di Alfredo Colella - 03 July 2015

Astute Skylite VT Fluo

Una sella molto interessante, con un design innovativo. Prodotto di alta manifattura italiana

Astute skylite vt fluo

Astute è un marchio tutto italiano, frutto di una collaborazione tra un gruppo di imprenditori appassionati di ciclismo e i migliori artigiani veneti. Le selle sono assemblate a mano e curate una per una, lungo tutta la fase di lavorazione. Abbiamo provato la Skylite VT nella sua versione giallo fluo (sono disponibili altre colorazioni: rosa, rosso, arancio, nero). Ciò che balza subito all’occhio è la scelta del colore: il giallo fluo è la tonalità del momento, ma nessuno aveva mai proposto un abbinamento del genere su di una sella. Chiaro che dovrete tenerne conto, nell’abbinarla alla vostra bici. Astute, però, presenta la linea Skylite in molte colorazioni differenti, fluo o tradizionali, che si abbinano perfettamente a qualunque bicicletta.

Materiali e tecnologia SPAS

La Skylite VT presenta un binario ultra leggero full carbon, con scala graduata per una fine regolazione dell’arretramento sella. Il corpo principale è formato da due scocche che aderiscono perfettamente tra loro: una più interna in nylon caricato di carbonio, una più esterna in nylon con finitura colorata (nel nostro caso in giallo fluo). La doppia scocca permette di ottenere un risultato finale migliore, in termini di resistenza e rigidità. Nella realizzazione finale, apprezziamo la totale pulizia da sbavature di lavorazione o residui di colla, così come l’assenza di antiestetiche graffette per fissare il rivestimento alla base.

La tecnologia SPAS (Shock Pad Absorber System) pone, tra il binario e la scocca, due speciali cuscinetti in materiale resinoso altamente assorbente, ben visibili se guardiamo la faccia inferiore della sella. Tali cuscinetti non solo attutiscono gli urti, ma permettono anche di mantenere in assetto tutti gli elementi costitutivi della sella, eliminando nel contempo gli attriti tra binario e scocca (sede talvolta di fastidiosi rumori da usura).

L’imbottitura è realizzata in Tri-density NE S70, un materiale leggerissimo composto da tre speciali schiume espanse, che possiedono la particolare caratteristica di Memory Foam System (come i sedili di ultima generazione, nelle macchine da corsa): anche dopo un’intensa attività, la sella riprenderà la forma originaria. Questo innovativo sistema di imbottitura rende la sella estremamente confortevole, senza incidere negativamente sul peso (la sella completa pesa circa 160 grammi). Grazie all’originale forma e alla speciale imbottitura, Skylite VT si prefigge di limitare al minimo le situazioni responsabili dei comuni fastidi di indolenzimento, soprattutto perineale. Il rivestimento esterno è in microfibra Future, un prodotto italiano ultraresistente, impermeabile e traspirante.

Test di affidabilità

La garanzia di resistenza e durata è ottenuta grazie a specifici test sul prodotto finale. La resistenza e la portanza dell’imbottitura sono verificate con un test che prevede migliaia di pressioni a forza variabile tra 70 e 100 kg, mentre per la resistenza allo strofinio si effettuano prove con feltrini impregnati di liquido alcalino, che simula il sudore umano. La tenuta della verniciatura è affidata a un test in camera climatizzata, che riproduce le differenti condizioni atmosferiche. Infine, il carbonio del binario e della scocca subisce verifiche di resistenza alle cadute e assorbimento degli urti.

La prova

Abbiamo abbinato la Skylite VT Fluo a una bici Zheroquadro con geometria neutra, scelta per l’occasione coi colori adatti per un risultato estetico molto soddisfacente. Proviamo innanzitutto a testare la comodità di seduta, con un’uscita in pianura ad alta frequenza di pedalata, in agilità (circa 100 cicli/minuto). Il rivestimento esterno della Skylite si comporta molto bene, non causando rumori da sfregamento e risultando scorrevole e non fastidioso. Dopo circa 2 ore non avvertiamo dolori o formicolii di alcun genere. Quando spostiamo il peso sulla punta della sella, l’imbottitura attutisce ed assorbe bene il nostro peso, così da non causare problemi anche in chi ha poca mobilità articolare. L’unico dubbio che si potrebbe avere è che la capacità elastica contenitiva dell’imbottitura (in punta) potrebbe essere superata da un peso eccessivo. In altre parole, un cicloamatore un po’ troppo sovrappeso potrebbe imprimere sulla punta uno schiacciamento tale da superare la capacità contenitiva del materiale assorbente, finendo col venire troppo a contatto con lo scafo.

Per la seconda prova ci spostiamo su un percorso tecnico con saliscendi, scegliendo un percorso volutamente accidentato, in modo tale da verificare il potere ammortizzante del gel e dei cuscinetti brevettati. Voto fine corsa ottimo: la ruvidità del fondo stradale si avverte appena e la guida che ne risulta è sicuramente comoda e piacevole. Non si avvertono scricchiolii o rumori aggiunti, sia sotto sforzo in salita (pedalando in agilità sul sellino) sia sui tornanti tecnici in discesa. In definitiva una sella molto bella fuori e performante dentro, che si difende molto bene nell’esigente panorama qualitativo italiano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA