Cannondale ha investito molte risorse economiche e tecnologiche nei telai in fibra di carbonio, convinta delle qualità di questo materiale. Leggero, resistente, rigido ed elastico. Con questo spirito prende vita la serie Supersix evo, gamma di prodotti dedicati al ciclismo impegnato e “serio”. leggerezza appunto, rigidità, assorbimento degli urti e aerodinamicità.
Il telaio
L’obiettivo è stato raggiunto mediante un’attenta ripartizione dei “pesi” sul telaio e la marcata riduzione dei diametri dei tubi, l’obliquo in modo particolare ha subito un decremento di volume del 20%. Il lay-up, cioè la posa delle pelli di carbonio in fase di stampaggio del telaio ha fatto il resto. Più materiale nei punti più sollecitati, meno in tutti gli altri, con le singole fibre orientate e “posate” in modo diverso. A questo si deve aggiungere la tecnologia “ballistec” (brevetto Cannondale) applicata al carbonio unidirezionale che ha consentito di ridurre il diametro delle tubazioni senza sacrificare la robustezza o comunque mantenendo un soddisfacente rapporto peso e leggerezza. Analisi Fea (computerizzata) effettuata strato per strato e taglio preciso a Cnc dei tessuti di carbonio garantiscono l’eliminazione del materiale in eccesso.
Discorso rigidità: considerati i limiti raggiunti (meno di 700 grammi per un telaio corsa in taglia 56 è davvero molto poco), i tecnici Cannondale hanno dovuto sviluppare una tecnologia innovativa che consiste nell’apporre filamenti longitudinali e continui di fibre ad alto e altissimo modulo. Questi filamenti formano una rete di elementi interconnessi che legano insieme i triangoli anteriore e posteriore e che consentono di ottenere buone qualità di rigidità torsionale e laterale. Dal punto di vista estetico il lavoro fatto per incrementare la capacità di assorbire le vibrazioni è il più evidente se si paragona il Super six evo con il “vecchio” Super six. Questo si basa sul sistema Speed save (tecnologia di micro-sospensione) già utilizzata per altri modelli strada ed mtb e a detta dei tecnici oltre che migliorare il comfort contribuisce anche a migliorare il comportamento dinamico della bici.
Quindi, per riassumere: il Super six evo è rigido lateralmente, ma assorbe meglio di prima gli urti verticali e in questo modo è più veloce sul piatto e soprattutto in curva, cioè quando il telaio è sottoposto a sforzi particolarmente intensi. La tecnologia Speed save è stata applicata ai foderi alti e bassi del carro posteriore e alle punte della forcella, che è stata notevolmente alleggerita e sfinata nelle dimensioni (così come il tubo di sterzo). La riduzione della porzione frontale del telaio risulta quindi marcata con la conseguente riduzione della resistenza aerodinamica, ma poiché il ciclista rappresenta più dell’80% della resistenza totale nell’avanzamento (meditate gente) i tecnici hanno lavorato anche sulla forma del tubo orizzontale che è largo e orientato agli apici, ma si restringe al centro per consentire al ciclista di assumere una posizione compatta.
Componentistica e gamma
La Cannondale Supersix evo è stata assemblata con il gruppo di servizio Shimano Ultegra Di2, caratterizzato dal cambio elettronico veloce e preciso. La guarnitura è Hollowgram Si di Cannondale con ingranaggi in alluminio rispettivamente di 34 e 50 denti, fruibile con una ruota libera 12/25 e pedivelle di 172,5 millimetri. Cannondale fornisce anche la piega manubrio e relativo attacco C1 Compact, entrambi in alluminio. Sempre Cannondale è il cannotto reggisella C1 che presenta il fusto in composito mentre la testa è in lega leggera. Alla sommità è affrancata la sella Fi'zi:k Antares, convincente per la comoda base d’appoggio.
Le ruote sono Shimano Ultegra 6700, mentre i copertoncini sono Schwalbe Ultremo in versione 700X23. La Cannondale Supersix evo è proposta in sette versioni. I gruppi impiegati sono due, Shimano e Sram. Per entrare in possesso della versione Ultegra Di2, oggetto della nostra prova, ci vogliono 3.999 euro, stesso prezzo per il modello assemblato con lo Sram Red. I prezzi lievitano verso l’alto quando si prendono in considerazione le biciclette della gamma alta e altissima. Supersix evo Red racing costa 5.499 euro, Supersix team 7.999 euro, mentre la versione Dura ace Di2 costa 8.999 euro. La versione “super top” Black edition costa 9.999 euro. (continua..)
La prova
La geometria del telaio, i componenti di alto livello, il peso relativamente contenuto non lasciano dubbi: siamo davanti a un mezzo espressamente progettato per le competizioni. Con spirito agonistico, e non poteva essere diversamente, abbiamo eseguito il test. Della geometria Cannondale, ci piace la facilità con cui si distribuisce il peso del corpo sul telaio. La bici, di conseguenza, è ben bilanciata, maneggevole e “sicura”. Dopo poche pedalate si apprezzano scorrevolezza e velocità nelle riprese, questo è un telaio decisamente “brillante”. La rigidità del telaio e della guarnitura sembrano favorire l’agilità della pedalata, anche in salita, terreno su cui si apprezza la leggerezza complessiva della bicicletta. Il binomio telaio-guarnitura d’altronde, è un binomio azzeccatissimo. In salita, su tratti lunghi o strappi brevi e ripidi, la bici si è dimostrata prontissima, quando ci si alza in piedi sui pedali il telaio invita a riproporre l’azione con vigore. Nelle progressioni da seduto, invece, che richiedono un buon livello di forma, la bici scorre che è un piacere, la risposta della Supersix è diretta e senza esitazioni, sia pedalando in agilità sia spingendo il rapporto lungo.
In discesa, senza essere necessariamente dei funamboli, si scende veloci con relativa tranquillità: la precisione nell’inserimento delle curve veloci è superlativa, il controllo dell’avantreno è ottimo. In questo frangente conta anche la scelta della taglia. Con quella più piccola si aggiunge “pepe” alle prestazioni, con quella più grande tutto si “addolcisce”. (continua..)
