08 January 2016

Taipei Cycle: la sfida di Kenda, Bn'B Rack e Marwi

Continua il nostro viaggio esclusivo tra le aziende taiwanesi del settore ciclo. Tra marchi leader in Asia ma pronti a raccogliere la sfida del successo nel Vecchio Continente, andiamo alla scoperta di copertoni e camere d'aria, portabici, pedali, selle. E molto di più...

Taipei cycle: la sfida di kenda, bn'b rack e marwi

In vista di Taipei International Cycle Show, l’importante fiera del ciclo in programma a Taipei City dal 2 al 5 marzo prossimi, riprende il nostro viaggio (per leggere la presentazione del Salone clicca QUI) tra le aziende taiwanesi del settore. Dopo il colosso Giant Manufacturing (clicca QUI) ora tocca a Kenda, King Roof e Marwi Group spalancare le porte del proprio reparto ingegneristico e produttivo, con l’obiettivo di farsi apprezzare anche al di fuori del mercato d’Estremo Oriente. Impresa tutt’altro che impossibile quando le qualità sono da leader assoluti.
 

Kenda Tire, da oltre 50 anni al top su ogni terreno

Con 25.000 pezzi al giorno in uscita dallo stabilimento di Yuanlin il quesito supremo lo pone l’azienda stessa all’ingresso della propria area. “What are you looking for? (Che cosa state cercando?)” è il primo sforzo mentale a cui sottoporsi, per evitare di finire perduti nel marasma di copertoncini e camere d’aria che servono con sorprendente e maniacale efficacia ogni richiesta legata alle due ruote. Si va dalla mountain bike (prodotti differenziati in otto categorie) al ciclocross, dalle corse su strada al turistico trekking in bici, dalle city bike ad ogni mezzo standard da impiegare in mezzo al traffico, dalle beach cruiser così da noi poco diffuse alle biciclette per bambini, alle E-bike e – tornando al racing – per i piloti della Bmx. Senza contare che oltre al settore bici, Kenda produce gomma per automobili, motocicli, quad, vetture industriali e carrelli. Di tutto di più, insomma, per questo marchio la cui filosofia risponde alla triade “Qualità, servizio, innovazione” e lo slogan aziendale invita a considerare che “la prestazione d’alto livello non può prescindere da un’ottima qualità del prodotto”.
Kenda Tire nasce dall’intraprendenza di Chin-Pao Yang, ex maestro di scuola elementare convertito a supervisore della locale industria della gomma al termine del colonialismo nipponico. Da lì il passo è piuttosto breve: imprenditore di successo dal 1962, dapprima con una cinquantina di dipendenti, poi – dal 1968 – con struttura e risorse in grado di affrontare le sfide del mercato estero. Oltre ai due sorti a Taiwan, Kenda conta attualmente 11 stabilimenti, sette dei quali in Nordamerica, tre in Cina ed uno in Vietnam. Il 52% delle vendite si sviluppa in Asia, il 22% in Nordamerica e il 10% in Sudamerica, mentre in Europa (8%) Kenda ha ancora ampi margini di sviluppo.
Se dovessimo scegliere un prodotto di eccellenza di Kenda, tra i numerosi riconosciuti con awards negli ultimi anni, la gamma Nevegal per mtb è quella maggiormente utilizzata negli Usa da una dozzina d’anni; fino a quando le sue evoluzioni - dallo Slant Six scolpito al Kwick Bitumen, dal 24Seven Race a Excavator, prodotti differenti a secondi del tipo di terreno da impiegarsi, tutti con fornitura da 26” e 29”- ne hanno raccolto il testimone. Kenda produce pneumatici per bici in nove diverse mescole di durezza (compound): Hard Rubber, R2C, Natural Rubber, Standard Rubber, L3R, Dual Tread, Stick-E, 42/50 e Race Stick-E. Approfondendo l’aspetto tecnologico si notano altre differenze: tre livelli di Endurance (protezioni in kevlar mutuate dalle corse in auto nel primo caso), due di Iron Cloak (fibre di aramide e peso minimal  le caratteristiche principali), altrettanti Iron Cap (contraddistinti da un cuscinetto di tessuto lanoso) e un K-Shield costruito con particelle in ceramica, oltre al Casing Added Protection, Sealant Casing Technology e Light Gravity Casing appositamente studiati per le performance e la resistenza sui tracciati enduro e downhill.
Dopo aver sciolto il rapporto di sponsorizzazione con Cannondale all’indomani della fusione con la Garmin, Kenda è rimasto fornitore della squadra americana del World Tour e ha raddoppiato il proprio impegno nel mondo Uci, al fianco del team francese Cofidis.


