di Alessandro Ioli - 12 May 2021

100 km al giorno per 7 giorni attorno a Parigi, pedalando prima e dopo il lavoro

Alessandro Ioli è un grande appassionato di sport e guida di mountain-bike che si trova a Parigi per lavoro. Per vincere la noia di questi giorni di restrizioni, ha deciso di fare 100 km quotidiani per una settimana in sella alla sua gravel. Il problema è che per 8 ore al giorno doveva essere anche in ufficio. Ci racconta la sua pazza sfida con se stesso.

Ne ho parlato con i colleghi, tutti mi hanno preso per pazzo e pensavano che scherzassi, e quindi io sono partito.

La parte più difficile di questo progetto è stata la fatica mentale, svegliarsi tutti i giorni alle 6 per fare 60km in solitaria prima dell'ufficio è stato stancante, ma alla fine della settimana ho scoperto di poterli fare e poter spingere i miei limiti più in là.

Fortunatamente nel mio ufficio siamo in circa 15 ciclisti tra cui il nostro capo, quindi abbiamo a disposizione due docce e i porta bici all'interno del nostro ufficio, infatti non è stato difficile organizzarsi con i cambi di vestiti e per farsi la doccia

Come attrezzatura, avevo una borsa sottosella stile bikepacking custom di @kicking_donkey_bikepacking (ovviamente made in Italy) in cui ogni mattina mettevo un cambio e una giacca anti pioggia, del cibo per la giornata e una schiscetta con la pasta o riso per il pranzo.

Questa esperienza mi ha aperto gli occhi sulle mie capacità fisiche e mentali, non avevo mai fatto così tanti km per una settimana intervallati da 8 ore di lavoro: ora so che se voglio organizzare un viaggio posso stare senza problemi in sella per 150/200km al giorno. E soprattutto mi ha fatto venire voglia di andare in ufficio, perché mi svegliavo la mattina con l'idea non di andare in ufficio ma di andare a fare un giro di 60km in bici. Molte persone se gli dici che vai a fare un giro di 60km ti guardano male, ma se gli dici che ne fai 60 per andare al lavoro ti dicono che sei pazzo. A me piace l'idea di essere un po più pazzo degli altri.

Da ora in poi il mio nuovo motto sarà: "perché no?" Al posto della domanda più comune di tutte: "perché?". Basta aggiungere una semplicissima parola monosillaba per cambiare completamente il significato e la visione di una frase. Sicuramente farò altre esperienze del genere, ne ho già tre o quattro in testa, le incognite sono soltanto con chi e quando farle.

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