16 March 2012

#salvaiciclisti, dal digitale alla Milano-Sanremo

Domani i campionissimi del pedale porteranno sulla bici gli adesivi delle campagne Cities fit for cycling e Salvaiciclisti

#salvaiciclisti, dal digitale alla milano-sanremo

Domani i campionissimi del pedale porteranno sulla bici gli adesivi delle campagne Cities fit for cycling e Salvaiciclisti. Se n'è parlato oggi con il giornalista inglese di Times, Kaya Burgess, il blogger Paolo Pinzuti, Filippa Lagerback (nella foto), Renato di Rocco e altri...

 

Nel salotto buono Rcs. #salvaiciclisti si presenta nel salotto buono dell'informazione e del ciclismo organizzato. Gazzetta dello sport ricorda il collega del Corriere Pierluigi Todisco morto cinque mesi fa proprio in un tragico incidente mentre andava in redazione in bicicletta. E poi anticipano l'evento Rcs sport Milano-Sanremo di domani  prendendo a esempio di buona amministrazione la ciclabile da Sanremo a Imperia, 25 km in buona parte completati, con sede larga 5,5 metri. L'occasione è ghiotta, ma il direttore Andrea Monti tiene a precisare che non vuole egemonizzare il movimento. Ricorda che se si vuole cambiare si può, perché così si cambia la testa della gente. 

 

Il redattore e il blogger. Ospite d'onore è Kaya Burgess, redattore del Times, che ha spiegato come ha lanciato la campagna Cities fit for cycling, attraverso un'indagine molto seria sugli incidenti in bicicletta, viaggiando in Europa (Amsterdam, Copenaghen), allo scopo di raccogliere un dossier con l'elenco delle cose da fare da consegnare al ministro dei trasporti. La campagna britannica ha ricevuto appoggio in tanti Paesi: Australia, Austria, Stati uniti, Sudafrica, ma soprattutto in Italia. Paolo Pinzuti, che insieme ad altri blogger ha rilanciato la campagna in Italia, ha presentato un video che illustra le difficoltà di un ciclista urbano milanese. «È opinione diffusa che il comportamento dei ciclisti sarebbe indisciplinato. Ma i 38 incidenti quotidiani che interessano le biciclette non possono essere rapportati con la scarsa disciplina dei ciclisti». Ha poi raccontato della "Critical mass digitale" lanciata l'8 febbraio che ha trovato tanti supporti nei media italiani  e nel politico Francesco Ferrante del pd che ha collaborato alle stesura di un progetto di legge poi presentato da altri 63 senatori e che contiene le proposte messe a punto dal Times. La campagna si è poi rivolta ai sindaci chiedendo l'impegno su dieci punti programmatici (che leggete più sotto). Ha chiesto rispetto reciproco tra tutti gli utenti della strada e ha spiegato che l'iniziativa #salvaiciclisti rappresenta un punto zero della democrazia in Italia e anche un modello per altre questioni che interessano i cittadini. Ha poi dato appuntamento alla Bicifestazione del 28 aprile a Roma. L'iniziativa non ha ancora ottenuto autorizzazione: «Forse le bici fanno paura?».

 

Il giovane assessore e Di Rocco. L'assessore alla mobilità di Milano, Pierfrancesco Maran ha riferito dei progressi da gigante che si sono fatti in Italia per incidenti tra automobilisti, che però non riguardano anche le utenze deboli. «Su questo l'amministrazione si prende un grande impegno sul quale sarà giudicata. Anche prima di #salvaiciclisti abbiamo fatto qualcosa, non mi nascondo dietro la questione economica, servono investimenti e cercheremo di farli. Ancora molte auto sostano sulle ciclabili, ma c'è stato un incremento del 625% delle multe al riguardo. Abbiamo costruito protezioni per la ciclabile in via Pisani e speso 200 mila euro di rastrelliere che cambiano l'arredo urbano e costituiscono elementi di promozione della bici. La città nel complesso è più amica della bicicletta: l'Area C ha incrementato la sicurezza per i ciclisti e la propensione all'uso. Ma la città non si ferma alla cerchia dei bastioni e abbiamo bisogno che ci sia una politica nazionale su questo, un sistema più leggero: il codice della strada, per esempio, non aiuta, anche per al costituzione dei 10 nuovi percorsi che stiamo tracciando». 

