Un pizzico di rosa in più nella storia del ciclismo. Domenica 25 gennaio, a La bici al chiodo, la manifestazione ideata dall’Associazione nazionale ex corridori ciclisti giunta alla sua 14eisma edizione e che coincide con il 39° incontro nazionale degli ex corridori, ci sarà una prima volta che coinvolge una campionessa.
Per la prima volta il riconoscimento, che conta sul consolidato Patrocinio del Comune e della Provincia di Reggio Emilia, andrà a un’atleta donna Noemi Cantele.
Un premio che, oltre all’indubbio valore dell’atleta rappresenta anche il meritato riconoscimento del ciclismo femminile che, partito grazie alle imprese di Maria Canins, è diventato una splendida realtà con migliaia di tesserate, un calendario estremamente interessante e un livello tecnico di assoluto valore anche nei confronti internazionali.
Proprio nel reggiano del resto il ciclismo rosa è di casa, annovera una delle sue figure storiche Gabriella Pregnolato di Rio Saliceto, che in carriera ha indossato più di una volta la maglia tricolore e la giovane Anna Trevisi di Reggiolo, campionessa europea. E anche sul piano delle competizioni il territorio reggiano ha brillato per notorietà. Le località di Cavriago, Gattatico, Luzzara e ancora Campagnola, addirittura con la nazionale, hanno ospitato importanti confronti.
La bicicletta sarà davvero la regina incontrastata della manifestazione, ospitata al Centro Sociale di via Magnani, che inizierà a partire dalle ore 11 con un cocktail di benvenuto e la mostra dedicata dei pittori dell'Associazione Open Art e dello scultore Luciano Soave.
Marco Pastonesi ricorderà Alfredo Martini
Dopo tanti anni, per la prima volta, non sarà presente l’amato commissario tecnico Alfredo Martini scomparso da pochi mesi e che al ciclismo ha dedicato tutta la sua vita. A Campagnola, a ricordare l'uomo e il tecnico, sarà Marco Pastonesi il bravo giornalista che con Alfredo ha scritto a quattro mani il libro “La vita è una ruota", una sorta di viaggio attraverso l'infanzia, la famiglia e l'amato ciclismo. Pagine da cui esce tutto lo spessore e il valore di questo straordinario uomo che avrebbe apprezzato i primi premi della giornata, quelli in ricordo di Fabio Saccani, per i giovani emergenti Samuele Barbato, Giulio Branchini, Luca Regalli e Simone Velasco.
Fortunato Baliani e Luca Mazzanti
Si proseguirà poi con i premi alla carriera di Fortunato Baliani e Luca Mazzanti, per entrambi un’analoga esperienza nel team dei reggiani Reverberi.
Balliani di Foligno è stato professionista dal 1998 al 2014. In carriera ha raccolto 13 vittorie, fra queste il gran premio di Camaiore, ed è stato grande protagonista delle corse asiatiche. Agile scalatore è stato il primo a transitare sul Pordoi nel giro 2006.
Mazzanti, emiliano di Bologna, è stato professionista dal 1996 al 2013. Compagno di squadra di Pantani ha vinto una tappa al giro d’Italia. Azzurro ai mondiali del 2004 e del 2006, riserva negli anni 1998 e 2003. Atleta assai longevo, si è infatti ritirato a 39 anni.
Gianni Motta e Arnaldo Pambianco
Poi sarà la volta dei grandi ex: quest’anno è la volta di Gianni Motta e Arnaldo Pambianco,
Motta, di Cassano d’Adda, è stato professionista dal 1964 al 1976. Ha vinto davvero tanto ma per brevità si ricordano un giro d’Italia, un Lombardia, 3 giri dell’Emilia, un giro di Svizzera e non da ultimo un terzo posto nel Tour de France nel 1965.
Pambianco, da Bertinoro, è passato professionista nel 1958. Ha vinto il giro d’Italia del 1961, quello del centenario dell’unità d’Italia. Fido gregario di Baldini e Nencini, è riuscito comunque a ritagliarsi successi personali nella lunga carriera conclusa nel 1966.
Noemi Cantele: 40 vittorie in carriera
Infine il momento clou con il palco tutto per la varesina Noemi Cantele. professionista dal 2002 al 2013. 40 vittorie in carriera. Le perle: titolo italiano a cronometro nel 2009 e nel 2011(nello stesso anno si è aggiudicata anche il titolo nella prova in linea), vice titolo mondiale nella stessa specialità e terza nella gara in linea a Mendrisio nel 2009. Ha indossato per 12 volte la maglia azzurra.