05 June 2015

L’ora di Wiggins

Tutto pronto al Lee Valley Velo Park di Londra per il tentativo di Bradley Wiggins di battere il record di chilometri percorsi in un’ora. Eddy Merckx, che nel 1972 fece registrare il record di 49,432 km, definì quell’impresa “la fatica più terribile della sua vita”

L’ora di wiggins

Tutto pronto al Lee Valley Velo Park di Londra, il più grande parco della capitale inglese (10 mila acri per 40 kmq) dedicato alle attività sportive e outdoor. Domenica 7 giugno, il Cavaliere di Sua Maestà – Sir Bradley Wiggins – proverà a battere il record di chilometri percorsi in un’ora a cavallo di una bicicletta.

Il record attuale

L’attuale primato, di 52,937 chilometri , è nelle mani di un altro inglese – il 26enne Alex Dowsett della Movistar – che ha segnato il record lo scorso 2 maggio nel velodromo di Manchester.

La riscoperta del record

Ormai c’è poco da nascondere, siamo in una seconda Età dell’Oro dei tentativi al record. Il motivo? Essenzialmente di regolamento. Lo scorso anno, infatti, L’Uci (Unione Ciclistica Internazionale) ha consentito l’utilizzo delle biciclette da pista per il tentativo al record e il primo ad alzare l’asticella è stato il tedesco Jens Voigt, che il 18 settembre 2014 – nel velodromo svizzero di Grenchen – aveva fatto segnare il nuovo parziale di 51,115 chilometri. Prima della prova “monstre” di Voigt, invece, il record apparteneva al ceco Ondrej Sosenka, che nel “lontano” 2005 aveva segnato un massimale di 49 km e 700 metri. Preistoria. Per sapere davvero tutto sul record dell’ora guardate qui: http://www.gazzetta.it/Ciclismo/04-06-2015/record-ora-dieci-domande-tutto-quello-che-c-sapere-12028682341.shtml

Una carrellata di nomi e tentativi

Ma il record di Voigt è durato poco: ad appena un mese di distanza, il 30 ottobre ad Aigle (sempre in Svizzera) è l’austriaco della IAM Cycling Matthias Brändle a fregiarsi del titolo di uomo jet del ciclismo mondiale. 51,852 km percorsi in 60 minuti. Settecentotrentasette (737) metri in più di Voigt e corona che lascia la Germania per l’Austria.

Non tutti, però, sono riusciti nell’immane impresa che lo stesso Eddy Merckx – uno che viene ancora ricordato come Cannibale – nel 1972 (quando fece registrare il record di 49,432 km) definì come «la fatica più terribile della sua vita». L’australiano della Budget Forklifts Jack Bobridge, al Darebin International Sports Center di Melbourne, infatti, il 30 gennaio di quest’anno si dovette accontentare di 51,300; un risultato titanico, ma insufficiente rispetto a quello di Brändle.

Anche se forse non così di frequente, tuttavia, i record sono fatti per essere infranti. L’8 febbraio, infatti, il successo è andato a un altro australiano, Rohan Dennis della BMC, che nello stesso velodromo dove si impose già Voigt alzò lo standard a 52,491 km.

Dopo di lui hanno provato – e poi fallito – l’olandese Thomas Dekker (25 febbraio in Messico; 52,221) e poi lo svedese Gustav Larsson della Cult Energy Pro Cycling (14 marzo a Manchester; 50,016 km). Fino al nuovo record segnato da Dowsett.

Wiggins ottimista

Anche se non sottovaluta il record fatto segnare da Dowsett a maggio, Sir Bradley nell’avvicinamento all’Immane Fatica è sempre risultato decisamente sicuro di sé, tanto che quattro giorni dopo l’impresa del connazionale aveva dichiarato che avrebbe potuto battere il record il giorno dopo e che il suo tempo sarebbe durato per altri 20 anni. E a pochi giorni dal suo tentativo, Wiggo è ancora più preciso e dichiara apertamente di puntare a 55,250 km, non escludendo di avvicinarsi al marziano 56,375 di Chris Boardman del 1990 (annullato nel 2000 così come atri record per una questione di regolamenti), quando le regole Uci erano decisamente più “lasche” in riferimento alla posizione in sella e alla bicicletta utilizzata per il record.

«Se le condizioni sono buone quel giorno è possibile – ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport –. Ma devono essere decisamente buone. Molti record dell’ora sono dettati dalla temperatura e dalla pressione atmosferica. Questa è tutto. Le previsioni meteo per questa prima settimana di giugno danno una bassa pressione anormale per Londra, il che è ottimale».

E il velodromo dove correrà domenica, in particolare, è dotato di un sistema di ventilazione e riscaldamento in grado di alzare o abbassare la temperatura e l’umidità dell’aria per ottimizzare le condizioni esterne. Inoltre Wiggins ha anche aggiunto di aver già corso in allenamento un “tentativo dell’ora” e che «non è stato così male».

Il ciclista e la bolide hr

Wiggins non è certo l’ultimo arrivato. In pista ha vinto 3 Ori Olimpici ad inseguimento e 6 titoli Mondiali; mentre su strada ha vinto l’Oro Olimpico a cronometro nel Londra nel 2012 e i Mondiali del 2014. Oltre al Tour de France del 2012 se mai ce ne fossimo scordati. Correrà il suo tentativo all’ora con una Pinarello Bolide Hr, sviluppata secondo la tecnologia della Jaguar e di cui vi abbiamo parlato in questo report (clicca qui).

Per seguirlo in televisione

A partire dalle 19.15, Eurosport trasmetterà il tentativo di record dell’ora di Wiggins con il commento di Salvo Aiello. Per vedere il campione britannico, vincitore di un Tour de France, 4 ori olimpici e 7 titoli iridati (6 su pista e 1 su strada), basta sintonizzarsi su Eurosport o su Eurosport Player (clicca qui)

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