di Jacopo Altobelli - 03 June 2021

In bicicletta da Berlino a Copenaghen... per convolare a nozze

Durante il lockdown, Laurine e Tiziano si sono appassionati così tanto alla bicicletta da voler celebrare la loro unione con un viaggio memorabile di quasi 500 km. Un'avventura originale per sancire il loro legame, ma anche l'occasione per esplorare l'Europa a passo lento e sostenibile. Ci raccontano la loro storia e i loro progetti futuri. Ora anche da martito e moglie, ma sempre con la bicicletta.

Siamo Tiziano e Laurine, una coppia italo-francese che vive in Germania, lavoriamo entrambi nel campo del marketing e siamo cicloviaggiatori da solo un anno, lo siamo diventati un pò per caso, visto che con il lockdown una delle poche attività sportive autorizzate era proprio la bicicletta. Da anni infatti percorriamo la strada che da casa nostra va in ufficio, si tratta di 10 chilometri all'andata e 10 al ritorno; ma con il lavoro da casa, abbiamo deciso di sfruttare il tempo libero facendo uscite sempre più lunghe, andando alla scoperta dei dintorni di Berlino e assestando le nostre uscite medie attorno ai 100 chilometri giornalieri. Tra i tantissimi laghi e le varie foreste che circondano la capitale abbiamo scoperto un nuovo modo di fare turismo, e nel nostro piccolo, cerchiamo di incoraggiare le persone che ci seguono a fare altrettanto, abbracciando il concetto di mobilità sostenibile. Il punto è che se lo facciamo noi, lo può fare chiunque con un minimo di allenamento e preparazione. Abbiamo le prove che qualcuno si è già lasciato contagiare.

Come mai avete deciso di fare un viaggio in bici proprio per sposarvi? L'ultimo in Danimarca è il terzo di una serie di viaggi abbastanza lunghi, la primavera scorsa abbiamo percorso i 300 chilometri che da Berlino portano fino al Mar Baltico dell'isola di Usedom, e quello è stato il nostro battesimo di fuoco (per la pioggia incessante, chiedo scusa per l'ossimoro). Proprio per quella occasione abbiamo creato il nostro blog su Facebook, che si chiama "The Path we Take". L'estate scorsa Laurine ha fatto in solitaria il giro della Baviera. In autunno abbiamo fatto dei giri in Sicilia, la terra di origine di Tiziano, e dopo alcune pedalate invernali sotto lo zero in Germania, la conseguenza più logica e allo stesso tempo originale è stata pedalare fino a Copenaghen, la città in cui avevamo deciso di sposarci. La scelta della Danimarca è dovuta soprattutto al fatto che lì per gli stranieri è molto facile sposarsi, c'è anche la possibilità di avere la cerimonia in inglese. Mentre in Germania la burocrazia è più complicata e bisogna assumere anche dei traduttori. Non essendo residenti in Italia e Francia, i nostri paesi di origine, lì non potevamo sposarci. Ad accompagnarci in questo nostro passo importante, c'erano i rispettivi testimoni francesi e italiani e due nostri amici di Berlino, fondamentali perché hanno portato gli abiti con cui ci siamo poi sposati, dato che in bici si sarebbero rovinati.

Che tipo di rapporto avete con la bicicletta nella vostra quotidianità e cosa ci potete dire sulla mobilità ciclistica a Berlino? La bici è il nostro mezzo di trasporto, prima di tutto. Cerchiamo di utilizzarla per tutti gli spostamenti, in una città grande come Berlino, all'inizio utilizzavamo più i mezzi pubblici per coprire le sue grandi distanze, piano piano abbiamo cominciato a capire che la bici è il mezzo più semplice, economico ed immediato per farlo. Non nascondo che ho cominciato ad amare Berlino da quando ho iniziato a spostarmi in bicicletta, le infrastrutture e la cura alle necessità dei ciclisti fanno in modo che sia tutto più semplice. Le piste ciclabili sono il più delle volte più indicate all'uso che in Italia (e non ricavate su piccoli marciapiedi, come delle piste che vedo spesso in Italia e che diventano pericolose sia per il ciclista che per il pedone), ma la vera differenza è che in caso di lavori al manto stradale, viene sempre lasciata una corsia preferenziale alle bici per farle transitare in tutta sicurezza. Un'altra cosa che adoro del pedalare nel nord Europa è il non doversi preoccupare di eventuali cani che possono inseguirti e farti perdere il controllo, come a volte è successo in Sicilia. Qui chiunque ama i cani, ma si rispettano anche tutti i fruitori delle strade.

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