Pedalare in Arkansas

A Little Rock, capitale dell’Arkansas, ha preso vita una granfondo tenuta a battesimo da Lance Armstrong. Un viaggio alla scoperta di questo angolo di Stati Uniti, tra fattorie, laghi e boschi, lungo speciali trail e ciclabili

Pedalare in arkansas

Viaggiare non è semplicemente partire, cosi come viaggiare non è seguire strade tracciate per quanto interessanti ed entusiasmanti possano essere. Non è solo questo, anche se, ovviamente, tutto quanto è già stato scoperto è anche collaudato. E quindi garantisce una ben precisa gratifica turistica.

Tardi con gli anni ho scoperto il fascino di un certo tipo di viaggio negli Stati Uniti d’America, Paese che, apparendo turisticamente sfruttato, appare poco incline alle scoperte, ma che, se indagato a fondo, riserva tanti e tanti angoli intonsi, genuini, naturali, come appunto recita la presentazione che di sé fa al mondo lo stato dell’Arkansas: “the natural state”, appunto.

È stato di ritorno dalla penultima escursione yankee in Arizona che, sfogliando la rivista di bordo della compagnia aerea, ho avuto modo di innamorarmi di questo lembo di Sud di storica memoria confederata, a prima vista niente di “kolossal” da riempire cataloghi ed enciclopedie, ma molto di “natural” per chi, come me, ama un tipo di turismo ecosostenibile, a misura di pedale di bici.

Little rock gran fondo tenuta a battesimo da lance armstrong

Oltre ad avere annullato tempi e distanze, internet ha contribuito soprattutto a informare la gente, ed ecco pronto e servito, digitando quattro parole chiave, che a Little Rock, capitale dell’Arkansas, ha preso vita una “gran fondo” più ricreativa che non competitiva, tenuta a battesimo nientemeno che da Lance Armstrong e che ha per teatro i dintorni di una delle città più carine, giovani, vivibili ed ecocompatibili nonche’ ciclabili della intera unione.

Un breve scambio di idee con Michael, l’organizzatore, ed ecco pronto un invito per mettere le ali e raccontare ai cicloamatori italiani di cosa sia questa porzione di America per chi abbia voglia di venire fin qui. L’evento si era tenuto e si terrà a maggio, ma ottobre è un mese ottimo per un soggiorno ad ampio raggio onde stilare un ottimo “rapporto”, e noi non siamo di quelli che si fanno pregare.

Due settimane a disposizione sono poche, ma sufficienti a tornare con un buon quadro d’ambiente, prendendo per esempio quattro zone a sufficiente distanza tra loro per approfittare degli spostamenti in auto per vedere dal finestrino cio che non sara’ concesso vedere dalla sella della bici.

I 72 chilometri lungo razorback greenway

E si inzia con il Nord-ovest, sia perché Fayetteville, sede della Arkansas University, merita una visita, sia perché “Razorback Greenway” è una combinazione di piste ciclabili e strade condivise che con i suoi 72 km attraversa Bentonville, Rogers, Lowell, Springdale, Johnson e termina appunto a Fayetteville. Lungo il tracciato passaggi presso laghi, boschi, prati, parchi e la doverosa visita al Crystal Bridges Museum of American Art, una collezione di maestri statunitensi dall’era coloniale ai giorni nostri.

Una pedalata praticamente piatta fisicamente parlando, ma costantemente variata negli scorci quanto nelle occasioni di sosta. Tappa obbligata a Hot Springs, popolare destinazione sia per gli indigeni sia per i turisti, con le sue sorgenti termali calde e la monumentale Bathhouse Row, con gli storici bagni di un tempo oggi diventati birrerie artigianali, boutique, musei e i grandi albergi d’epoca che testimoniano un gorioso passato.

Strade poco trafficate, il lake ouachita vista trail e quei colpi di zappa...

