di Alfredo Colella - 12 March 2020

Il safety system di Suomy SMART STRAP

La novità di Suomy, celebre produttore conosciuto in tutto il mondo, è un sistema di sicurezza brevettato in grado di limitare i danni causati dagli urti violenti, con un impatto praticamente nullo sull’estetica e sul peso totale del casco

Un deciso passo avanti per la sicurezza

Se si parla di sicurezza riferendosi a un casco da bici, si tocca sicuramente il tasto principale. Al netto di estetica e forma, infatti, ciò che è richiesto a questo accessorio è che faccia bene il proprio dovere. Una vera novità in tal senso ci arriva da Suomy, celebre produttore conosciuto in tutto il mondo, che ha da poco brevettato e già implementato sui suoi caschi di fascia alta un sistema di sicurezza rivoluzionario, denominato SMART STRAP.

“Sono anni che il mondo del ciclismo parla di sistemi di assorbimento per gli urti che si nutrono di grandi paroloni di marketing, su una presunta capacità di assorbire gli impatti”, afferma Umberto Monti, fondatore di Suomy. “Presunta, poiché non esistono test omologativi atti a certificarne la reale efficacia anche se, a onor del vero, nei nostri laboratori e tramite i nostri tecnici abbiamo appurato che qualcosa fanno. Volevamo però compiere un ulteriore passo in avanti decisivo, efficace e poco impattante sul peso finale del casco: da questi presupposti, è nato SMART STRAP”.

La dinamica dell’impatto

Le forze di tipo rototraslazionali che agiscono sul casco in conseguenza di urti o impatti, si trasmettono al sistema di ancoraggio del casco, cioè il cinturino. Limitare tali forze vuol dire evitare possibili danni al cervello o al collo. Per fare ciò, bisogna rallentare la rotazione del casco sulla testa, in parte già impedita dal cinturino di ritenzione del casco stesso.

Durante un impatto, il casco – che ha un basso coefficiente di attrito con la testa per via dei materiali spugnosi che ne rivestono l’interno, del naturale movimento della cute e della presenza dei capelli – è libero di ruotare liberamente fino a un certo limite, oltre il quale, al persistere della forza, il cinturino esercita la sua azione di ritenzione.

È solo successivamente quindi che si rende importante assorbire le forze di inerzia a cui è soggetta la testa del ciclista, ed è proprio in questa situazione che SMART STRAP interviene modificando la sua forma ed agendo da ammortizzatore.

Come lavora SMART STRAP

“Il sistema non agisce sullo scivolamento di tessuti sulla testa, ma sulla struttura stessa del casco, in particolare sul cinturino - parte essenziale del casco che è uguale per tutti, al di là della variabilità morfologica delle diverse teste, siano esse calve o con chiome fluenti”, afferma l’ingegnere Maurizio Monti di Suomy, inventore di SMART STRAP.

L’idea è stata quella di integrare nel cinturino degli elementi elastici ammortizzanti posizionati direttamente sul nastro del cinturino, con l’unico scopo di deformarsi per permettere l’assorbimento dell’energia che altrimenti sarebbe trasmessa alla testa del ciclista.

Per assolvere allo scopo, sono stati studiati speciali dispositivi in grado di consentire un allungamento controllato, opponendo una resistenza meccanica all’allungamento del cinturino. Tendendosi, gli elementi fanno assumere al cinturino la sua configurazione originale, evitando quindi il superamento della soglia di allungamento consentita dalle norme di riferimento internazionali sulla sicurezza (test di scalzamento).

Questi dispositivi vengono inseriti in 4 posizioni (2 per lato) e non solo assorbono buona parte dell’energia sprigionata da un urto (diminuendo la sollecitazione esercitata sul collo del ciclista), ma sono anche efficaci nello smorzare la forza esercitata sul mento dal cinturino, diminuendo così anche la possibilità di strozzamento.

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