22 January 2013

Focus Raven 29er

Mtb di “livello”, ottimizza il rapporto tra qualità e prezzo. Cinque i modelli in gamma, tutti con ruote di 29”

Focus raven 29er

Forte del successo di pubblico e critica che il marchio Focus ha ricevuto negli ultimi anni, in crescita anche nel nostro Paese, l'azienda tedesca ha notevolmente e ulteriormente ampliato la gamma Raven. Oltre alle due versioni già esistenti da 26" e 29", infatti, sarà disponibile anche quella intermedia di 27,5". Un modello, quindi, inedito, presentato con una certa tempestività anche per non farsi trovare impreparati sul mercato, come invece per certi aspetti era successo per le 29". L'importante marchio tedesco, però, non nasconde di puntare ancora sulle 29", tanto che la gamma è stata portata dai 3 modelli dell'anno scorso fino ai 5 di quest'anno, con un’offerta realmente per tutte le tasche e le esigenze.

Il telaio

In comune, tutte e cinque le nuove versioni della Raven 29er , hanno lo stesso telaio, premiato l'anno scorso ad Eurobike per il design innovativo e come miglior esordiente nella categoria 29". Il design è accattivante ed aggressivo, con sezioni a tratti spigolose e a tratti sinuose e, soprattutto, delle nervature d'irrigidimento che corrono sul tubo obliquo. La struttura monoscocca si caratterizza anche per il notevole sloping, ma il tratto realmente distintivo è rappresentato dalla connessione stilistica tra il triangolo anteriore e il carro posteriore. Particolare nel design è il prolungamento della sezione schiacciata del tubo orizzontale sulla direttrice dei foderi bassi, resi piatti più che mai. Oltre all'estetica originale, la scelta stilistica, in base a quello che ci hanno spiegato i tecnici della Focus, ha anche una valenza tecnica: quel profilo così particolare dei foderi, e in parte dell'orizzontale, ha il compito di permettere una certa flessione verticale, incrementando così, comfort e capacità ammortizzante, ma garantendo comunque una buona rigidità laterale.

Design a parte, la struttura si caratterizza per la considerevole leggerezza: il peso del telaio si aggira sul chilogrammo. Buono per lo standard 29 che, indipendentemente dall'assemblaggio prescelto (che ovviamente influenza notevolmente il peso finale della bici), decreta la valenza agonistica di questa Focus che, dall'altra parte, si avvale delle migliori di soluzioni tecnico stilistiche attuali quali: tubo sterzo conico oversize, con le calotte completamente integrate nel design elegante e compatto verticalmente del tubo sterzo, la scatola movimento con standard Press Fit 30, l'attacco freno posteriore di tipo Post-mount posizionato sul fodero basso e, non ultimo, il passaggio interno dei cavi. Quest'ultima soluzione, molto elegante, offre anche la particolarità della predisposizione per il passaggio interno del filo che regola il reggisella telescopico, anche se si tratta di un accessorio ancora poco usato sulle hardtail. Potrebbe essere un segno tangibile che nella progettazione di questo telaio, nonostante la notevole leggerezza, non si è pensato solo all'agonismo più esasperato ma anche ad una certa polivalenza "escursionistica". In effetti, il carro posteriore, oltre ai verticali schiacciati e sinuosi, si caratterizza anche per una geometria generosa, quindi non particolarmente compatta (447 mm di lunghezza) chiamata quindi a donare ulteriore comfort. Inoltre, vista la notevole "luce", consente anche di montare coperture molto larghe, anche di 2,4". E anche queste difficilmente si usano nel Cross country.

Componentistica e gamma

Come dicevamo, tutta la gamma Raven (disponibile con modelli nei tre diametri di ruota), è stata ampliata. La 29" offre ben 5 versioni di serie, con prezzi e componentistica anche molto differenti tra loro. Si parte, così, dal modello base, protagonista della nostra prova, con un prezzo di 2.199 euro fino alla versione montata Sram Xx che costa circa 7.000 euro. Si tratta, evidentemente, di due bici completamente differenti per peso (tra la prima e la seconda ad occhio ci sono più di 2,5 kg di differenza) e prestazioni. In comune hanno però il telaio, quindi la stessa geometria e reattività.

