24 May 2017

Michelin Force XC: il test

Michelin presenta Force, una nuova gamma di pneumatici che offre al biker la gomma giusta in funzione della specialità e delle caratteristiche di guida. Abbiamo provato il modello XC

Michelin force xc: il test

Sembra esserci un cambio di tendenza sul versante coperture. Dopo anni in cui il dogma sembrava essere il “peso piuma” con coperture tirate al limite per contenere il peso periferico alle ruote, soprattutto per le 29er, ora i progettisti fanno capire a chiare lettere di voler privilegiare la robustezza, anche a discapito di qualche grammo sulla bilancia.

 

In effetti parrebbe una scelta logica se pensiamo che coperture tirate al limite sebbene consentano di risparmiare un pizzico di fatica a vantaggio di qualche watt, mostrano il fianco di fronte a condizioni in cui la propensione a tagli e forature possono assumere anche risvolti problematici.

 

Ecco che la ricerca pertanto si spinge non solo in direzione di carcasse più robuste, ma anche e soprattutto in quella di un mix che permetta di elevare resistenza all’usura, maggior grip e una carcassa che garantisca un livello di performance più lineare possibile senza decadimenti improvvisi.

 

Tra i brand storici non possiamo non inserire Michelin. Dopo un ritorno alla grande con la linea Wild, quest’anno la Casa francese presenta una gamma totalmente rinnovata, la Force. Proprio con la gamma Force Michelin apre ad una differenziazione ancora più capillare tra le coperture in modo da offrire al biker la gomma giusta in funzione della specialità, utilizzo e caratteristiche di guida.

 

LE FORCE XC AI RAGGI X

Partiamo proprio dalla destinazione d’uso che si divide in 3 grandi categorie: XC Race, XC e AM/Trail.

Scontata la compatibilità Tubeless, la serie Force vanta 3 carcasse chiamate rispettivamente Race Shield, Cross Shield e Trail Shield. Cambiano anche le mescole suddivise in due tipologie, la Gum X2 e la Gum X3. Tutte le caratteristiche fin qui elencate suddivise nei vari diametri e sezioni completa un’offerta da parte della casa francese davvero completissima.

 

La Force XC, oggetto della nostra prova si posiziona a metà nella gamma, tra la leggera Jet XCR e la Force AM, destinata ad altri usi. Rimanendo nella categoria XC, rispetto alla JET XCR la Force XC ha una carcassa più robusta da 110 TPI di tipologia Cross Shield.

La mescola è la Gum X3D che riunisce grip, trazione e scorrevolezza grazie al mix di strati che la compongono. A tal proposito troviamo interessante porre in evidenza la scelta di differenziare il compound dei tasselli (soluzione ormai utilizzata da anni in ambito motociclistico e ciclistico stradale) con i laterali più morbidi per favorire la presa in curva e quelli centrali in cui si privilegia durata e resistenza.

Nella misura da 29 x 2.10 (c’è anche da 2.25”) il peso da noi rilevato si attesta attorno i 650grammi.

 

IL NOSTRO TEST

Una volta privata della confezione la copertura, al tatto, dà un’impressione di robustezza che ultimamente ritroviamo in tanti costruttori. Unitamente al peso rilevato, ciò ci fa pensare di trovarci di fronte ad una copertura dalla carcassa rigida con una buona resistenza generale.

 

La bici su cui sono state montate sia all’anteriore che al posteriore è una Speciallzed Epic HT Comp Carbon con ruote Roval Control con cerchi dal canale interno da 21 mm, quindi non dei più larghi come vogliono le recenti tendenze, tuttavia sufficienti per non dare alcun problema di tallonamento alle Force XC, operazione riuscita immediatamente con disarmante facilità. Regoliamo la pressione in funzione del peso optando per valori che si attestano tra 1,70 bar all’anteriore e 1,80 al posteriore. Il nostro intento è capire quanto sia rigida (o flessibile, fate voi) la carcassa.

 

Il test di sviluppa lungo un percorso che offre una varietà di situazioni sia per quanto concerne la tipologia di fondo (tratti sterrati con ghiaia a volte compatta, in altre cedevole) , nonchè tratti in salita con radici e sassi affioranti, singletrack con switchback in salita e curve in appoggio in discesa, più un lungo tratto ondulato allo scopo di valutarne la resistenza al rotolamento in competizioni che prevedono trasferimenti di una certa distanza.

