di Alberto Zampetti - 06 May 2022

E adesso, tutti in Giro

Dopo il grande show di presentazione di mercoledì sera, scatta oggi l’edizione 105 della Corsa Rosa. Il via, come noto, da Budapest, tre tappe in Ungheria e poi il grande spettacolo tra le nostre strade, dalla Sicilia al Veneto

Va bene: ci sono state le Classiche del Nord, sempre avvincenti, sempre emozionanti. Va bene: a luglio c’è il Tour de France, con quella carovana che noi ce la sogniamo. Poi la Vuelta, il Mondiale, il Lombardia... va bene tutto. Ma il Giro d’Italia, la Corsa Rosa, quella gara a tappe che per noi è semplicemente “ilgiro” tutto attaccato, resta sempre l’evento che sentiamo più nostro, la gara del cuore. Luoghi, colori e sapori che sanno di casa.

Chi sa tutto di ciclismo sa bene che chi non sa nulla di ciclismo conosce comunque il Giro d’Italia e che maggio è il solo mese in cui si parla a pedali anche fuori dagli ambienti di settore. Tutta l’Italia è fasciata di rosa. Da oggi, tutti in Giro.

Il programma è quanto mai invitante: due tappe a cronometro per le ruote a razzo che battagliano sul filo dei centesimi; sette tappe per velocisti, con i brividi delle pedivelle incandescenti; sette frazioni di media montagna, per i coraggiosi (o folli) che vogliano provaci da lontano; cinque tappe di alta montagna, confine tra paradiso e inferno. In tutto fanno (centimetro più, centimetro meno) 3.445 chilometri di entusiasmo e spettacolo (per noi) e di fatica e sangue (per loro).

Già, loro: sono 176 i corridori che partono alla volta di Verona. Tra questi, in tre hanno già messo il Trofeo senza fine nella loro bacheca personale: Vincenzo Nibali (2013 e 2016), Tom Dumoulin (2017) e Richard Carapaz (2019). I favoriti alla Maglia Rosa finale? Tanti, e ciascuno ha i propri. I pronostici valgono quello che valgono, sono solo un gioco per buttar lì un João Almeida piuttosto che un Pello Bilbao, giusto per sentirsi parte del Peloton (anzi: del Gruppo, perché siamo al Giro).

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