28 January 2015

Gf Straducale: cambiano i percorsi

Diverse le novità per il 28 giugno, a Urbino. I tre percorsi cambiano di chilometraggio. Sul lungo, come grande salita, si affronterà solo il Nerone, mentre sul medio la vera ascesa sarà quella di Serravalle di Carda. Introdotta nel corto la salita del Peglio

Gf straducale: cambiano i percorsi

Tante novità per i tracciati della Granfondo Straducale, del 28 giugno a Urbino (Pu). Cambiano anzitutto i chilometraggi dei tre percorsi: il lungo scende da 215 a 156 chilometri (3000 metri di dislivello), il medio passa da oltre 130 a 125 chilometri (2010 metri di dislivello) e il corto sale da 73 a 81 chilometri (1200 metri di dislivello).  I primi due si divideranno ai piedi di Rocca Leonella. 

 

Fino alle pendici del nerone

Il lungo si può definire molto meno individuale rispetto al passato. Infatti, almeno fino alle pendici del Nerone si potranno risparmiare energie restando in gruppo. La vera grande salita da affrontare sarà, appunto, quella del Nerone, un’ascesa molto regolare di 13 chilometri, esposta però al sole e al vento. Se quindi ci dovesse essere un caldo torrido sarà consigliabile fermarsi ai vari rifornimenti. Lo scollinamento sarà davanti al monumento del Giro d’Italia del centenario. Da lì una breve discesa e un breve tratto di salita al 5% porteranno alla discesa che conduce a Serravalle, da dove si rientrerà sul medio e poi, una volta raggiunta Piobbico, si tornerà ad affrontare le Cime di Piobbico, i Gualdi e le Capute, per poi pedalare fino a Urbino.

 

Più veloce e abbordabile rispetto al passato

Il medio, invece, si presenta molto più veloce e abbordabile rispetto al passato. Oltre al Peglio, la grande novità è la sostituzione della salita del Nerone con quella di Serravalle di Carda, più breve e pedalabile. Chi vorrà affrontare questo percorso dovrà necessariamente risparmiare gas sia sul Peglio che su Rocca Leonella, le cui pendenze arcigne potrebbero farsi sentire sulle gambe lungo la salita di Serravalle o durante il rientro a Urbino. La salita simbolo di questo percorso si presenta divisa in due tratti: il primo di due chilometri al 5% e il secondo, dopo una leggera discesa di circa un chilometro, di quattro chilometri al 6%, dove sono presenti alcuni tornanti prima del tratto finale. Dopo la discesa veloce il percorso porterà alle Cime di Piobbico, ai Gualdi e alle Capute, per poi tornare a Urbino.

 

L'inserimento del peglio

Il percorso cortobreve ma “intenso”, presenta come grande novità l'inserimento del Peglio, posto a meno di 15 chilometri dal via, che selezionerà il plotone, creando gruppetti omogenei, che potranno andare con il loro passo almeno fin sulle Cime di Piobbico. Per contro, i passisti dovranno difendersi fin da subito e risparmiare la gamba fino a Piobbico. Quindi, quest’ascesa sarà un vero e proprio “spartiacque”, assente nel passato, che romperà il gruppo in modo deciso. Le altre asperità di giornata saranno i Fangacci, il Monte Cagnero (o Cime di Piobbico) e i Gualdi.

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