di Jacopo Altobelli - 11 August 2021

Il museo dei mestieri in bicicletta è un viaggio nella vita quotidiana del nostro passato

A Gubbio, in Umbria, c'è un'esposizione permanente di biciclette che raccontano i mestieri del nostro recente passato e l'importanza della bicicletta come mezzo di trasporto per lavorare. La collezione, raccolta da un privato, è una traccia preziosa della nostra memoria, non solo per gli amanti del ciclismo.

E' un viaggio nel tempo che commuove e appassiona, e non solo gli amanti del ciclismo. Il Museo dei mestieri in bicicletta, che ha da poco trovato nuova sede a Gubbio, consente di immergersi nella vita quotidiana dei nostri nonni e bisnonni, scoprendo visivamente quanto fosse importante la bicicletta come mezzo per lavorare e quanti attrezzi specifici dei mestieri più diversi si potessero trasportare con la sola forza delle proprie gambe. Dall'arrotino al falegname, dal veterinario allo spazzacamino, dal carbonaio al pittore. E ancora: dal medico condotto all'ombrellaio, dal venditore di giocattoli al farmacista. Artigiani e professionisti avevano adeguato la loro due ruote (a volte anche con tre ruote) in modo tale da poter trasportare tutto l'occorrente di cui avevano bisogno, occupando ogni centimetro del telaio, o inventandosi portapacchi e agganci di una tale originalità da lasciare a bocca aperta.

La nuova sede a Gubbio

Una collezione unica, iniziata da un ricordo di infanzia

Bici come quadri che raccontano un'epoca

A rendere ogni pezzo unico nel raccontare la storia di un mondo che non c'è più sono gli oggetti che fanno da corredo alle biciclette. Questi oggetti di lavoro sono gli originali che erano in possesso del proprietario del mezzo, anche se in alcuni casi sono stati reintegrati, cercando di rimanere il più possibile fedeli all'epoca e al tipo di attività. I barili del lattaio, i pettini e i rasoi del barbiere, la cinepresa del cinematografo, il palchetto del burattinaio, le spazzole del lustrascarpe, i paioli del venditore di croccanti e molti altri oggetti d'epoca. Ogni bici è un quadro che riporta indietro negli anni, uno spaccato di vita quotidiana autentica del nostro passato, un istante preservato dal tempo. Non sono pochi i visitatori che si commuovono, ricordando immagini e momenti della loro infanzia, associandole a fotografie e racconti dei loro genitori o nonni. Sul libro dei commenti qualcuno ha scritto che visitare questa mostra “equivale a un viaggio con la macchina del tempo”. Ed è così. Ma è anche una prova tangibile dell'ingegno dell'uomo, della sua arte di arrangiarsi e di inventarsi sempre nuovi modi per migliorarsi. E in questo la bicicletta ha avuto un ruolo fondamentale, che spesso si dimentica. Il metallo di queste bici è intriso di sudore ma anche di speranza nel futuro, di umiltà e lavoro duro ma anche di ambizione. Questo metallo non sarà il carbonio delle bici moderne, ma è leggero come i sogni che lo hanno cavalcato.

Info e costi

Il museo si trova in via XX Settembre 12 a Gubbio. Orario: 10-13 e 14.30-18.30. Chiuso il lunedì. Il biglietto di ingresso costa 8 euro.

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