28 July 2014

Greg LeMond parla del Tour de France

Degli anni in cui ha corso e di come è cambiata la Grande Boucle. Lui che ne ha vinte tre edizioni e fu il primo statunitense a vincere una tappa nella storia della corsa francese (Guarda il video e leggi…)

Greg lemond parla del tour de france

Greg LeMond fu professionista dal 1981 al 1994, vinse tre Tour de France, due Mondiali e contribuì a diffondere il ciclismo nella sua terra: gli Stati Uniti. Arrivò terzo alla Grande Boucle nel 1984, poi secondo nel 1985 alle spalle del suo compagno di squadra Bernard Hinault, ma in quell'edizione si aggiudicò una tappa a cronometro diventando così il primo statunitense a vincere una tappa nella storia. Vinse per la prima volta nel 1986, ripetendosi nel 1989 e nel 1990.

Leggi quel che dice nel video (per vederlo clicca qui) nel giorno in cui tutta l’Italia si è risvegliata con la consapevolezza che un meraviglioso sogno sportivo si è avverato: Vincenzo Nibali ha trionfato al Tour de France 2014.

La concorrenza era davvero molto alta, il Tour de France è stato sempre considerato un appuntamento mitico di questo sport.

Ho vinto nel 1986, penso che sia stata una vera e propria battaglia psicologica, è davvero strano correre il Tour de France. Ed è già abbastanza difficile essere in una squadra e correre contro tutti gli altri, ma essere in una squadra che è suddivisa in tre.

È stata una gara interessante, ma quando ho tagliato il traguardo finale a Parigi  quello che ho sentito è stato un gran sollievo, non tanto gioia come pensavo, ma più sollievo per aver vinto. Il Tour de France è così intenso che per tre settimane tutti i tuoi pensieri sono rivolti solo alla gara e pensi solo a restare in piedi fino al traguardo e alla fine è più sollievo che gioia, non è la stessa cosa che vincere una gara, mi dispiace deludervi.

Se mi guardo indietro, col senno di poi, è stato emozionante essere lì, è come se un atleta francese fosse chiamato nella migliore squadra di calcio degli Stati Uniti, o la migliore squadra di basket.

È stato emozionante scoprire di essere un pioniere in uno degli sport più importanti ed era strano essere un americano. Mi definirei un uomo senza provenienza, è strano perché tutti i ciclisti avevano il loro giornalista che li supportava, i loro club, i loro fan, mentre io mi sentivo più neutrale. Ma è stato emozionante, ricordo il direttore del Tour de France dirmi nel 1986 che voleva veramente che vincessi io. Ha pensato potesse essere importante per il ciclismo internazionale.

È stato un momento cruciale, perché penso che una delle cose che veramente ha cambiato quel tempo sia stato l’inizio delle riprese della Nbc o Cbs del Tour de France nel 1983, quindi il 1984, 1985 e 1986 sono stati i primi anni in cui gli americani hanno avuto modo di vedere la corsa dei professionisti.

Greg LeMond fa alcuni pronostici sul Tour de France 2014 e poi si concentra sull’innovazione

Sono sempre stato uno scettico. Quando inizi uno sport ti viene detto… questo è ciò che si fa, questo è come lo fai e io mi sono sempre chiesto il perché? Perché devo farlo in questo modo?

Ma invece di dire di no ero molto felice di testare qualcosa di nuovo.

Dicono che il ciclismo sia soprattutto strategia, tattica, e che la scelta delle attrezzature sia fondamentale. Guardi le ruote della bici e cerchi di prendere la migliore decisione, capendo quali possano essere le migliori per quel tipo di percorso

Sono stato deriso per la mia scelta, era da solo un anno che indossavamo casco e occhiali per la corsa.

Indossare occhiali Oakley significava davvero avere protezione agli occhi, le persone non si rendono conto che prima di Oakley i ciclisti correvano davvero con la polvere e la sabbia negli occhi. Oakley ha davvero rivoluzionato la realtà del ciclismo

Oakley è vero e proprio brand di prodotto, focalizzato nel realizzare accessori veramente legati alle prestazioni di un atleta. Ho visitato Oakley quest’inverno, andando a vedere lo sviluppo del prodotto e I progettisti, ho trovato molto interessante capire come realizzino il prodotto. È un marchio incredibile quando penso a dove è nato. Anche se ha iniziato molto prima ciclismo, ha iniziato nel motocross. È stato merito di Jim Jannard che ha sempre sfidato le convenzionI, pensando in modo diverso, questo è davvero quello che ha fatto si che Oakley si distinguesse.

Il ciclismo è sempre stato uno sport molto competitivo con grandi atleti. Oggi il livello di conoscenza della fisiologia è più diffuso. Penso a quanto è successo soprattutto con la conoscenza di Srm, il misuratore di potenza. La media dei professionisti e dei ciclisti amatoriali di oggi ha molta più consapevolezza dell'importanza del recupero, come dell'importanza di determinate intensità. Ma quando vedo correre oggi, si tratta ancora delle stesse tattiche. Penso anche all’importanza dell'uso della radio nel ciclismo, che rappresenta un buon vantaggio e non credo che cambierà mai, ma alcuni ciclisti mi hanno detto che stanno perdendo la capacità di comunicare con se stessi e di correre in maniera intuitiva. Non so come i corridori di oggi facciano perché se io avessi qualcuno che urla nel mio orecchio, mentre io vado 50-60 mph, so che rischierei di schiantarmi perché è come messaggiare mentre si...

I migliori ciclisti di tutti i tempi per lui?

Eddy Merckx e Laurent Fignon, mio compagno di squadra e un incredibile talento. Anche Miguel Indurain dovrebbe essere nella top 5. E poi Chris Froome, è un vero talento in questo momento. Appare un po’ strano sulla bici, sembra in cima a una moto...

 

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