 

Una volta montate la sezione da 2.1 dà l’impressione di una copertura agile. Per una hardtail preferiremmo optare per la sezione da 2.25 per il maggior volume d’aria che in parte sopperisce all’assenza della sospensione posteriore, ma anche per la maggior larghezza che garantisce presa soprattutto su un carro che non assorbe quanto farebbe quello di una full.

La tassellatura è un classico con tasselli laterali molto pronunciati e più morbidi (basta piegarli con le dita per capirne le caratteristiche), ed una fila di microtasselli dalla forma trapezoidale disposti a freccia nel senso di direzione della copertura.

 

SULLO STERRATO COMPATTO

Il primo tratto di trasferimento lo effettuiamo su asfalto e immediatamente costatiamo come la scorrevolezza percepita sia ottima con l’impressione di prendere velocità con molta facilità. Solo un po’ di perizia in curva data la cedevolezza dei tasselli che potrebbero innescare improvvise derapate. Una volta dentro al percorso iniziamo a far lavorare la gomma. La pressione scelta in funzione del peso si rivela azzeccata anche se nelle asperità più pronunciate si sente la carcassa toccare il bordo del cerchio. Problema che si può ovviare tranquillamente alzando leggermente la pressione.

 

Su sterrato compatto la gomma accelera e mantiene bene la velocità. Solo nelle frenate più decise occorre un po’ di mestiere per evitare bloccaggi indesiderati complice una tassellatura rada che non morde il terreno in frenata come farebbero coperture più specialistiche. Ma parliamo comunque di sottigliezze.

 

In curva la Force XC tiene bene, il profilo rotondo contribuisce ad una discesa in piega armonica e senza la sensazione che spesso si riscontra con coperture dal profilo più squadrato. In sostanza hai sempre un feedback costante di quando si scende in piega e la tenuta della gomma che avvisa anticipatamente.

 

LE DIRETTE CONCORRENTI

In salita da seduti la Force XC morde bene il terreno ma nei rilanci sui pedali, in caso di fondo cedevole, abbiamo riscontrato occasionali perdite di aderenza. Ciò obbliga a pedalare da seduti a meno che di non optare per la 2.25 la cui larghezza permette di avere un'impronta a terra maggiore e quindi maggior trazione, magari abbassando leggermente la pressione consentendo cosi alla carcassa di “aprirsi” maggiormente e offrire più appoggio al suolo.

 

Sui tratti rocciosi la gomma aderisce bene ma in caso di rocce umide la tassellatura non propriamente “fitta” non fa miracoli obbligando pertanto a prestare maggior attenzione o in alternativa scegliere traettorie più pulite. Nulla di preoccupante tuttavia, la qualità della mescola permette prestazioni allineate ai migliori concorrenti. Infine il lungo tratto pedalato. Qui la Force XC si posiziona immediatamente dietro alla JET XCR per velocità. Se nei primi metri il peso più contenuto della JET permette di acquisire un leggero vantaggio, sul lanciato la Force XC diventa una gomma da riferimento non solo in gamma ma anche sull’offerta globale a fronte di tutti i concorrenti.

 

In conclusione ci sentiamo di promuovere a pieni voti la nuova arrivata di Michelin. La casa francese vanta un know-how di primissimo livello e le nuove arrivate non deludono le aspettative, anzi. La sezione da 2.1, come ribadito in precedenza, la consiglieremmo per chi possiede una full ed è solito calcare fondi vari dalle caratteristiche spesso mutevoli. Una copertura che fa della velocità e sveltezza le sue armi principali. Per chi invece rimane sulla tradizionale hardtail consigliamo di optare per le 2.25. A fronte di pochi grammi in più il surplus di grip e volume d’aria miglioreranno le performance globali senza il rischio di trovare una bici fin troppo nervosa.

 

Le dirette concorrenti dellla Force XC sono le Specialized Fast Trak e Ground Control, le Maxxis Ikon e Crossmark 2, le Schwalbe Racing Ralph e Rocket Ron. Un parterre di concorrenti in cui la Force XC ha dalla sua una tipologia di carcassa e mescole che la pongono ai piani alti della classifica e che siamo certi non deluderà le aspettative di chi vorrà affidarsi alle nuove arrivate della Casa francese.

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