I dintorni e le alture cittadine ben si prestano a una sgambata che se nulla di particolare rappresenta per i ricordi fotografici, ci cala in pieno nel tipico ambiente sudista fatto di fattorie, cavalli, mucche, prati alternati a boschi e piccoli laghi. Ma soprattutto strade regolari, appena ondulate e per nulla trafficate. Poco lontano, un tracciato per mountainbike che Zoie e Rob ci accompagnano a percorrere: il Lake Ouachita Vista Trail è lungo le sponde del lago omonimo. Un percorso che è parte di un trail ben piu lungo costruito da Rob e da altri appassionati a colpi di zappa e vanga, mai pericoloso, mai troppo tecnico, per tutti insomma.

Syllamo trail: un tracciato panoramico per mountainbike

La terza tappa ci porta nuovamente a Nord, Centro-Nord per essere esatti, Contea di Boone, Harrison il porto di approdo, con una sosta a Buffalo Point, minuscolo incrocio sul Buffalo river e il suo general store dove trovi di tutto:dagli ami e pallottole al caffé e salsicce, passando per canoe e salvagenti per cani. Da qui all’Ozark National Forest non c’è poi molto.

Da provare Syllamo trail, un tracciato per mtb docilmente tecnico che permette di godersi il panorama di un ambiente che richiede ben piu di una giornata per essere spazzolato a dovere, con i suoi 80 km di sentieri che lo hanno allocato nella galleria delle Epic Routes da parte dell’Imba. Sono cinque tracciati segnalati da cinque colori differenti: da 70 a 450 metri di dislivello per vari livelli di abilità, da facile a difficile.

Jasper disaster: un anello di 100 km per 1.730 metri di dislivello

Poco più a Ovest, fatta sosta allo storico Hotel Seville, è di turno l’asfalto e un bel test per le nostre bici Orbea, il famoso “Jasper Disaster”, un anello di 100 km per 1.730 metri di dislivello. È ondulato e con due salite addomesticabili. Un paesaggio di bassa montagna tra boschi e pascoli, una bella immagine dell’Arkansas rurale, con la salita alla Gaither Mountain e la discesa alle sponde del Buffalo River, e con un arrivo ad Harrison a capo fitto tra i boschi che la circondano.

Arkansas river trail, la ciclabile per eccellenza 

L’ultima nostra fatica è Little Rock, la capitale, dove l’amico Michael, patron della “Little Rock Gran Fondo” ci aspetta per accompagnarci lungo l’Arkansas River Trail, la ciclabile per eccellenza, stimata in 27 km (ma noi siamo riusciti a farne 40!). La città da sola vale una visita e soprattutto una visita a pedali, persino all’animata South Side Main Street e al River Market District nonché all’Historic District, dove il nostro alloggio, l’Empress of Litle Rock, è sul registro delle dimore storiche degli Stati Uniti. Il River Trail è un susseguirsi di scorci rubafoto.

I ponti di Big Dam, Junction, Two Rivers, Clinton Presidential Park che collegano i due settori della città, divisi dall’Arkansas River, rendono monumentale questa. I parchi di Riverfront, Rebsamen, Murray, Two Rivers, Maumelle, opera interamente dedicata ai cicloamatori North Shore e Burns le conferiscono quel tocco di campagna di cui l’Arkansas ha fatto il suo motto e che ho preso per titolare questo reportage.

Consigli utili

Un mese ottimo per andare è’ottobre. Vi consigliamo di portare abbigliamento per fronteggiare temperature anche fresche. Il casco è obbligatorio e un buon paio di occhiali sono indispensabili. Noi abbiamo pedalato con il casco Windmax e gli occhiali Fire Bolt forniti da Rudy Project. Consigliamo di munirsi di una buona assicurazione da viaggio come la Europ Assitance (clicca qui). Il passaporto deve essere di tipo elettronico ed è necessario il visto Esta.

Dove dormire e mangiare

www.hotelcancellor.com

www.arlingtonhotel.com

www.1929hotelseville.com

www.theempress.com

www.capitalhotel.com

Siti web utili

www.orbea.com

www.arkansas.com/outdoors/biking

www.experiencefayetteville.com

www.bentonvilleusa.org

www.nwatrails.org

www.hotsprings.org

www.lakeouachitavistatrail.com

http://ozarkmountainregion.com/

http://buffalopointinn.com/

www.harrisonarkansas.org

www.friendsofthesyllamotrail.com

www.littlerock.com

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