08 May 2015

A Bergamo è Dressy Ride

Domenica 10 maggio, si partecipa con qualsiasi veicolo a pedali (senza motore) e una "mise" a tema. Per l’abbigliamento è sufficiente sbizzarrirsi ispirandosi agli anni Trenta

A bergamo è dressy ride

Un bel gruppo di biciclette attraversa le vie della città con eleganza. Scatto fisso, mountainbike, Graziella, bici da corsa vecchie e moderne, una accanto all’altra, tutte ad andatura da passeggio. Impossibile non notare questa eterogenea compagnia di pedalatori; non per le cavalcature, né per il numero di partecipanti. Sono lo stile, l’eleganza e il portamento a fare la differenza. Questi ciclisti, uomini e donne all’apparenza strampalati, vestono giacche in tweed, pantaloni con ampi sbuffi e calzettoni al ginocchio, bombette e cappelli a tesa larga…

 

Come è nata la Dressy Ride

Sembra la versione orobica - dimenticavamo di dire che gli antichi borghi attraversati sono quelli di Bergamo - della Tweed Run. E infatti Gianni Danesi, l’ideatore di questa passeggiata in bici, si è ispirato alla celebre manifestazione londinese per organizzare la sua Dressy Ride. Gianni ha da sempre una grande passione per il viaggio e per l'esplorazione. Esplorazione che va oltre la necessità di scoprire Paesi nuovi, ma intesa anche come la volontà di conoscere usi e costumi diversi dai propri. Questo lo porta spesso a documentarsi, e quando fra le sue ricerche spunta anche la parola "vintage", ecco allora che la sua attenzione è totalmente catturata. Fra le scoperte degli ultimi anni proprio c'è la Tweed Run, passeggiata in bicicletta inizialmente nata a Londra e alla quale partecipa una variegata gamma di personaggi, anche famosi, come il celebre fashion designer Sir Paul Smith.

 

La "mise" dei partecipanti

La Tweed Run altro non è che una biciclettata fra le vie del centro, dove la peculiarità non sta nello stile della bicicletta, ma nella "mise" dei partecipanti. Infatti agli iscritti è richiesto un look in stile anni Trenta, dove il tweed è d'obbligo. A livello internazionale questa manifestazione si è evoluta e ora si celebra in quasi tutte le maggiori città del mondo. Anche in Italia, a Bergamo. Tocca quindi all’iniziativa del nostro Gianni radunare un piccolo gruppo di amici e trascorrere un’intera giornata in sella, tra viuzze storiche, vicine campagne, pranzo fuoriporta, aperitivo serale in centro, là dove solo le bici -oltre ai pedoni- sono ammesse. Le difficoltà maggiori? "Tutte legate alla mentalità ristretta dei Bergamaschi, restii all’esporsi, poco inclini ad accogliere una novità, ottusi quando si tratta di parlarne su media locali", ci confessa un po’ mestamente Gianni.

 

Il lavoro dei ragazzi di BikeFellas

Per fortuna c’è ancora gente brillante e vivace, curiosa, dinamica. Come i partecipanti e gli assistenti (i ragazzi di BikeFellas hanno provveduto a riparare forature e altri piccoli guasti lungo il percorso). È grazie a loro che un’iniziativa come la Dressy Ride ha visto prendere vita. Ed è grazie a loro che anche noi, come l’ideatore di questa “stilosa biciclettata”. continuiamo a credere che la passione - per le bici, per lo stile, per le attività eccentriche - non sia una caratteristica in via d'estinzione. Le bici a scatto fisso (che solo pochi partecipanti utilizzano) e le leggerissime specialissime sono solo una delle tante sfaccettature del godersi una pedalata in città (non c'è alcuna iscrizione da fare).

Le regole della Dressy Ride sono semplici: è ammessa la partecipazione (gratuta) con qualsiasi veicolo a pedali purché sprovvisto di motore, ma è d'obbligo la "mise" a tema. Per l’abbigliamento, a differenza della più blasonata versione britannica, non è fondamentale il tweed, ma è sufficiente sbizzarrirsi ispirandosi agli anni Trenta. A volte bastano dei pantaloni infilati dentro i calzettoni a mo' di knickerbocker, bretelle e un paio di baffi finti per apparire credibili.

 

Perché partecipare? Ce lo dicono loro

Gianni Danesi, l’ideatore: “Secondo me, tra gli anni 20 e i 50 si è raggiunto il culmine di eleganza e stile. Erano specchio di una spensieratezza che forse è finita a metà del secolo scorso. Da lì in poi la corsa alla tecnologia ha limitato un po’, a mio parere, la libertà di godersi la vita. Il ’68? È tutta una finta: quella era ribellione al sistema, non gioia di vivere”.