La gamma così ampia offre a tutti la possibilità di commisurarsi con le proprie esigenze tecniche e, soprattutto, il proprio budget. Ovvio che la 1.0, che probabilmente peserà ben sotto i 10 kg, sia adattissima per l'uso agonistico mentre la 5.0 della prova, con i suoi quasi 12 kg di peso, lo sarà di meno. In mezzo alla gamma, però, Focus offre modelli, decisamente più abbordabili, ma ancora ben competitivi per l'uso agonistico, quali sono la 2.0 ( Shimano Xtr e Fox), 3.0 (Sram X.0 e Rock Shox) e 4.0 (Shimano Xt e Fox) che costano rispettivamente 5.299 euro, 3.699 e 2.899 euro.

La 5.0, invece, ha l'ottima forcella Fox Float 29 (ma è disponibile anche con Rock Shox Reba) da 100 mm, trasmissione 3x10 con guarnitura Fsa Comet e cambio Shimano Slx plus, impianto frenante Magura Mt2 e ruote con cerchi Concept Ex 29r. Un allestimento, quindi, complessivamente medio. Ideale per garantire buona funzionalità e affidabilità, ma un po' pesante per garantire alte prestazioni in ambito agonistico.

La prova

Avevamo già provato la Raven 29 al Rally di sardegna mtb con allestimento superiore, quindi più leggero, ma a parte le prestazioni in salita, il carattere del mezzo è pressoché lo stesso. La Raven nella taglia L che ci è arrivata in redazione (tester 178 cm) è una bici grande. Nel senso che non spicca per compattezza, soprattutto con la forcella da 100 mm è abbastanza alta sull'anteriore. La maneggevolezza, quindi, non è il suo tratto distintivo più forte, anzi. Questa Raven, però, è abbastanza facile e intuitiva da guidare, soprattutto offre grande stabilità alle alte velocità. Questa è probabilmente la sua caratteristica saliente, anche sui fondi smossi e sassosi. Va benissimo, infatti, sulle ampie sterrate, dove le velocità crescono e la bici deve garantire guidabilità nelle curve e non deve essere troppo nervosa. Sulle sconnessioni, come dicevamo, è piuttosto generosa con risposte mai brusche e rassicuranti. Merito delle ruote over size, dei 100 mm della Fox (comunque pur sempre una garanzia anche nelle versioni meno leggere) e di un carro sì confortevole ma, tutto sommato, nemmeno troppo. Soprattutto se si è costretti ad usare (per peso del rider e stile di guida) pressioni superiori ai 2 bar.

Un po' meno performante c'è parsa nei sentire più stretti e sinuosi: rimane una sensazione di facilità di controllo e stabilità che dona comunque sicurezza, anche se le prestazioni in termini di reattività e maneggevolezza non sono esaltanti. Per la verità, in buona parte questo giudizio è dovuto alla taglia: la L è piuttosto grande (la più grande delle tre taglie proposte) e a nostro avviso e consigliabile per biker alti più di 180 cm. L'altra volta, in effetti, avevamo provato una M che era decisamente più appropriata per la nostra statura, per quanto, nonostante una posizione relativamente centrale ma allungata, non esaltasse lo stesso per maneggevolezza.

In salita, assetto e risposta allo scatto in termini di rigidità della scatola, sono comunque notevoli, tipici di un telaio molto competitivo. Tanto da permettere buona efficienza sia sui fondi più scorrevoli, asfalto o sterrato facile, sia su quelli più scorbutici, dove il grip sul posteriore e la maggiore facilità delle "ruotone" a galleggiare si avvertono in modo più che positivo. Questo permette, grazie "tripla" che permette di utilizzare anche il 24x36, di arrampicarsi veramente ovunque. Anche se, in caso di velleità agonistiche, si paga dazio ai quasi 12 kg di peso complessivo della bici.

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