma una doppia canna che stabilizza tutto il retrotreno e distribuisce i colpi verticali anche sul piano orizzontale. Ha preso corpo anche il tubo superiore che stabilizza tutto il triangolo. Scelta in controtendenza il tubo sella di 31,8 mm invece che di 27,5 mm come molti costruttori propongono in nome del comfort. I tecnici Bianchi hanno preferito mantenere una certa coerenza on le dimensioni del tubo piantone e sviluppare il concetto comodità in altri modi mantenendo elevato lo standard di sicurezza.

La geometria

Infinito è il top di gamma C2c e si caratterizza anche per la sua geometria che è molto più “facile” e abbordabile per il grande pubblico e anche per gli agonisti (professionisti compresi) che desiderano maggiore comfort in determinati frangenti. I punti importanti sono: l’altezza del tubo di sterzo, la lunghezza dell’interasse tra i mozzi delle ruote e l’angolo del tubo di sterzo. Il tubo di sterzo è sensibilmente più alto di quello dell’omologa misura in versione “Bianchi racing”. La misura 53, per esempio, che usiamo abitualmente propone un tubo sterzo di 155 mm per l’Infinito che diventano 140 mm per la Oltre. Rimanendo nel comparto anteriore è da segnalare anche l’inclinazione dello sterzo che è di 71,5°. Abbinata al rake forcella determina, insieme ai foderi bassi del carro, una lunghezza superiore del wheelbase (l’interasse tra le ruote). In due parole stabilità e controllo. Non cambia, invece, la lunghezza dell’orizzontale che non penalizza i ciclisti abituati a “spianarsi” sul telaio.

La prova

L’abbiamo provata sul suo terreno l’Infinito cv, su alcuni tratti, gli ultimi quattro, della Parigi-Roubaix, la classica delle pietre, la corsa più massacrante dal punto di vista fisico di quelle che si svolgono al Nord. Come è andata? Benissimo, cioè non abbiamo sofferto più di tanto e ci siamo pure divertiti. Questa Infinito si è dimostrata bici agile e veloce. Una cosa ci è rimasta impressa, ovvero la capacità del telaio (e delle ruote e dei tubolari di 25 mm) di ricevere il colpo e di andare oltre. Cioè, solitamente, per chi non è corridore, pedalare su questi terreni significa entrarci sopra e man mano perdere velocità insorabilmente. Sino a quando si scende al di sotto del livello di guardia, cioè si va talmente piano che si soffre e basta (in molti sono costretti a fermarsi). Con questa Infinito, invece, abbiamo avuto il piacere di rilanciare pure il ritmo e di spingere anche fino ai 40 km/h (per pochi tratti), velocità che mai avevamo raggiunto da queste parti, sul pavé. La bici non si ferma mai, è come se avesse la capacità di galleggiare sopra le pietre, e di non perdere energia in seguito agli urti.

È notevole anche la capacità di disperdere le vibrazioni, che sono violentissime, e che consente di mantenere pressoché intatta la lucidità e la guidabilità del mezzo anche a persone (come me) non abituate a pedalate su questi terreni. Sul bitume si pedala sul velluto e si apprezzano fluidità e geometria. Quando si rilancia la velocità si capisce che questo è un top di gamma vero. Di quelli che fanno del rapporto peso/potenza la loro peculiarità. Infinito cv è agilissimo, immediato e molto guidabile, un vero peccato non averla messo alla prova in salita, terreno sul quale avrebbe tutte le caratteristiche per eccellere. Oppure in discesa, momento in cui si potrebbe sfruttare il lungo wheelbase e il rake allungato della forcella.

Le nostre conclusioni

Con questa Infinito cv, Bianchi compie un significativi balzo in avanti in tutti gli ambiti. Il prodotto è tecnologico, può contare sul design italiano (e sulle grafiche perfettamente riuscite) ed è stato sviluppato in collaborazione con la squadra World tour Vacansoleil Dcm. È un mezzo moderno che va nella direzione giusta del mercato che vuole prodotti con contenuti hi-tech, ma fruibili nel quotidiano e non troppo impegnativi dal punto di vista geometrico. L’utilizzo di Countervail nella laminazione fa compiere un ulteriore salto di qualità ad Infinito nella direzione del comfort. La differenza con la edizione precedente è davvero significativa, anzi la prova sulle pietre della Parigi-Roubaix è stata addirittura sbalorditiva.

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