Anto la Fuente, blogger stiloso che ariva a capo di un nutrito gruppo dalla provincia di Milano, caricando le biciclette sul treno: “Partecipiamo perché amanti delle bici e delle gite vintage. Esibizionismo? Beh, se non sai calarti nello stile degli anni 30 con gusto e ironia, diventa una carnevalata. Se invece credi allo stile, stai bene e ti diverti; senza esagerazioni. La Dressy Ride è l’occasione perfetta per usare quelle cose che hai nell'armadio e non usi mai: vecchi pantaloni, calzettoni a rombi, bretelle… È bello perché vedi bici vecchie, antiche e “da Dechatlon” tutte insieme, al di sopra di tante mode”.

Valentina, aspirante sportiva: “La Dressy Ride stimola la creatività. E poi pedalare fa bene; in gruppo e con stile è pure meglio! Non si partecipa per esibizionismo, secondo me. Piuttosto, la ricerca dello stile è stata entusiasmante. Mise spiritose per prendersi in giro, non per esibizionismo . Scatto fisso: moda essenzialità. Bike sharing: utilizzare di più la bici, specie in provincia. Parcheggi il mezzo davanti al bar”.

 

Il programma

Per la terza edizione della Dressy Ride, che quest'anno vanta il patrocinio della nazionale Tweed Ride, è stata scelta una data speciale: domenica 10 maggio. Nella giornata che vedrà Bergamo teatro della rinomata Granfondo Gimondi, i Dressy rider sfileranno con tutto il loro stile per le vie della città, completando questa cornice bergamasca dedicata al mondo delle due ruote.

E per quest'anno ci sono altre sorprese... prima fra tutte il pranzo all'aperto. Grazie alla collaborazione con il collettivo dell'Edoné, quest'anno si consumerà il pasto "en plein air", nello splendido parco del locale di via Gemelli 21, a Bergamo. Proprio in quello che era l'ex cimitero del quartiere di Redona, verranno srotolati i plaid e verrà consumato il brunch con la possibilità di scegliere fra le proposte del menù dell'Edoné, che per l'occasione presenterà un kit personalizzato ad hoc con un piatto studiato in collaborazione con Les Cocottes.

Questo il programma: ritrovo con assemblamento dalle ore 10:00 alle ore 12:00 presso il Locale EDONÉ in via A. Gemelli 21 - Bergamo (ex cimitero di Redona); - ore 12:00 ca. partenza con passeggiata di 8 km circa. costeggiando i principali parchi cittadini e arrivando in pieno centro; - ore 13:00 ca. arrivo in piazza Camillo Benso Conte di Cavour, dove proprio davanti al teatro Donizetti verrà offerto a tutti i partecipanti uno spuntino a base di Pa&Salam offerto dall'enoteca bohémienne "La Fiaschetteria"; - ore 14:00 ca. rientro con arrivo all'Edoné, dove consumeremo il nostro brunch nel suggestivo parco di quello che era l'ex cimitero di Redona.

 

Si può acquistare un kit personalizzato ad hoc

Oltre alla possibilità di scegliere fra le proposte del generoso menù dell'Edoné, per chi lo volesse, ci sarà l'opportunità di acquistare un kit personalizzato ad hoc per l'occasione, con un piatto studiato in collaborazione con "Les Cocottes - a different cooking school". E con un adeguato sottofondo musicale, seguiranno nel pomeriggio intrattenimenti con lezioni di pipa improvvisate, giochi d'essai e dimostrazioni di ballo. Si chiude con il "Vinyl Only Dj Set" a cura del leccatissimo Paul Paris, che accompagnerà il chatting time per l'ora dell'aperitivo.

Gli organizzatori puntualizzano:"Ricordando che gli orari espressi sono puramente indicativi e invitiamo i partecipanti a mantenere un comportamento decoroso lungo il tragitto, la direzione ricorda che declina ogni responsabilità per eventuali danni e/o furti. Gli organizzatori e chiunque abbia a che fare con la Dresy Ride non sono responsabili per voi e per la vostra sicurezza. Siete gli unici responsabili di voi stessi".

Quindi rispolverate le vostre bici, ingrassate le catene, pompate copertoncini e/o palmer. Al resto ci penseranno i ragazzi di BikeFellas di via G. Paglia 31, a Bergamo. Grazie al loro patrocinio, duramente il tragitto Zio Dennis e soci offriranno il loro supporto garantendo un minimo di assistenza tecnica lungo il percorso.

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