16 September 2015

Il 2016 per biker secondo Canyon

Per il 2016 la Gran Canyon CF cede il passo al nuovo modello, la Exceed che ne eleva le caratteristiche, già eccellenti della Gran Canyon CF, ma con molte novità progettuali

Il 2016 per biker secondo canyon

Portare a termine la Leadville 100 è impresa da duri. Vincerla da supereroi. E’ quanto riuscito a fare Alban Lakata, biker del team Canyon Ergon Topeak conquistando il primo posto in una delle gare più dure al mondo. Senza contare anche dell’apporto nel team di un’autentica leggenda della mountainbike, quel Dave Wiens ormai specialista delle gare Endurance. Dicevamo di Canyon. La vittoria nella prova di Coppa del mondo in Val Gardena e alla Leadville hanno dato conferma della validità del prototipo destinato a sostituire la Gran Canyon CF.

La nuova arrivata si chiama Exceed CF

Il brand tedesco Canyon vanta ormai piena maturità nel settore forte dell’affidabilità di cui godono i propri modelli e il successo riscosso dalla Gran Canyon è stata la riprova non solo della qualità ma anche dell’attenzione ai dettagli profusa dai tecnici nell’offrire al cliente una mountainbike tecnologicamente al passo con gli ultimi standard di settore. Per il 2016 la Gran Canyon CF cede il passo al nuovo modello, la Exceed che ne eleva le caratteristiche, già eccellenti della Gran Canyon CF, ma con molte novità progettuali.

STW. Più rigidità e meno peso

Partiamo da una sigla: STW ovvero Stiffness to Weight ratio. Riuscire ad ottenere eccellenti valori di rigidità parallelamente a una riduzione di peso è stata la sfida principale che il team di progettisti ha dovuto affrontare.

Sono concetti spesso in antitesi tra di loro, la classica coperta corta dove il ricercare maggior rigidità in molti casi si estrinseca con più materiale, viceversa ridurre il peso generale porta spesso a una minore rigidità e reattività del telaio. A quanto pare in Canyon sono riusciti nell’intento di trovare un ottimo compromesso al fine di ottenere un incremento deciso di rigidità rispetto alla Gran Canyon ma con una riduzione tangibile di peso che vedremo è il risultato di un sapiente lavoro progettuale e costruttivo.

Partendo dal presupposto che una macchina da gara deve pesare il meno possibile, la dieta dimagrante si è attuata attraverso il progetto Minimal Surface Concetp. Attraverso il MSC in Canyon hanno avviato un processo di riduzione all’osso della superficie dei tubi, quindi non più tubi dalle sezioni extralarge ma un’operazione di riduzione decisa dei diametri e delle sezioni. Basti pensare che solo attraverso il MSC il telaio della Exceed ferma la bilancia a 300 grammi meno rispetto al predecessore.

Ma non è abbastanza. La riduzione di peso è anche opera di un’attenta progettazione che passa per diversi punti quali la riduzione di dimensione dei punti di incrocio tra i tubi, i cosiddetti “nodi”, tubazioni dritte e non curve, ottimizzazione dei materiali di riporto sui punti nodali e una riduzione globale di peso in alcuni particolari come ad esempio i forcellini del carro di nuova progettazione. Passando alla logica dei numeri la riduzione di materiale sui nodi di intersezione vede un risparmio di 109 grammi, l’adozione di tubazioni dritte e non curve nonché l’ottimizzazione delle sezioni attraverso il MSC ben 153 grammi e la cura dimagrante sui punti chiave come i forcellini ad altri 32 grammi.

Il tutto porta ad un risultato strepitoso con un peso complessivo del telaio di appena 870 grammi. Altro punto cruciale è la durevolezza e resistenza del telaio. Spesso telai dal peso eccessivamente ridotto possono evidenziare delle criticità in tema di resistenza alla rottura, soprattutto dei tubi più lunghi quali quello orizzontale ed obliquo. La risposta Canyon si chiama Impact Spines attraverso il quale si implementano i due tubi sopracitati di un ulteriore rinforzo longitudinale al fine di elevarne la resistenza torsionale e prevenire pertanto rotture improvvise per cedimento delle fibre.


Rigidità o comfort? Entrambi. Ci pensa il VCLS

Un peso cosi basso potrebbe portare a pensare ad una ridotta rigidità. Tuttaltro. I tecnici dichiarano che attraverso un sapiente uso di fibre di nuova concezione e fibre di differenti moduli, si è riusciti a trovare l’optimum tra rigidità e peso contenuto. Non pensiamo tuttavia che la ricerca della rigidità porti ad una riduzione sistematica del comfort. Anche qui sono intervenuti i progettisti per far sì che la guida non venisse penalizzata dall’eccessiva rigidità del telaio compromettendone la performance generale. La chiave per la ricerca del comfort si chiama VCLS ovvero Vertical Comfort Lateral Stiffness.

