Cronoman made in Italy

Cancellara incanta e riesce a rendere spettacolare anche una cronometro, un uomo contro se stesso. Da noi, invece, il cronoman è una specie in estinzione, con tanto di “benedizione” ufficiale, visto che di specialisti, al Mondiale, ne abbiamo portati soltanto due, Mammini e Leonardi, due ventenni che ancora ci credono.

Mammini e Leonardi, per molti due nomi come tanti, sparsi nell’elenco degli iscritti o nel mezzo degli ordini d’arrivo: ma in Nazionale, invece, rappresentano una speranza. Il futuro è nelle loro mani e nella prova a cronometro Under 23 si sono affacciati per la prima volta al mondo che conta, davanti a una telecamera. E, all’alba, in Italia, qualcuno avrà detto: «Caspita, ma quelli chi sono?». Il talento, per fortuna, fa ancora meraviglia anche se non è mischiato con il gossip o altro: questo è ciò che fa sperare ancora un giovane ciclista, in Italia. Gli fa sperare che può farcela, nonostante il vento contro a cronometro e Contador (e il loro sport) distrutto dai media. Mammini ha chiuso la sua prova al sesto posto, alle spalle di atleti coetanei che da tempo gareggiano già con i professionisti: lui, toscano di Lucca, il professionismo ancora lo sogna. «Sto valutando alcune offerte di squadre pro, ma non so se mi sento pronto. Voglio maturare ancora un po’ prima di decidere il mio futuro, ma certo, le occasioni andrebbero sfruttate». Il podio, una medaglia, non era lontana: era a soli 25”, ma gli è sfuggita, anche a causa della malasorte. «Il clima pazzo di Geelong mi ha un po’ condizionato». A lui è toccato il diluvio e il vento, agli altri il sole e un asfalto decisamente meno insidioso: fa parte del ciclismo, ma la rabbia è comprensibile.

A far coppia con Mammini c’è Gianluca Leonardi, dalla Val di Non, che sembra il sosia di Ballan: «Vinco poco, ma in pianura pedalo forte». Il suo Mondiale, la sua prima volta in azzurro, gli hanno regalato un decimo posto e un’esperienza da raccontare a casa, nelle sere d’inverno, magari a suo padre che sognava di far crescere uno sciatore e si ritrova in casa un potenziale gregario, ma con un motore che, chissà, potrebbe cambiare il suo destino. Magari fra qualche anno, su una strada in pavé o su un lungo rettilineo che porta alla gloria. Cronoman per scelta, ma negli anni le scelte possono cambiare. Tuttavia, Mammini ha le idee chiare: «In Italia, la cronometro non è molto valorizzata, all’estero è più praticata. Vorrei continuare a lavorare in questa disciplina, perché è un passaggio fondamentale per il domani. Essere forte a cronometro è anche una chance in più per fare bene nelle corse a tappe, per esempio».

Oggi, Mammini e Leonardi se ne stanno in panchina: in gara ci sono i coetanei della prova in linea. Cinque ragazzi ancora tutti da conoscere, da parte del grande pubblico: Enrico Battaglin, Moreno Moser, Sonny Corbelli, Massimo Graziato e Stefano Agostini. Partiranno alla pari con i propri coetanei, benché qualcuno ancora sostiene il contrario: sì, in gara con loro, ci saranno atleti che già militano tra i professionisti. Ma hanno tutti la stessa età e, pare, che tutti pedalino con due gambe. Toccherà a loro scoprire il circuito di Geelong e mostrarlo al mondo: 15,9 km da ripetersi 10 volte.

Lorenzo Franzetti

(da Geelong, Australia)