a cura della Redazione - 10 June 2019

In Mountain Bike sull'Everest? #sisipuofare

Daniele Sala è convinto che nulla sia impossibile quando la passione è il motore propulsivo e la bicicletta lo strumento.

Anything is possible

La motivazione e una grande ambizione sono state i motori d'elezione per l'ultima impresa di Daniele Sala. Daniele è un imprenditore tessile brianzolo a capo di un’azienda, Dama Sportswear, che opera nel mondo della produzione dell’abbigliamento ciclistico personalizzato. La stessa tenacia che ogni giorno Daniele mette in azienda, l’ha portato quest’anno a compiere un’impresa unica sull’Everest. Anything is possible è il suo claim personale da sempre e racchiude in sè il suo, di essere visionario e ambizioso; tanto nello sport, quanto nella professione.

La spedizione sull’Everest

A fine aprile infatti Daniele, insieme ad altri compagni di viaggio, è partito con lo scopo di raggiungere in mountain bike gli oltre 5000 metri di quota del Campobase dell’Everest EBC. Quello percorso dal gruppo è un tracciato sicuramente già molto battuto a piedi, ma difficilmente percorribile sulle ruote grasse. Dal 2016 a oggi sono state moltissime le spedizioni affrontate sulel due ruote da Daniele Sala.

Nel 2016 ha preso parte alla gara più alta in quota al mondo, con una crono scalata al Khardung (passo carrozzabile più alto al mondo con 5.359 m s.l.m.) che si trova nella regione di Ladakh in India, tra le catene montuose del Karakorum e dell'Himalaya.

Il 2017 è stato l’anno di un lungo viaggio in Marocco, con 700 km affrontati in totale autonomia in mtb nella catena montuosa dell’alto Atlante

Nel 2018 i viaggi in Israele sono stati due, uno in mtb nel Deserto del Negev verso il Cratere Ramon e uno in bici da corsa dal Mar Morto a Tel Aviv.

Quest’anno poi, prima di affrontare l’Everest, Daniele ha preso parte alla gara invernale Rovaniemi 150, gara invernale in mtb nella capitale della Lapponia, nel Nord della Finlandia.

Per ADMO e per un Guinnes, passando per la malaria

Lo spiacevole imprevisto

C’è poi una storia nella storia da raccontare a questo punto. A rendere ulteriormente straordinaria la performance di Sala, sono state le condizioni fisiche e di salute nelle quali si è trovato a partire. In uno dei frequenti viaggi per lavoro in Camerun nel mese di febbraio infatti, Daniele ha contratto la malaria. Riconosciuti con molto ritardo i sintomi dell’infezione, l’imprenditore se l’è vista veramente brutta, con deficit organico importante, che ne sconsigliava fortemente la partenza per l’Everest fino alla vigilia e con moltissime riserve a riguardo da parte del personale medico che l’ha avuto in cura. La volontà di Daniele e la sua caparbietà hanno invece avuto la meglio e il programma della spedizione è stato rispettato così come da progetto iniziale. Ulteriore riconoscimento e premio alla sua forza di volontà è arrivato proprio in questi giorni, con i referti delle ultime analisi ematiche, che hanno visto una crescita complessiva migliorativa, di tutti i valori.

Il commento di Sala

‘Nella mia vita personale e professionale – ha commentato Sala - ho avuto in più di un’occasione la dimostrazione che soltanto le grandi passioni possono essere il motore migliore e privilegiato per la riuscita dei progetti più ambiziosi. Anche traguardi che all’inizio di un percorso possono sembrare fuori misura rispetto agli strumenti a disposizione per raggiungerli, possono rivelarsi invece attingibili se a fare da catalizzatore sono il desiderio di riuscire e una grande carica emotiva.

Credere profondamente in ciò che si sta facendo è stata l’essenza di Anything Is Possible; non si è trattato di una trovata di marketing o di uno slogan fine a se stesso. Io sono certo e realmente convinto che non esistano problemi irrisolvibili o obiettivi irraggiungibili se si ha in testa lucidamente la meta e se si lavora con costanza, determinazione e una sana dose di ossessione’.

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