King Roof ai vertici del trasporto bici grazie al marchio Bn'B Rack


I ‘re del tettuccio' offrono una vasta gamma di dispositivi per il trasporto di biciclette (e/o altre attrezzature sportive) su automobili, attraverso il marchio Bn’B Rack, che in termini promozionali gioca sull’aspetto protettivo, proponendo un piccolo orso bianco al riparo sotto l’ampia stazza di mamma orsa. Ma anche perché l’animale scelto richiama forza, calore familiare, cura dell’ambiente. Jack Shen ha fondato l’azienda nel 1977 e cinque anni più tardi è stato il primo in Asia a specializzarsi nella produzione dei bike carrier, dopo aver considerato che il futuro del settore sarebbe stato l’utilizzo del carbonio. Così oggi i portabici prodotti a Taiwan possono sopportare un carico di oltre 20 chili e uno stress in movimento dieci volte superiore; facili da installare, dotati di tilt segnalatori di manovra.

La produzione attuale è di tre milioni di pezzi l’anno, con grande interesse in Europa destinato al mercato belga. I sistemi a cremagliera Aerorack e Aeroforz permettono l’ancoraggio con la ruota anteriore della bici, annullando ogni contatto con il telaio. Una curiosa sacca fissata sul tetto della vettura consente di caricare la bici smontata anziché posizionarla nel retro dell’auto e rappresenta un’autentica novità, almeno per quanto concerne il mercato europeo.
Dal 2000 Bn’B Rack è entrato nel mondo del ciclismo agonistico, sponsorizzando il Tour de Taiwan, l’unica corsa a tappe professionistica che si disputa sull’isola.


Marwi, qualità e fantasia al potere


Il gruppo Marwi è tra i principali produttori al mondo di pedali. Conta 500 dipendenti nel suo organico ora sviluppato in sei sedi, tre delle quali in Europa, due in Asia ed una negli Usa. Dal 1983 l’azienda si è dedicata soprattutto allo sviluppo di una nuova generazione di pedali puntando su un costante incremento qualitativo. Ogni passo è così stato compiuto in modo da garantire un prodotto funzionale al mercato delle due ruote, spesso accompagnato da un design innovativo. Il marchio Marwi sbarca in Europa nel 2000, stabilendosi nei Paesi Bassi grazie al sapiente lavoro del direttore generale Martin Vogt (ma il Ceo è il taiwanese Patrick Pai) dopo aver raccolto qualche anno prima il testimone della Xerama creata originariamente a Taiwan, nel medesimo settore merceologico. Con le nuove linee produttive automatiche Marwi si dichiara pronto per il futuro, disposto a raccogliere la sfida dei principali concorrenti internazionali.

In realtà Marwi non realizza soltanto pedali: nell’ampia area aziendale i robot dell’azienda sfornano un carosello di selle, perfezionando i processi di assemblaggio, collaudo, nonché test dinamici di resistenza agli urti e ai cambi di temperatura. Ma anche tacchette, mozzi per ruote in acciaio e alluminio, dinamo, luci a batteria e al litio, bike computer, utensileria, chiavi per settaggi, cuscinetti per freni a disco, pattini dei freni, cavi di freni e cambio, borracce e portaborracce, pompe, manopole, parafanghi, attacchi del manubrio, forcelle e portabici. Tutto ciò è Marwi e probabilmente c’è più di una ragione per conoscere il suo universo.           
   

 

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