di Lorenzo Scarpellini - 20 May 2021

In bici nel Parco del Ticino, oasi di tranquillità e natura

Un itinerario ad anello di quasi 50 km, facile e adatto a tutti, sia ai biker più veloci in mountain bike che alle famiglie. Il racconto della gita con la mappa gps.

A pochi chilometri da Milano, Il Parco del Ticino è un’oasi di tranquillità e natura che offre agli appassionati di mountain bike la possibilità di trovare sterrate e sentieri a due passi dal capoluogo lombardo.

Per non passare troppo tempo in macchina, si può iniziare a pedalare da Motta Visconti e seguire il percorso E/1: un anello di circa 48 km e solo 130 mt di dislivello positivo. Il percorso è adatto a tutti, privo di difficoltà o pericoli ed è ben segnalato dagli appositi cartelli. Unica pecca: per completare l’anello - nella seconda parte dell’itinerario - bisogna immettersi in una strada trafficata per alcuni chilometri prima di ritrovare nuovamente lo sterrato. A giudicare dai lavori a bordo strada, potrebbe esserci in programma una ciclabile. Speriamo di vederla presto. Altra nota significativa è la mancanza di fonti d’acqua, fatta eccezione per una fontana una volta giunti a Vigevano.

L’itinerario parte su sterrato e prosegue lungo un sentiero stretto ma molto battuto, veloce e divertente. Il sentiero segue la sponda destra del Ticino fino al ponte di barche di Bereguardo e successivamente - tramite un altro sentiero prima e una sterrata dopo - si risale la sponda sinistra verso Vigevano dove si affronta il rischioso tratto su strada prima di ricongiungersi al punto di partenza macinando gli ultimi chilometri fuoristrada. Alla fine del secondo single track è possibile invertire il senso di marcia e ripercorrere i sentieri al contrario evitando così la strada e il traffico. Scelta consigliabile ma che comporta chilometri extra.

L’itinerario è caratterizzato - oltre che dall’interesse naturalistico - dalla compattezza e dalla scorrevolezza dei single-track che si alternano a larghe sterrate. Quando i sentieri sono asciutti, permettono una guida molto piacevole e poco stancante. Per gli amanti della performance parliamo di sentieri davvero veloci e lisci dove però è necessario fare molta attenzione alla presenza dei ciclisti più lenti, delle famiglie e soprattutto tenere conto che i sentieri sono molto stretti e a doppio senso. L’istinto di aprire il gas va ridimensionato ma scegliendo l’orario giusto - o un giorno infrasettimanale - si può osare un pò di più. Allo stesso tempo, è un percorso ideale per una gita in famiglia o un picnic nel weekend. É sconsigliabile frequentare questi sentieri nei periodi piovosi per il rischio di esondazione del fiume.

L’itinerario è molto divertente anche per gli amici con le gravel che soffriranno però l’unico punto “tecnico” dell’itinerario: un tratto su sabbia profonda - con una curva a destra in lieve discesa e una in leggera salita verso sinistra - che si incontra poco prima del ponte di barche di Bereguardo. In questo punto il copertone stretto andrà a penalizzarli.

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