di Monica Gasbarri - 19 June 2022

Museo della bicicletta, a Pesaro un'ode alla storia delle due ruote

Il comune marchigiano, già città della bicicletta e dello sport, si riconferma meta d'elezione per gli appassionati della bici e della loro storia con una mostra dedicata

Quaranta biciclette d'epoca che sapranno incantare gli amanti delle due ruote. A Pesaro, nella suggestiva location dei sotterranei di Palazzo Gradari, i visitatori del Museo della bicicletta, da poco inaugurato, vengono accolti dalle immagini di Fausto Coppi al mare sulla riviera pesarese che amava.

Basta questo a catapultarli in un’altra epoca, quella degli eroi del ciclismo, infaticabili esempi di costanza e passione, in una passeggiata nella storia del mezzo di trasporto sostenibile per eccellenza.

Si inizia dal 1930, seguendo un percorso espositivo ispirato al Giro d’Italia, ammirando l’evoluzione tecnica della bicicletta in un excursus che va da pezzi storici in ferro e acciaio che segnarono gli esordi dei pionieri del ciclismo di inizio secolo scorso - Costante Girardengo, il “campionissimo” vi dice qualcosa? – fino ad alcuni esemplari degli anni Cinquanta, gli anni eroici di Coppi e Bartali. Un salto, poi negli anni Sessanta e Settanta sulla scia di campioni come Baldini, Adorni, Motta, Gimondi, Merckx e del pesarese Enrico Paolini.

E poi, ovviamente, l’immancabile Francesco Moser, l’uomo del record dell’ora: è proprio la sua fedele compagna in quella incredibile avventura a Città del Messico che si potrà apprezzare da vicino, la bicicletta appartenente alla collezione della Italian Legend Bicycles.


Continuando a camminare per il Museo, si prosegue in questa sorta di viaggio nel tempo, fino ad arrivare al presente e al futuro della bicicletta, con i nuovissimi modelli dotati di tecnologie elettroniche e all’avanguardia, oltre che alla sezione dedicata alle grandi donne del ciclismo, con l’immancabile Fabiana Luperini vincitrice di tre Giri d’Italia e di tre Tour de France femminili.

Il Museo della bicicletta rappresenta Pesaro alla perfezione: una città sportiva, ecologica, dedita alla cultura e al sociale. Già città della biciletta, grazie alla Bicipolitana e alla grande storia sportiva del territorio legata al ciclismo, da anni in città si coltivava il sogno e l’idea di questo museo che ha visto la luce, oltre che all’impegno dell’amministrazione comunale, anche grazie al contributo della Regione e del curatore e collezionista, Dario Corsi. E la mostra è certamente un work in progress, pronta ad essere ampliate e perfezionata. Stay tuned.

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