Gli italiani fanno la storia alla Parigi-Roubaix: Colbrelli trionfa, bronzo della Longo Borghini nella prima femminile
Un altro weekend memorabile per il ciclismo italiano. Sonny Colbrelli è entrato nella leggenda trionfando nella "Regina delle Classiche", l'"Inferno del Nord", la corsa monumento che è forse la più dura di tutte: la Paris-Roubaix. Il giorno precedente, nella prima gara femminile della storia di questa gara epica, l'italiana Elisa Longo Borghini è arrivata terza.
L'italiano Sonny Colbrelli ha fatto la storia vincendo con uno sprint sul filo del rasoio la mitica gara della Parigi-Roubaix. Partiamo dalla fine. Da quel fotogramma subito oltre la linea del traguardo. Tre statue di fango, grige, quasi irriconoscibili, con divise senza più colore, ricoperte da una crosta di fatica lunga 257 km. Quello al centro ha le braccia alzate e i pugni stretti, la bocca che si apre in un urlo di gioia incontenibile: è Sonny Colbrelli. Alla sua sinistra, qualche centimetro più indietro, un'altra ombra di se stesso, sfinita: il viso è una maschera greca, una smorfia impastata di stanchezza e risentimento, la mano destra si stacca dal manubrio e picchia il pugno come a dire: dannazione! Il secondo è il belga Florian Vermeersch. Sull'altro lato di Colbrelli, c'è invece un corridore che non si vede in viso, la testa è piegata, lo sguardo basso, nascosto: nonostante il fango, le forme longilinee svelano che si tratta dell'olandese Mathieu Va der Poel, alla partenza uno dei favoriti, che ora piange di delusione l'ennesima sconfitta. E' terzo.
"Colbrelli merita tutto il successo che sta riscuotendo in questa stagione, perché è un ragazzo serio che ha dimostrato grande professionalita', costanza e determinazione nel continuare a credere nelle sue capacita', raccogliendo adesso il frutto del grande lavoro che fatto" ha commentato così la vittoria alla Parigi Roubaix Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo - "Lo conosco sin da ragazzo e ne ho sempre apprezzato le qualità. E' una pedina importante del nostro ciclismo e sta regalando grandi soddisfazioni ai tifosi. Continua per il ciclismo italiano questo anno fantastico. Un anno che non vorremmo finisse mai. Le classiche monumento rappresentano il momento più alto per il nostro sport ed anche se non in maglia azzurra la vittoria di un atleta italiano ci rende felici e inorgoglisce il nostro Paese". Mentre su twitter il presidente del Coni Giovanni Malagò, ha scritto: "Immenso Sonny Colbrelli. Mette la firma sulla Paris Roubaix 2021 con una gara da campione assoluto, regalando all'Italia un successo che mancava da 22 anni. Epico: piu' veloce di tutti, piu' forte di tutto. Un'altra perla del magico 2021 della Federciclismo e dello sport italiano!".
La prima edizione della Parigi -Roubaix femminile
Il giorno prima, al sabato, la Storia era stata fatta in modo corale, prima ancora che dalle singole atlete. Per la prima volta da quando è nata questa gara mitica nel 1896, si è corsa una Parigi-Roubaix femminile. Anche questa è stata una gara epica e durissima, dominata dall'inglese Lizzie Deignan, che ha tagliato il traguardo per prima dopo 81 km di fuga solitaria su 116 km totali del percorso, dei quali 29 sui tratti in pavé che rendono questa gara tanto celebre. Quando la 32enne giunge al traguardo, a catturare l'attenzione è il rosso delle sue mani: non solo lo smalto brillante delle unghie, ma anche il rosso del sangue sui palmi causato delle piaghe aperte per le vibrazioni sul manubrio.