Pozzovivo vince in solitaria a Fierozzo

L’Italia del ciclismo è sottosopra, ormai da tempo. Un siciliano domina il Tour de France, un sardo sarà il nostro uomo di punta al Giro, un lucano ha già vinto un’edizione del Giro del Trentino e tre singole tappe, sfruttando un fisico da cerbiatto che più compatto e leggero non si può. L’ultima impresa di Domenico Pozzovivo al Trentino-Melinda porta la data odierna, terza frazione della mini-corsa adatta agli scalatori che fa da apripista al grande appuntamento di maggio: il corridore dell’Ag2R La Mondiale è scattato a tre chilometri dal traguardo di Fierozzo involandosi solitario verso la vittoria, ricordando ad appassionati e addetti ai lavori che tra i protagonisti dell’attesissima corsa rosa lui non mancherà. Cronometro permettendo. “Ma ci sto lavorando e qualcosa di buono l’ho anche fatto in carriera” ribadisce in conferenza stampa il lucano a proposito delle prove contro il tempo e dopo aver lasciato intendere che sugli altri terreni dovrà comunque inventarsi qualcosa per essere all’altezza dei migliori. Prima però c’è la Liegi: “Infatti domani non forzerò. La mia tappa l’ho vinta ed ora è giusto lasciare spazio ad altri. Anche perché non ho troppe aspettative per la classifica finale. Domani la Sky ha tutto l’interesse ad addormentare la tappa e lasciar andare al traguardo una fuga”.

I protagonisti

Tornando alla frazione di oggi, centottantaquattro chilometri da Ala all’erta di Fierozzo nella Valle dei Mòcheni, con altre tre salite a fare da antipasto, tra le quali il non trascurabile Redebus, sulla cui cima restavano non più di 35 concorrenti. Allo scollinamento transitavano in fila indiana il colombiano Torres (già brillante ieri in cima a Brentonico), un volitivo Diego Rosa e il duo Ag2R Bardet-Dupont. In discesa il margine dei quattro ha toccato i 45 secondi ma gli otto chilometri di Fierozzo hanno finito per stravolgere quasi completamente lo scenario dei battistrada. Pozzovivo ha preso il comando delle operazioni nel finale - sfruttando un momento d’empasse – e non l’ha più ceduto, conservando sulla linea d’arrivo cinque secondi su Landa, Porte, Bardet e Cunego, finiti nell’ordine alle spalle del 32enne peso piuma di Policoro.

Richie Porte ha ovviamente conservato la maglia fucsia di leader e già pregusta di essere il successore di Cadel Evans vincitore assoluto un anno fa. Rivelatosi specialista delle gare a tappe di una settimana il trasmaniano del Team Sky si sente competitivo anche in vista di un grande Giro da venti tappe. “Non c’è nessuna ragione di pensare il contrario – spiega il leader della corsa trentina -, so che l’ultima settimana del Giro d’Italia è molto dura ma il percorso è impegnativo per tutti. E noi della Sky ci presenteremo con una squadra davvero competitiva per provare a vincere la corsa”. Detto che Damiano Cunego ha confermato la bella prestazione di ieri, che il veneto Davide Malacarne si è aggiudicato il premio di atleta più combattivo e che il giovane lucano (a proposito) Antonio Santoro è stato il migliore degli Azzurri di Cassani giungendo 25° a 1’40”, tra i protagonisti della corsa c’è ormai anche un non corridore, anzi un sacerdote sospinto da una straordinaria passione per il ciclismo. E’ un habitué delle più importanti gare internazionali, si chiama Daniele Laghi, anzi don Daniele Laghi, ed ha imposto la benedizione prima di ogni frazione del Trentino. La terza tappa lo coinvolge in prima persona e non solo perché è padre spirituale di diversi atleti delle due ruote: ad Ala e nato e vive, a Fierozzo il 34enne sacerdote è parroco. “Riesco a far coincidere questa passione con la preghiera – ammette divertito da tanta curiosità nei suoi confronti -. Qualche problema ce l’ho solo la domenica mattina quando mi chiedono di assistere alle piccole corse locali. Ma per il Mondiale di Firenze mi sono preso una settimana di relax. Pedalare su una bici da corsa? No, non fa per me”. A Dio piacendo si gode tutto ciò che ruota attorno ad una bicicletta. Si chiama senso di libertà, significa essere in pace con se stessi e con tutti.

1) Pozzovivo (Ita-Ag2R La Mondiale) in 4h 54'12"

2) Landa (Esp-Astana Pro Team) a 5"

3) Porte (Aus-Team Sky) s.t.

4) Bardet (Fra-Ag2R La Mondiale) s.t.

5) Cunego (Ita-Nippo-Vini Fantini) s.t.

6) Torres Agudelo (Col-Colombia) a 13"

7) Cataldo (Ita-Astana Pro Team) a 15"

8) Rosa (Ita-Astana Pro Team) s.t.

9) Meintjes (Rsa-Mtn-Qhubeka) a 17"

10) Konig (Cze-Team Sky) s.t.

1) Porte (Aus-Team Sky) 357 km in 9h 44'45"

2) Landa (Esp-Astana Pro Team) a 22"

3) Konig (Cze-Team Sky) a 58"

4) Cataldo (Ita-Astana Pro Team) a 1'11"

5) Cunego (Ita-Nippo-Vini Fantini) a 1'13"

6) Pimenta Costa (Por-Bora-Argon 18) a 1'15"

7) Pozzovivo (Ita-Ag2R La Mondiale) a 1'32"

8) Meintjes (Rsa-Mtn-Qhubeka) a 1'33"

9) Bardet (Fra-Ag2R La Mondiale) a 1'34"

10) Zardini (Ita-Bardiani Csf) a 1'37"

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