06 February 2013

Tris d’assi

Comparativa Torpado: Flare di 26", la stabile e sicura Ribot di 29" e Nearco di 27,5"

Tris d’assi

La scelta della mountainbike si fa sempre più difficile. Non bastavano le diverse tipologie di mtb, Xc, Trail bike, All mountain, Enduro, ora come ora non è nemmeno poi così semplice scegliere la "classica" hardtail da Cross country. Quella, per intenderci, così cara ai biker italiani, soprattutto tra quelli che, più o meno assiduamente, usano attaccare un numero di gara sul proprio manubrio.

La ruota di 29" prima e quella di 27,5" ora hanno rivoluzionato nel giro di pochissimi anni il mondo della mountainbike, con l'intento più o meno dichiarato di mandare in pensione la classica 26". Per la verità non ci sono ancora riusciti e in questo momento, molto probabilmente di transizione, l'offerta delle aziende è molto variegata, e spesso comprende tutti e tre gli standard, soprattutto tra quelle piccole e medie che sembrano aver creduto immediatamente nella diffusione della 27,5". Tra queste, non poche nemmeno in Italia, Torpado è stata una delle prime, mettendo in mostra notevole dinamismo. In effetti, lo storico marchio Padovano, che dal 2001 è di proprietà della Cicli Esperia, ha in questi ultimi anni investito molto nel settore off road, sia dal punto di vista della produzione sia per quello che concerne l'immagine.

In entrambi i casi, nuova linfa vitale l’ha data la sponsorizzazione di due team importanti di mtb, quello internazionali di Cross country e quello, più recente, di Superenduro. Un feedback molto importante quello che proviene dai campi di gara che ha permesso in poco tempo di presentare prodotti molto attuali e competitivi anche nei confronti dei marchi di tendenza. Nel caso del Cross country, per esempio, Torpado può contare sulla consulenza tecnica e sull'esperienza di Jader Zoli, uno dei più forti biker italiani in attività, che dopo una carriera lunghissima spesa in sella alla 26" ha messo a punto per l''utilizzo agonistico la "sua" Nearco di 27,5" e ha contribuito a progettare la nuova Ribot 29".

Ovviamente il merito non è tutto suo, perché il gruppo Esperia, oltre ai preziosi consigli di Jader, si è dotato di un reparto sviluppo e ricerca interno, con tecnici preparati e dinamici. Da poco è entrato a far parte del team, oltre a Michele Leonardi, con il quale la collaborazione è già iniziata a luglio di quest'anno, anche Giulio Mancini per lo sviluppo, inizialmente, dei progetti Gravity per poi estendersi a tutta la gamma Torpado, sempre in collaborazione con Yader Zoli ed Emanuele Dapiran. Notevole anche il fatto che dal 2006 il gruppo possiede un proprio laboratorio dove vengono eseguite prove dinamiche statiche ed a fatica. Prove mirate a verificare con dati tangibili la bontà delle scelte tecniche proposte, ma anche per certificare con i più severi standard europei i prodotti immessi sul mercato.

Approfittando della collaborazione di Torpado e di Emanuele Dapiran, che ci ha preparato i mezzi per la prova e della possibilità di confrontarci con Yaderz Zoli , che si è reso disponibile a raccontarci le sue idee e impressioni di guida, abbiamo voluto mettere a confronto caratteristiche, pregi e difetti delle tre differenti "ruote". Lo abbiamo fatto, ovviamente, utilizzando le tre Torpado da Xc/Marathon attualmente al top della gamma "pro" dell'azienda veneta, ovvero la T50 26", Nearco di 27,5" e la nuovissima Ribot di 29".

Flare T50

La T50 è un classico della produzione al top di gamma Torpado. L'ha utilizzata nelle ultime stagioni il team ufficiale (tra cui Zoli, Tiberi, Sala e Veronesi) con una geometria specifica per Cross country e Marathon. Si avvale di una struttura monoscocca interamente in fibra di carbonio Ud (Unidirezionale), forcellini compresi, che si caratterizza per il tubo obliquo di forma trapezoidale e grandi dimensioni e standard movimento Pressfit 92, in virtù della ricerca della massima rigidità e solidità strutturale. Il progetto non è inedito nè nuovissimo, ma si caratterizza comunque per le ottime doti racing. Si avvale di cavi integrati, cambio e deragliatore, Post mount da 160 integrato al forcellino. Il target peso del telaio grezzo (misura M), si attesta su 1,1 kg.

