10 July 2014

La Maratona dles Dolomites ai raggi X

È la granfondo ciclistica più importante a livello internazionale, sicuramente un simbolo e un esempio per tutte le altre. La nostra analisi (di Paola Pellai)

La maratona dles dolomites ai raggi x

Non basta avere un'idea, bisogna crederci tenacemente e alimentarla con il fuoco della passione e del rispetto. Alla fine è proprio sull'asse cuore-testa che si vincono le sfide più ardite. E la 28esima edizione della Maratona dles Dolomites ha dimostrato che si può fare a meno di un budget stellare, ma è indispensabile affidarsi a una squadra “oliata” e a uno spogliatoio entusiasta. Non a caso questa granfondo ciclistica  è la più importante a livello internazionale, sicuramente un simbolo e un esempio per tutte le altre. Sì, perché arrivare, in tempo di crisi, a disputare per la 28esima volta questa corsa (si è svolta domenica 6 luglio) e giungerci con la forza di numeri vincenti è la miglior dimostrazione di un’ottima gestione delle risorse e di un grande orgoglio territoriale. Sì, perché come sottolinea sempre Michil Costa, presidente del Comitato organizzatore, alle imprese bisogna crederci, ma anche darsi. Con il cuore. Non a caso, il pilastro forse più robusto su cui si fonda questa corsa è l’esercito dei volontari: oltre 1.380 per un totale di 21.800 ore di lavoro. Suddivisi nei vari ruoli di cui necessita l’apparato organizzativo: alcuni sono impegnati tutto l’anno, altri disponibili da alcuni giorni prima la Maratona al giorno dopo. I compiti sono molteplici e vanno dalla distribuzione dei pettorali, alla preparazione dei pacchi gara, alla gestione dei punti arrivo, all’area traguardo e alla pulizia delle strade il giorno successivo. 

La prima edizione della Maratona dles Dolomites risale al 1987, con 166 temerari in sella (e una sola donna, l'olandese Trui Beemmsterboern, al traguardo con un'ora di ritardo sulle 10 del vincitore, l'austriaco Wolfgang Steinmayr). In 175 chilometri affrontano i sette passi nel cuore dei Monti Pallidi: Gardena, Sella, Fedaia, Duran, Forcella, Staulanza, Falzarego e Valparola. Una gara che piace subito, anche agli stranieri, calamitati dal passaparola: nel 1994 sono già 5.031 gli iscritti, la partenza da Pedraces (che non li conteneva più passa a Corvara) e il rispetto delle regole non ammette trasgressioni: 111 concorrenti, sorpresi senza casco, vengono squalificati.

Nel 1997 la svolta, anche “manageriale”, della corsa: si costituisce il comitato organizzatore della Maratona che gestisce la manifestazione al posto dell'originaria Rodes Alta Badia. Nel 1999 subentra il cronometraggio con microchip che consente la rilevazione in tempo reale dalla partenza all'arrivo. Nel 2002 è la volta della diretta televisiva che attraverso le telecamere della Rai porta nelle case di milioni di telespettatori l’evento. Nel 2003 la corsa viene sottoposta a controllo antidoping gestito proprio dagli organizzatori. Nel 2005 si deve per forza ricorrere al sorteggio perché le richieste superano ogni aspettativa e prende consistenza la formula della scelta di uno dei tre tracciatI, scalando il Campolongo, Sella, Pordoi, Gardena, Giau, Falzarego e Valèparola: il lungo (138 km), il medio (106 km) e il corto (55 km). Negli anni acquisisce importanti certificazioni ambientali e cresce anche il numero di imprenditori, campioni sportivi, politici, amministratori delegati che partecipano alla gara. Esserci per divertirsi, ma anche per far crescere progetti di solidarietà, soprattutto, nei Pesi più poveri dell'Africa (oltre 400 mila euro finora raccolti e distribuiti). Quest'anno le richieste per parteciparvi sono state quasi 32.600, ma solo 9.000 accolte con la lotteria del sorteggio per garantire le condizioni ideali di sicurezza sulle strade, peraltro totalmente chiuse al traffico. Una percentuale che è ormai suddivisa a metà tra stranieri (giunti anche da Cina, Giappone, Russia, Stati Uniti, Brasile) e italiani (102 province su 105 rappresentate). Il più giovane iscritto è stato Federico Longobardi, trentino di Borgovalsugana, 15 anni, che ha chiuso il tracciato medio in 5.47.27, mentre il più anziano è stato il romano Floriano Nardini, 81 anni, sul traguardo del corto  in 5.47.29.

Costi e ricavi

Ecco la stima delle voci principali di uscite ed entrate della Maratona forniteci dal managing director Claudio Canins.

Costi

Logistica per servizi: 92.000; Spese del personale: 103.000; Spese per volontari (gadget, vitto, rimborsi benzina) 53.000; Affitti ufficio e magazzino: 33.000; Beneficenza: 55.000; Ufficio stampa Italia-Estero, allestimenti giorni gara: 39.000; Pubblicità (volantini, internet, print): 112.000; Gadget vari: 192.000; Assistenza sanitaria: 12.000; Cronometraggio: 111.000; Assicurazioni, tasse: 24.000; Ristori: 84.000; Acquisto attrezzatura: 43.000; Diretta Rai: 233.000; Progetti vari (antidoping, ecosostenibilità): 42.000; Allestimenti (tende, transenne, expo, elettricisti): 212.000; Produzione materiali pubblicitari, cartellonistica: 52.000; Imposte e tasse, commercialista, gestione dell'ufficio e varie: 135.000

Entrate

Enti pubblici: 83.000; Sponsorizzazioni: 727.000; Iscrizioni: 758.000

La grande abbuffata

6 punti ristoro; 2.300 kg di banane; 600 kg di arance; 12.000 panini imbottiti; 300 kg di formaggio; 300 di prosciutto crudo; 900 kg di torte e dolciumi; 6.500 litri di Coca Cola; 10.500 litri di acqua minerale; 3.500 succhi di frutta; 11.500 litri di sali minerali; 8.500 bistecche e salsicce

© RIPRODUZIONE RISERVATA