22 October 2012

Buon compleanno Gaerne!

Un appuntamento importante e ricco di significato, per Gaerne, che festeggia in questo 2012 due ricorrenze, gli ottant’anni del fondatore e i cinquanta dell’azienda.

Buon compleanno gaerne!

Lo scorso 18 ottobre, in occasione dell’ottantesimo compleanno del fondatore di Gaerne – Ernesto Gazzola, si è tenuta presso la sede dell’azienda la presentazione del volume " Gaerne 50th Anniversary 1962-2012" celebrativo dei cinquant’anni di fondazione dell’azienda. Fondata nel 1962 da uno dei maestri della calzatura sportiva, Ernesto Gazzola, Gaerne è oggi una delle aziende leader nella produzione di stivali da moto, calzature da montagna e scarpe da ciclismo vendute in tutto il Mondo.

Il libro racconta la storia di una “impresa”… umana e lavorativa. Non solo di un’azienda manifatturiera, bensì delle gesta e della vita di una famiglia e di tante persone che hanno trasformato l’idea in una sfida. E con lo stesso spirito, l’hanno portata avanti con lealtà, con correttezza e con passione. (tratto dalla prefazione scritta da Manlio d’Agostino, vicepresidente nazionale Ucid).

È un progetto editoriale di Gino Cervi (Bolis edizioni), mentrel’intervista al signor Ernesto e la parte relativa alle moto è stata scritta da Giulio Gori, direttore del mensile MxMotosprint oltre che giornalista della carta stampata e commentatore televisivo in occasione di eventi del motociclismo internazionale. Guido P. Rubino, giornalista specializzato in tecnologia della bicicletta, autore di guide all’uso e alla messa a punto della bicicletta e di opere sulla storia della bicicletta ha seguito la parte bici.

Questo è un libro di ricordi e di esperienze, dove alle imprese degli eroi del motociclismo e del ciclismo, si intrecciano con quelle della Famiglia Gazzola, dei suoi dipendenti e collaboratori. Da alcuni passi dell’intervista a Ernesto Gazzola, curata da Giulio Gori:

«Provengo da una famiglia che ha sempre lavorato la terra. Sono cresciuto a pane e latte. Mio padre, con otto figli a carico, sapeva bene che la terra non sarebbe bastata per tutti. Allora mi disse: bisogna che impari un mestiere». Inizia così Ernesto Gazzola, senza fronzoli e diritto al punto. Ottant’anni il 18 ottobre, in grande forma e con la scintilla bene accesa nello sguardo. Occhi che puntano all’essenza delle cose, occhi che hanno guidato le mani in quel tacito sapere che ne hanno fatto un maestro, un artigiano vero. «Mio padre portava le scarpe a riparare da un ciabattino, perché allora di soldi ce n’erano pochi e le scarpe nuove erano un lusso impensabile. Proprio a lui, a quel ciabattino, un giorno mio padre chiese se uno dei suoi figli poteva venire a bottega per dare una mano, per imparare quel mestiere. Fu cosi che iniziai a tredici anni imparando l’arte del tirar i spaghi».

Quest’anno si festeggia anche un altro anniversario importante, i 55 anni di matrimonio con la Signora Vittoria, compagna di una vita. «Si, mia moglie è sempre stata al mio fianco…. mi ha dato un grosso aiuto, in quegli anni difficili di avviamento. Vittoria è stata molto importante, una brava moglie e un’ottima mamma».

Signor Ernesto, e come ha iniziato a lavorare in proprio? «In fabbrica lavoravo nove, dieci ore; poi tornato a casa continuavo per conto mio, per altre quattro, cinque ore, è così che iniziai nel 1961. Sacrifici e passione: forse questa è la risposta. Con la Vespa andavo al mercato di Montebelluna con qualche modello realizzato, iniziavo così a farmi conoscere e a raccogliere l’apprezzamento e la fiducia dei primi clienti».

Anno 1962: siamo alla fondazione della Gaerne. «Si, il nome originario era però La scarpa Gazzola di Gazzola Ernesto. Poi dalle prime lettere del cognome e del nome nacque Gaerne. Era un motivo di orgoglio. Ci mettevo la firma, la mia faccia, il mio lavoro, la mia credibilità. C’era la fiducia, la conoscenza, la stretta di mano e la credibilità della persona. Questa è un’altra cosa di cui vado orgoglioso: aver sempre onorato i miei impegni ed essermi conquistato la fiducia delle persone che hanno lavorato per me».

Sono molti i dipendenti che hanno vissuto con lei buona parte di questi cinquant’anni di storia aziendale? «C’e gente che ha lavorato qui per quarant’anni. E che ancora dopo essere andata in pensione continua a collaborare con noi. Ho sempre avuto un buon rapporto con tutti. Ho sempre cercato il dialogo. E comunque ho sempre fatto in modo che i miei dipendenti fossero soddisfatti di lavorare in Gaerne, che si sentissero coinvolti nel progetto, come dei compagni di lavoro, più che dei dipendenti».

Signor Ernesto, c’è stato un momento decisivo che ricorda in Gaerne? «A metà degli anni Settanta abbiamo iniziato la produzione degli stivali da moto. Diversificare fu importante e vitale e la scelta di settorializzarci all’interno del panorama della scarpa sportiva, prima con le moto e poi con le biciclette, ci ha consentito di restare al passo con l’innovazione».

Signor Gazzola, siamo alla fine del nostro incontro, guardando verso il futuro, cosa le piacerebbe fare? «Quello che vorrei fare in futuro? Beh, ho in programma tra breve di ampliare ancora l’azienda. Mia moglie mi dice: “Ernesto, hai ottant’anni! Perché vuoi prenderti ancora questi fastidi?”. Io le rispondo: “Vittoria, hai ragione. Sono sacrifici. Pero la vita va avanti!”. Ho sempre fatto questo mestiere con tanta passione e tanti sacrifici: ma ho avuto anche tante soddisfazioni. Quindi… vado avanti: perché se mi manca il lavoro, mi manca una mano!».

In questo 2012 da ricordare, da celebrare, Gaerne guarda ai suoi primi cinquant’anni di storia. Numeri in crescita, conquista di nuovi mercati, innovazione tecnologica; questi gli obiettivi dei prossimi cinquant’anni. Traguardi ancora più prestigiosi che la famiglia Gazzola intende perseguire grazie alla struttura della stessa Gaerne, che fa della professionalità, della famiglia – e quindi dell’azienda –, i suoi veri punti di forza, solidi cardini attorno ai quali ruota un sistema produttivo pronto per le nuove sfide che il mercato globale richiede. La strada percorsa è tanta e costellata di successi, quella da percorrere si apre davantiancora più stimolante. Si dice che ogni nuovo viaggio inizia con un primo passo: Gaerne è già in marcia, sicura di aver tracciato e di lasciare per il futuro “impronte” di assoluta qualità.

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