Nearco 27,5"

Jader Zoli la considera sua creatura. In effetti, ha contribuito molto allo sviluppo di questo mezzo con cui ha corso parte della stagione, come si può vedere delle foto che abbiamo utilizzato. Zoli è convito, al pari di Nino Shurter (guada caso due specialisti del cross country non particolarmente alti, entrambi circa 173 cm) che la 27,5" offra un ottimo compromesso tra i vantaggi della 26" e quelli della 29".

Si è notevolmente ispirato alla Nearco, dal quale la nuova struttura monoscocca (Udm) mutua il grande obliquo trapezoidale che è stato ulteriormente sviluppato per garantire ancora più rigidità in fase di spinta sui pedali. Nearco, inoltre, è più leggera (990 grammi dichiarati taglia M telaio grezzo), ha movimento Press fit 30, attacco deragliatore Direct mount, sterzo conico oversize, cavi integrati compreso freno posteriore, reggisella di 27,2 mm per aumentare il comfort e, soprattutto, due "novità" quali il perno passante X12 m e il freno post mount interno ai foderi. In questo caso è predisposto normalmente per dischi di 140 mm con l'adattatore per quelli di 160 mm.

Alla Flare T50, si sono ispirati anche per la geometria racing: Jader e i tecnici che hanno seguito il progetto hanno voluto, nonostante l''uso delle ruota più grande, una geometria molto compatta e del tutto simile a quella della 26". In modo particolare l'altezza del movimento da terra è la medesima, il carro è compatissimo e misura solo 425 mm, mentre angolo piantone è di 73° mentre quello di sterzo è un po' più chiuso rispetto ad una classica 26” e misura 70°. Importante notare come la Nearco sia disponibile in ben quattro taglie, una in più della Ribot 29 ed in genere delle 29" proposte dalla maggior parte delle aziende che, mediamente, per i telai dedicate alle "routone" offrono tre taglie.

Ribot T 900

Ribot è il nuovissimo modello 29” della gamma Torpado 2013: é stata affiancata alla Nearco con l'intento di proporre una bici dalle caratteristiche agonistiche, ma un po' più stabile e sicura. In una parola facile da guidare, quindi meno esasperata. In ogni caso, in gara l'ha testata e utilizzata Andrea Tiberi che, guarda caso, è circa dieci centimetri più alto di Zoli. La struttura è per certi aspetti più moderna, con belle linee curve che caratterizzano sia il carro posteriore sia l'orizzontale. In effetti è anche la più leggera, con un peso dichiarato di 940 grammi per il telaio grezzo nella taglia M. Bisogna, però, considerare che Nearco ha il perno passante di 12 mm, che necessita anche di forcellini più robusti, mentre Ribot utilizza, in modo un po' inusuale, un classico perno a sgancio rapido di 9 mm. Comunque, ci assicurano i tecnici Torpado, che i due telai verniciati, alla fine hanno pesi molto simili.

Il telaio è in fibra di carbonio Ud (Unidirezionale), ha sterzo conico e passaggio cavi interno. La geometria, tenendo in considerazione che stiamo parlando di una 29" è molto compatta e reattiva: il carro misura 440 mm, unito ad un angolo di sterzo di 70° determinano un interasse compatto: 1.101 mm per la taglia M contro I 1.093 mm della Nearco. Il freno posteriore, come vogliono i più moderni standard, è un Post mount nel fodero orizzontale, come sulla Nearco, che offre migliori doti di rigidità e e leggerezza.

Componentistica e gamma

Diciamo subito che i modelli in prova non sono rigorosamente di serie. Si tratta di bici allestite per test e prove varie, quindi sono stati assemblati con componenti anche differenti da quelli proposti nel catalogo. Per la verità la differenza riguarda sostanzialmente le ruote e, in ogni caso, si è comunque cercato di mantenere, laddove possible, componenti simili in modo da rendere in mezzi comparabili per peso e prestazioni. Le versioni prescelte per la prova sono le "intermedie" del catalogo Torpado, montate con gruppo Sram X.0, ma con ruote differenti da quelle genericamente indicate sul catalogo come "Torpado custom". Sulle bici in prova, invece, abbiamo trovato le performanti e leggere, Frm Uranio Xc Enduro, declinate nelle tre misure.