Attraverso il VCLS la Exceed vanta una eccellente rigidità laterale ma allo stesso tempo una capacità di assorbimento delle vibrazioni e dei piccoli urti che rendono il telaio estremamente confortevole, ovviamente nei limiti tipici di una hardtail grazie all’utilizzo di particolari fibre elastiche di cui è composto il carro che, lavorando di concerto con il reggisella, sono in grado di garantire una flessione del carro di ben 10.9mm.


Geometria

Per eccellere nelle gare la Exceed vede la geometria della Gran Canyon rivista in alcuni particolari, soprattutto sull’avantreno. La chiave era quella di trovare una eccellente stabilità senza compromettere la maneggevolezza mettendo cosi il biker in condizione di avere il totale controllo della bicicletta anche in situazioni di eccessivo affaticamento. L’apertura dell’angolo sterzo di mezzo grado, l’aumento del valore di reach e quindi della distanza tra movimento centrale e asse ruota anteriore ha portato a eccellenti risultati sia sulla stabilità che sulla maneggevolezza globale del mezzo.


I particolari. Di tutto e di più

Oltre alle caratteristiche tecniche del nuovo Exceed, è bene citare anche la notevole cura che tradizionalmente i tecnici Canyon riversano sui loro telai. E la punta di diamante delle hardtail non viene meno. Partiamo dall’Ipu (Impact Protection Unit) che vede uno “stopper” elegantemente implementato sul tubo orizzontale in prossimità dell’attacco manubrio affinchè l’eccessiva rotazione dello stesso possa portare la testa della forcella impattare sulla parte bassa del tubo obliquo.

La presenza ormai imprescindibile per gli standard odierni dell’asse passante al posteriore, l’attacco pinza Postmount all’interno del forcellino, la totale predisposizione per il passaggio cavi interno, la trasmissione Di2 Shimano o l’adozione di un reggisella telescopico con comando remoto e passaggio cavo interno danno un quadro complessivo eccellente di quanto creato da Canyon.


Gran Canyon AL SLX

Sebbene la punta di diamante è ormai la nuova Exceed, la Gran Canyon rappresenta per il brand tedesco il cavallo di battaglia per tutti coloro che cercano una hardtail per schierarsi ai nastri di partenza di una gara xc cosi come per lunghe pedalate escursionistiche forte di una progettazione accurata che parte dalla scelta dei materiali alla geometria. Focalizziamo la nostra attenzione sulla versione in alluminio, sicuramente una mountain bike “budget saving” diremmo noi, in grado di soddisfare molte tasche e pruriti sia escursionistici che corsaioli. Per il 2016 il team di progettisti ha rivisto la Gran Canyon implementandola di novità in parte introdotte con la nuova Exceed.

Peso ridotto. Dall’ Exceed arriva il MSC

Partiamo innanzitutto dal peso. Anche qui la riduzione di peso è tangibile anche se non raggiunge i valori di riduzione che vi sono stati tra la versione in carbonio e la nuova Exceed, tuttavia significativa se pensiamo in una ottica di rivisitazione globale del mezzo.

Tale riduzione si attua attraverso la revisione delle superfici dei tubi sempre secondo il concetto Minimal Surface Concept grazie al quale i tubi vengono riprogettati con una sezione ed una superficie più ridotta senza alterarne rigidità e resistenza. Al pari della sezione dei tubi, la riduzione di peso passa anche per la revisione dei punti di incrocio tra questi, con particolar attenzione al nodo tubo orizzontale/sella ed il nodo sterzo. Anche i forcellini ricevono la cura “smart parts” con il passaggio dell’alloggiamento della pinza freno all’interno del forcellino stesso, di tipo PostMount.

Particolari come la presenza dell’asse passante ad incrementare la rigidità laterale del carro, il tubo sterzo tapered, il passaggio cavi interno sono solo alcuni dei punti salienti del processo di rivisitazione a cui è stata sottoposta la Gran Canyon AL SLX .


Più lunga e stabile

Infine la geometria. La Gran Canyon passa quindi dall’essere una estrema macchina da xc a bici all-rounder senza tuttavia tradire la sua anima corsaiola. Ecco quindi arrivare la geometria già adottata dall’Exceed, con angolo sterzo aperto di ben 1.5° (passa dai 70° ai 68.5°), un maggiore valore di reach (distanza movimento centrale-asse della ruota anteriore) cosi da rendere più stabile la Gran Canyon AL SLX anche in condizioni critiche.

L’aumento dell’interasse e l’apertura dell’angolo sterzo non compromettono la maneggevolezza grazie all’adozione di un attacco manubrio più corto e di un nuovo manubrio di diversa angolazione.

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