09 June 2006

Slyway projects Roadmaster, ciclismo in poltrona

Slyway projects Roadmaster

Telaio1




Innovazione ed ecologia, questa è la filosofia di Slyway projects, azienda italiana specializzata nella produzione di biciclette reclinate. Il “propulsore” è il medesimo dei mezzi tradizionali, le gambe, a cambiare è l’impostazione in sella. Il progetto Slyway nasce nel 2003, nell’ambito della Fondazione Patrizio Paoletti per lo sviluppo e la comunicazione. Il mezzo che presentiamo rappresenta l’evoluzione di quella sfida.Le biciclette reclinate, però, non sono un’invenzione moderna, hanno origini lontane nel tempo


La diffusione è avvenuta in Paesi notoriamente legati all’utilizzo della bici come mezzo di trasporto. Soprattutto al Nord Europa e negli Stati Uniti, dove si concentra la produzione. Caratteristico l’assetto: le reclinate hanno seggiolini molto bassi e schienali coricati, geometria che rende queste biciclette meno sicure nel traffico normale e difficili da guidare per ciclisti principianti. Ma basta poco tempo per scoprire un mondo del ciclismo tutto nuovo e divertente.

L’obiettivo di Slyway projects è proprio quello di facilitare la guida, anche alle persone meno esperte. Il seggiolino è leggermente più alto da terra e lo schienale è meno coricato, caratteristiche che semplificano la maggior parte delle manovre. Il telaio del modello Roadmaster, quello che abbiamo provato, è realizzato in lega di alluminio 7020 costituito da una tubazione monotrave ovalizzata e sovradimensionata, alle cui estremità sono posizionate la pedaliera e il seggiolino.

Telaio2


Lo sterzo, che agisce direttamente sulla forcella in acciaio, è gestito dal manubrio che offre la possibilità di regolare l’inclinazione e la lunghezza dell’attacco in modo da portare la piega in posizione intermedia tra petto e ginocchia. Il sedile è in lega di alluminio serie 6000, convenientemente ricoperto con materiale sintetico antiurto e regolabile nell’inclinazione.

Tarando la valvola della molla a gas Stabilus posta sull’asta posteriore, si può tenere lo schienale più verticale, idoneo all’uso turistico. Di fatto, la posizione rende più agevole la torsione del busto, mentre la posizione opposta è indicata all’uso in pianura sulle lunghe distanze, la pedalata è più “comoda” e redditizia perché il peso è distribuito su tutta la superficie dello schienale. Il sedile scorre longitudinalmente su un binario di circa 50 cm che consente di sistemare convenientemente persone con statura variabile tra 165 e 195 cm.

La distanza sedile-asse del movimento si regola empiricamente, come avviene per le bici tradizionali: alla massima distanza dal pedale, la gamba non deve essere completamente tesa. Collegato alla tubazione principale, tramite un perno che agisce su cuscinetti, è il carro posteriore, realizzato in materiale composito. Questa zona include l’unità ammortizzante Ad5 di provenienza Cane creek, e consente di posizionare il fulcro dell’ammortizzatore in diverse posizioni, modificando l’assetto. L’ammortizzatore “avanzato” allunga il passo della bici e corica lo sterzo, mentre le posizioni arretrate sono adatte all’uso sportivo.

Prova1


La prima volta su una reclinata è un’esperienza unica. In pratica è come tornare bambini e imparare di nuovo ad andare in bicicletta. È necessario più di un istante per ottimizzare una nuova condizione di equilibrio. Se si vogliono accelerare i tempi, però, è fondamentale seguire pochi e semplici accorgimenti. La schiena deve rimanere completamente appoggiata allo schienale perché il peso del corpo migliora stabilità e controllo dell’avantreno.

Un altro consiglio riguarda l’avantreno: meglio non stringere troppo il manubrio con le mani, è assolutamente inutile. Conviene, invece, godersi il relax della posizione reclinata. La spinta sul pedale deve avvenire con il piede nella posizione più alta, sfruttando quella mezza pedalata di spinta necessaria a prendere un minimo di velocità ed equilibrio. Capito il “gioco” si raggiunge una buona velocità di crociera in pochi istanti. Ad avvalorare la tesi ci sono studi scientifici: un ciclista che pedalando sviluppa 315 watt andrà a 34,8 km/h su una bici da turismo, a 39,1 km/h su una da corsa e a 43,5 km/h su una reclinata.

Perché? Le reclinate hanno vantaggi aerodinamici non indifferenti rispetto alle biciclette tradizionali. La sezione esposta all’aria è ridotta e, per una precisa legge fisica, la resistenza dell’aria aumenta il triplo della velocità. Gli arti inferiori, inoltre, lavorano diversamente rispetto alla specialissima tradizionale,anche se occorre tempo per “fare la gamba”. La posizione reclinata, con la schiena completamente appoggiata, è sicuramente vantaggiosa in pianura perché consente di spingere sui pedali esattamente come la macchina leg-press che si trova in palestra, ma è più difficile da tenere in salita.

Prova2


In posizione coricata, infatti, non è possibile alzarsi in piedi sui pedali per superare i momenti di crisi e sciogliere i muscoli. Per spingere di più e meglio è necessario adottare una postura diversa con le spalle che si avvicinano naturalmente alla piega manubrio. L’assetto accorcia leggermente la distanza del bacino dai pedali, migliorando la spinta a una cadenza più bassa.

A questo punto la Roadmaster diventa entusiasmante da guidare, anche in discesa. La posizione del baricentro più bassa che su qualsiasi veicolo tradizionale, permette di impostare le curve a velocità maggiore. La bici, quindi, è incredibilmente facile da piegare in curva. In caso di frenate brusche i freni a disco Formula permettono rapide decelerazioni in pochi metri, senza nessuna perdita di aderenza della ruota posteriore. Uno dei punti di forza della reclinata, infatti, è la concentrazione del peso del ciclista sulla ruota posteriore, fatto che consente di ritardare l’arresto sino all’ultimo istante trasmettendo un rassicurante senso di padronanza della bici anche ai meno esperti.

La reclinata Slyway projects Roadmaster rappresenta un modo nuovo di andare in bicicletta e interpretare il ciclismo. Estremamente comodo e sicuro. La facilità di guida, dopo il naturale e necessario periodo di apprendistato, la rende particolarmente adatta ai lunghi percorsi cicloturistici. Il sedile, molto confortevole, allevia i problemi alla schiena e alla zona perineale e consente, in tempi ragionevolmente brevi, di godere di un nuovo modo di apprezzare il ciclismo.

Scheda tecnica


Telaio: lega d’alluminio 7020
Carro posteriore: in carbonio
Forcella: acciaio
Ammortizzatore: Cane creek Ad5
Manubrio: alluminio
Attacco manubrio: alluminio
Comandi: Sram 5.0 9 Sp
Freni: Formula idraulici
Cambio posteriore: Shimano Lx
Deragliatore anteriore: Shimano Lx
Guarnitura: Shimano Deore 44/32/22
Pedivelle: Shimano Deore
Ruota libera: Sram power glide 11/32
Cerchi: Trax 28 fori
Mozzi: Velocity
Raggi: Alpina
Sedile: in lega d’alluminio 6000
Coperture: Continental contact
Prezzo: 2.190 euro
Indirizzo
Slyway projects srl
Via Ghinaglia, 47
26100 Cremona
Tel. 0372/29589
Fax 0372/568592
www.slywayprojects.com
stefano@slywayprojects.com
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