26 February 2021

Un Bike manager nazionale per guidare la rivoluzione del ciclismo. La lettera al presidente Draghi

Le associazioni ambientaliste hanno scritto al presidente Draghi per chiedere un cambio di marcia nella diffusione della moiblità ciclistica. Tra le proposte, quella di istituire un Bike manager al ministero delle Infrastrutture.

Un bike manager nazionale per guidare la rivoluzione della mobilità su due ruote. Oltre trenta associazioni cicloambientaliste hanno scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi, e al ministro delle Infrastrutture e trasporti Enrico Giovannini, l'istituzione del "bike manager nazionale". Tra i firmatari della lettera ci sono da Greenpeace, Legambiente, Fiab, Salvaiciclisti, Fondazione Scarponi, Kyoto Club, Genitori Antismog, tre consulte cittadine e una costellazione di sigle impegnate nella promozione della mobilità a impatto zero.

Cinque le proposte al governo, ma la novità, sulla scorta di quanto già deciso in Gran Bretagna, è la richiesta di "individuare la nuova figura del 'Bike Manager' all'interno della struttura tecnica di missione, con l'obiettivo di sovrintendere all'attuazione della legge 2/2018 sulla ciclabilità e più in generale verificare l'attuazione degli obiettivi del Ministro in questo settore".

La proposta era stata lanciata nel corso del seminario MobilitArs a Milano, dal Ceo di Bikenomist Paolo Pinzuti, già autore del piano per le ciclabili "pop-up" inaugurato durante la pandemia, e immediatamente accolta dalle associazioni. Le altre proposte chiedono di "istituire una Direzione per la mobilità ciclistica all'interno del Dipartimento trasporti; attribuire a un Sottosegretario con competenze e sensibilità adeguate le deleghe per la ciclabilità, mobilità attiva e micromobilità elettrica in combinazione con quelle relative al Codice della Strada e alla sicurezza stradale; confermare nella Segreteria tecnica del Ministro una persona dedicata alla ciclabilità e alla micromobilità elettrica con il compito di tenere il raccordo con le associazioni e tra queste e le varie direzioni del Mit; recuperare e completare il lavoro, ora sospeso, sul regolamento del Codice della Strada per la moderazione del traffico".

''La forza della bicicletta è enorme e muoversi sulle due ruote è un valore che fa bene alle persone, alle città, all'economia e all'ambiente, tanto che la transizione ecologica non può essere disgiunta dallo sviluppo di una mobilità sostenibile, di cui la bici è protagonista'', si legge nel testo della lettera. "Pur apprezzando le intenzioni positive manifestate dal Governo in tema di mobilità e ambiente, le associazioni - prosegue il testo - sottolineano all'unanimità l'urgenza di una nuova politica nazionale a favore della ciclabilità, in cui lo Stato si assuma in pieno il compito di guidare il cambiamento, come indicato nella legge 2/2018 che prevedeva anche la definizione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica a cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad oggi ancora non disponibile"

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