Si tratta, quindi, di ruote "tubless ready" che, però, per la prova sono state fornite con la classica camera d'aria. Il che, evidentemente, aumenta il peso finale delle bici (addirittura nell'ordine dei 450 grammi per la 29") e può costringere a pressioni d'utilizzo più severe. Il catalogo ufficiale Torpado propone due soli allestimenti per la T 50, quello in prova è il più leggero e si avvale del gruppo Sram X.0 con forcella Rock Shox Sid e costa 3.380 euro. Nearco, invece, è proposta in molte versioni, dall'altissimo di gamma fino a quelle "entry level" con componenti Shimano Slx o Sram 7.

Rimanendo nell'ambito dei modelli più prestazionali per l'uso agonistico, la Carbon 1, che pesa abbondantemente sotto i 10 kg, è quella forse con il miglior rapporto prezzo/peso. Ha componenti Sram X.0 (trasmissione 2x10), come quella della nostra prova, ma è proposta con ruote Torpado custom invece che Frm e forcella X Fusion Velvet invece della Formulla 33 (che in realtà si trova di serie sui due modelli più esclusivi, con la Rock Shox Sid in opzione). Ha un peso dichiarato di 9,5 kg a fronte di un costo di 3.800 euro. Gli altri due modelli più esclusivi, rispettivamente Nearco Z corsa e Z corsa 1, oltre alle ruote Frm e la forcella Formula 33, hanno rispettivamente gruppi Sram Xx (trasmissione 2x10) e X1. In questo caso i pesi scendono sensibilmente, fino al valore notevole di 8,5 kg della Z Corsa, ma i prezzi salgono proporzionalmente. La prima costa 5.250 euro, la seconda 4.990 euro, mentre il kit telaio (con serie sterzo e collarino) è proposto al prezzo di 1.250 euro.

Ribot è proposta in quattro allestimenti di alta gamma, con componenti Shimano Xt fino allo Sram Xx1. Carbon 1, la versione più vicina a quella in prova, con gruppo X.0 e forcella Rock Shox Sid sl, ha un peso nella versione di serie (quindi con ruote "Torpado custom") di 9,7 kg a fronte di un prezzo di 4.360 euro, quindi decisamente più costosa e un po' meno leggera sia della Flare carbon 1 sia della Nearco carbon 1. Proprio il rapporto prezzo/peso, in effetti, è un elemento da valutare nella scelta di una 29". Decisamente leggere e anche competitive nel prezzo sono però le due versioni al top di gamma, rispettivamente Ribot Z corsa montata con Sram Sram Xx1 e la Z corsa 1 con Sram Xx. Entrambe hanno forcella Rock Shox Sid Xx e ruote Ztr crest 29: pesano rispettivamente 8,8 e 9 kg e hanno un prezzo di 5.950 e 5.650 euro. Il frame kit costa 1.350 euro.

La prova

Se vi confrontate con Jader Zoli vi dirà, come ha fatto con noi, che la Nearco è il miglior compromesso possibile per l'uso agonistico, proprio perché è stata progettata con l'obiettivo di mantenere le doti di accelerazione, agilità e leggerezza proprie delle 26" unendole ai vantaggi stabilità e facilità di guida sui fondi sconnessi propri delle moderne 29". Anche dopo aver provato la "sua" Nearco a fondo è difficile dargli torto. Del resto la pensa così anche un certo Nino Shurter che con la 27,5" ha vinto quest'anno world Cup e Mondiali di Cross country. In effetti, anche per chi, come i nostri tester, pur essendo biker esperto non può vantare né la classe né l'esperienza agonistica di questi campioni, appare sin dalle prime pedalate chiaro come la Nearco sia un mezzo estremamente reattivo e veloce ma anche più stabile e per certi aspetti meno "scorbutico" di quello che è sembrata la T 50, e in genere sono le 26".

Il paragone tra le due, in effetti, metto in rilievo come con la 26" possa disporre di grandi doti di leggerezza, accelerazione e maneggevolezza, ma è altrettanto vero che la Nearco rispetto alla T50 forse perde pochissimo (ma non è sicuro) di quelle caratteristiche, ma al contempo assicura una notevole stabilità sui fondi più sconnessi, anche ad alta velocità, che poi sono quelli fanno la differenza. Le differenze di geometrie, impostazioni in sella, peso e comportamento non sono per la verità abissali. Almeno non come tra la 26" e la 29". Ci sono delle differenze che, a nostro avviso, rendono la Nearco una bici complessivamente superiore, o comunque più facile e versatili, rispetto alla Flare, ma il feeling di guida è ancora piuttosto simile con notevoli doti di reattività ma anche un carattere a tratti nervoso che è tipico dei mezzi racing da agonismo.