Pinzuti ha ribadito che è meglio non affrontare il tema sempre in riferimento alle piste ciclabili. «Questa sta al ciclista come lo zoo agli animali. Se i ciclisti devono girare come criceti allora c'è il Vigorelli, invece ci vuole rispetto reciproco, ma tutti devono avere gli stessi diritti». Il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, ha ricordato i tanti progetti culturali sull'educazione stradale: Pinocchio e Tandem. Negli ultimi cinque anni la Federazione ha realizzato 83 mini impianti per il ciclismo perché la bicicletta è sempre il secondo giocattolo preferito dai bambini, è una forte passione ancora prima di essere uno sport.

Alfredo Martini ha poi citato Margherita Hack e Romano Prodi che pensavano in bicicletta. «La bicicletta è effettivamente l'unico attrezzo che ti fa fare esercizio fisico e ti consente di pensare».

Eugenio Galli, presidente di  Ciclobby e Fiab, ha ricordato che il tema dello spazio riguarda oggi e domani, è la risorsa più preziosa delle città. «Vogliamo città per le auto o le persone? Su questo occorre discutere a livello politico. Per noi la bici non è solo giocattolo o attrezzo sportivo, ma un mezzo per muoversi in città e nel tempo libero. Molto contento di questa iniziativa perché per vent'anni abbiamo accumulato una grossa frustrazione di fronte ai nostri temi di buon senso, si è spesso equivocato e si sono costruite città contro le biciclette. La differenza con i Paesi d'Europa piu progrediti sulla bici è proprio la volontà politica».

Filippa Lagerback, testimonial di tante campagne a favore dell'uso della bicicletta, ha parlato del senso della libertà che i bambini hanno quando conquistano la bicicletta e con essa amore benessere, mobilità veloce. «Dieci anni fa a Milano era impensabile muoversi in bicicletta, però poi ho avuto una bambina e mi sono sentita in colpa per farla crescere in questa città, così mi sono attivata. La città sta cambiando e sta diventando migliore. Pedalerò con il sorriso per testimoniarlo...».

Burgess ha concluso dicendo che alcuni argomenti sentiti sono simili a quelli di Londra. «Le nostre città non sono state costruite per le auto, ma adesso sono riempite dalle auto. Impossibile pensare che ci siano piste ciclabili per tutte le vie, per questo ci deve essere compatibilità e rispetto tra tutti gli utenti della strada».

 

Ecco i 10 impegni per i sindaci elaborati dal movimento #salvaiciclisti.

1. Garantire l’applicazione degli 8 punti del Manifesto del Times per le aree di comunali

2. Formulare strategie per incrementare almeno del 5% annuo gli spostamenti urbani in bici nei giorni feriali

3. Contrastare il fenomeno del parcheggio selvaggio (strisce pedonali, doppia fila, prossimità di curve e incroci, sulle piste ciclabili)

4. Far rispettare i limiti di velocità stabiliti per legge e istituire da subito delle “Zone 30? e “zone residenziali” nelle aree con alta concentrazione di pedoni e ciclisti

5. Realizzare Piani Quadro sulla Ciclabilità o Bici Plan,

6. Monitorare e ridisegnare i tratti più pericolosi della città per la viabilità ciclistica in accordo con le associazioni

7. Redigere annualmente un documento pubblico sullo stato della viabilità ciclabile nel Comune indicando risultati dell’anno e obiettivi

8. Dotare ogni strada di nuova costruzione o sottoposta a interventi di manutenzione straordinari con un percorso ciclabile che garantisca il pieno comfort del ciclista

9. Promuovere una campagna per sensibilizzare tutti sui temi della sicurezza

10. Dare buon esempio recandosi al lavoro in bici per infondere fiducia nei cittadini e per monitorare lo stato della ciclabilità nella sua città.

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