27 May 2015

Engie, campioni e salite

Continua il nostro viaggio a bordo della Engie fan mobile che fa parte della carovana della Corsa rosa. Il racconto a stretto contatto con tifosi, campioni, salite e sorprese…

Engie, campioni e salite

Continua il nostro viaggio a bordo della Engie fan mobile che fa parte della carovana della Corsa rosa. Abbiamo vissuto così la tappa da Pinzolo ad Aprica con la scalata del leggendario Mortirolo, la salita che ha consacrato Marco Pantani nel 1994.

La mattina siamo partiti un'oretta prima dei corridori. La tappa prevedeva cinque soste, inclusa quella finale ad Aprica. Nonostante il meteo per così dire "ballerino" i ragazzi della carovana sono scesi a ogni fermata a portare entusiasmo con gadget e regali per il pubblico presente nelle varie località.

 

Il talento di contador

Una volta arrivati ad Aprica ci siamo fermati ad aspettare il primo passaggio dei corridori e poi abbiamo seguito la tappa dai maxi schermi presenti all'arrivo. Ci siamo goduti così la frazione, a mio parere, più bella di questo Giro d'Italia, almeno fino a questo punto. Alberto Contador ha dato dimostrazione del suo smisurato talento facendo sul Mortirolo un'azione simile a quella che fece Marco Pantani ad Oropa nel 1999. Dopo una caduta in discesa, attaccato dall'Astana e dalla Katusha, poi sul Mortirolo si è scatenato andando a riprendere uno dopo l'altro i suoi rivali.

 

La crisi di aru

Fabio Aru, fin qui il rivale più pericoloso per Alberto Contador, è andato in crisi sul Mortirolo e alla fine ha perso circa due minuti dalla maglia rosa. Dispiace ovviamente per la debacle del sardo, ma siamo sicuri che avrà imparato tantissimo: sono le difficoltà come quelle che ha vissuto sul Mortirolo che ti fanno crescere e diventare un campione.

La crisi del sardo ha lanciato definitivamente il suo compagno Mikel Landa: il basco, infatti, non ha mollato di un centimetro le ruote di Alberto Contador e negli ultimi quattro chilometri si è preso il lusso di staccarlo andando poi a vincere la sua seconda tappa al Giro. Il distacco di Mikel Landa - ora secondo - è di oltre quattro minuti, ma lo spazio per un ultimo assalto c'è, sta a lui ora provarci conscio del fatto che difficilmente Alberto Contador si farà staccare una seconda volta.

 

La rinascita di kruijswijk

Infine, la definitiva rinascita dell'olandese Steven Kruijswijk, corridore che era esploso quattro anni fa proprio al Giro quando - ancora giovanissimo - fece prestazioni eccellenti nell'ultima settimana della Corsa rosa Anche quest'anno il Giro d'Italia per lui era cominciato male, ma il capitano della Lotto Jumbo è cresciuto tantissimo giorno dopo giorno e ad Aprica solo Mikel Landa è riuscito a staccarlo. Ci auguriamo ora di vederlo più spesso a questi livello, perché Steven Kruijswijk quando è in forma è un corridore meraviglioso.

 

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