02 September 2014

Vacanze in bici?

L’Italia è stato il Paese più rappresentato nella sezione Holidays on bike del salone tedesco. Abbiamo intervistato gli espositori e abbiamo scoperto che Matteo Renzi è ufficialmente invitato…

Vacanze in bici?

Di Paolo Tagliacarne                                                                                                                                                                                                                                                                                             

Nella sezione Holidays on bike, dedicata a chi fa le vacanze in bicicletta, l’Italia è il Paese più rappresentato. Sia da parte di operatori italiani sia da parte di operatori stranieri che vendono al mondo l’Italia in bicicletta. Oltre il 50% dei desk promozionali propongono destinazioni in Italia. Abbiamo posto le stesse domande a tutti gli operatori italiani presenti, ecco le risposte...

Da parte degli organizzatori della 24H di Finale Ligure l’entusiasmo per la partecipazione è immutato, semmai in crescita da 10 anni. Tanti sono gli anni della loro presenza a Eurobike. Promuovono l’evento e, ovviamente, il territorio. La presenza straniera all’evento, che è un importante volano per il turismo con ottimi risultati di destagionalizzazione, è quasi del 40%. Elevate le presenze ricorrenti. Il tutto è gestito da soggetti privati: Asd locale e albergatori.

Stefania e Claudio di BikeLife, operano in Abruzzo e zone limitrofe. Per BikeLife è la prima esperienza al salone tedesco, giudizio positivo, l’iniziativa ha risposto alle aspettative,  anche per le visite ricevute da parte di tour operator specializzati. Un leggero calo delle presenze dopo pranzo. Anche in questo caso, si tratta di soggetti privati.

Maria Grazia Pacelli del Distretto Integrato Turistico di Terni è preparatissima sulle randonnée, sicuramente uno dei fenomeni di maggiore attualità nel movimento amatoriale.  Domenica prossima, 7 settembre, si disputerà la seconda edizione del Grand Tour Rando, che si propone anche come brevetto cicloturistico permanente. Questa iniziativa umbra, portata avanti insieme al Destination Manager dell’Ufficio turistico, Omero Mariani, è un po’ una mosca bianca nel panorama degli enti pubblici che si avvicinano al cicloturismo e che in genere si muovono sul più consolidato (e classico) terreno delle granfondo. La proposta ci pare, nella sua diversità molto interessante e innovativa. Da supportare. Positiva l’esperienza a Eurobike, apprezzata l’idea di essere in un contesto tecnico proponendo soluzioni di uso integrato bicicletta-paesaggio.

Interessante la riflessione di Wiebe, che collabora con il gruppo LagoMaggiore BikeHotel. L’operatore turistico è all’interno dello stand di Regione Lombardia, presente in tutti e quattro i giorni di fiera. Lui, Wiebe, è un olandese che parla cinque lingue ed è un accompagnatore di tour organizzati. Il potenziale del ciclismo turistico in Italia è altissimo, nei giorni dedicati agli operatori abbiamo ricevuto la visita di parecchi tour operator. Nel quarto giorno il pubblico presente è molto locale (area del lago di Costanza), ma è un pubblico che frequenta molto il lago Maggiore. Un pubblico a cui l’Italia deve imparare a fornire molti nuovi servizi, assecondando le aspettative richieste di elevata qualità e professionalità. Wiebe conclude l’intervista con una domanda che ci fa meditare: quante persone in Italia sanno parlare cinque lingue?

La Regione Veneto è alla sua prima esperienza a Eurobike, c’è una moderata soddisfazione in quanto si aspettavano una presenza maggiore da parte di tour operator, ma riconoscono che avrebbero dovuto scegliere di partecipare non solo alla giornata di apertura al pubblico, ma anche alle altre giornate, magari creando un evento nell’evento, più orientato al B2B.

L’Ufficio del Turismo di Torino e Provincia è alla sua settima presenza. Maria Luisa esprime soddisfazione, ma lamenta l’assenza dei TO. Anche in questo caso però hanno partecipato, contrariamente alle precedenti edizioni, solo alla giornata dedicata al pubblico.  Allargando l’analisi al “caso” italiano, lamenta la mancanza di una strategia stato-regioni, troppa polverizzazione e dispersione con “campanilismi” locali e anche difficoltà a collaborare con il settore privato, che vede/percepisce nella gestione pubblica del turismo troppi vincoli e meccanismi farraginosi.

Per Active Sardinia è Stefano che parla. È la prima volta con lo stand a Holiday on bike, bilancio sicuramente positivo. Nulla da dire, tutto ha funzionato bene. Dove ci sono amplissimi margini di miglioramento è sulla gestione a livello nazionale del turismo. A partire dall’organizzazione del trasporto pubblico che, salvo rarissimi casi, non è pensato a misura di straniero. E i molti, troppi vincoli che esistono per chi vuole iniziare ad operare nel settore.

Guglielmo di Villa Asfodeli - Tresnuraghes (Oristano) partner del Sardinia GrandTour è soddisfatto, ma ritiene che per il suo raggio d’azione sia più utile creare opportunità con gli operatori professionali. Bene il pubblico, ma ci vuole anche una iniziativa rivolta ai TO di lingua tedesca. E non solo.

Una domanda istituzionale

Considerato che tutti i soggetti privati si devono interfacciare con il settore pubblico locale di riferimento, con analoghe difficoltà e farraginose procedure, a tutti abbiamo rivolto la stessa domanda finale: che cosa chiedete al governo Renzi e al suo ministro Franceschini?

Matteo Renzi è ufficialmente invitato a partecipare ad un tour in bicicletta in Abruzzo. Al governo, in materia di turismo, si chiede di “fare sul serio” e soprattutto di lavorare a una strategia nazionale a cui tutti i soggetti locali devono riferirsi. Eliminando tutte le sovrapposizioni esistenti che creano attriti di potere e “ingessano il sistema”.

In tutti gli operatori turistici c’è la profonda convinzione che la primaria industria nazionale dovrebbe essere il Turismo, con la T maiuscola e con tutte le attività strutturali e strumentali al miglior successo sia dell’incoming sia del turismo domestico.

Continua...

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