La Ribot, invece, per quanto compattissima (abbiamo usato una S rispetto alle altre due che sono M, ma la 29" è disponibile solo in tre taglie), è apparsa sin da subito una bici più facile. Rispetto a molte 29" provate fin qui, per la verità è talmente compatta e reattiva da risultare, oltre che molto maneggevole e grintosissima in accelerazione, anche un po' nervosa. Ma non c'è dubbio che, soprattutto rispetto alla Flare, offre una facilità di guida impressionate. Il che non necessariamente vuol dire che è più veloce in ogni contesto. Certo è che quello che quel po' che perde in termini di maneggevolezza e reattività ci sembra lo riguadagni con gli interessi sui fondi più smossi, sia in salita sia in discesa, e in termini di stabilità e facilità di guida.

Le nostre conclusioni

In medio stat virtus, dicevano i latini. In effetti può essere che la virtù stia nel mezzo e che tra la super reattiva, ma un po' scorbutica, Flare da 26" e la stabile e sicura Ribot da 29", la Nearco da 27,5" sia la più equilibrate, ma anche performante in termini agonistici. Insomma, l'ideale compromesso. Sì, molto probabilmente è così, soprattutto per i rider più scattanti e veloci, quelli che sanno rilanciare la mtb giro dopo giro, curva dopo curva. Quelli che aggrediscono le salite e guidano in discesa sempre veloci e puliti, anche sui fondi più difficili o scivolosi. Questo tipo di rider, atleta performante, può cogliere nella maggiore reattività della Nearco rispetto alla Ribot, ma anche nella maggiore grinta e velocità sui fondi sconnessi e sulle pietraie rispetto alla Flare, un vantaggio cronometrico, uno spunto per un sorpasso o uno scatto vincete. Soprattutto nel Cross country, ma anche nelle granfondo più serrate

E' altrettanto vero, però, che noi biker forse non siamo tutti campioni o agonisti super. Qualcuno di noi, magari, non scatta rabbioso ad ogni curva, non aggredisce in piedi anche l'ultima salita di una lunga Marathon, non affronta sempre veloce e sicuro anche la discesa più ripida e sassosa, magari resa scivolosa da acqua e fango. Ecco, per quei biker normali, ma non solo, agonisti e non anche la Ribot ci è parsa un'ottimo mezzo. Le sue prestazioni di scatto, maneggevolezza e reattività, pur su altissimi livelli sono forse meno brillanti rispetto Flare e Nearco, ma in termini di facilità di guida, stabilità e sicurezza sui fondi più difficili questa 29" offre di più. E anche questo, alla fine di una massacrante Marathon o alla fine di una lunga escursione di montagna può essere un vantaggio, sia cronometrico sia di benessere personale. Perché una bici più facile da guidare non è detto che vada più forte, ma certo ci farà affrontare percorsi e passaggi difficili con più soddisfazione e sicurezza.

In ogni caso, Torpado ha messo a punto una gamma di hardtail per il cross country, ma non solo, valida, competitiva e originale. E fa piacere vedere un marchio italiano propositivo, anche dal punto di vista tecnico, e creativo sul mercato della mountainbike.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le ultime News
Il Turismo

Trilogia dell'Avana - Episodio 2

18 April 2024

Tester Day Festival: vi aspettiamo sabato e domenica per prove, tour, contest, corsi... Tutto gratuito! È il primo ritrovo della community di Ciclismo.it

04 April 2024

Trilogia dell'Avana - Episodio 1

27 March 2024

Rifugio Venini, la Norvegia a 90 km da Milano - Episodio Tre

19 March 2024

Alpi Francesi: 4 giorni fra bici, sci, mountain kart e snow kite

16 March 2024

Vacanze in bici: il Club del Sole riserva uno sconto del 10% alla community di Ciclismo.it

01 March 2024

Rifugio Venini, la Norvegia a 90 km da Milano - Episodio uno

26 February 2024

Canyon Spectral CF, la mtb da trail "definitiva"

25 February 2024

L'Eroica sbarca a Cuba... ed è subito festa!

23 February 2024

Il nostro viaggio in Giordania: un Paese pronto ad accogliere i ciclisti

22 February 2024

Tutto Salute