di Lorenzo Scarpellini - 23 August 2022

Una notte alle Cascate dell'Acquafraggia

Un itinerario rilassante in Val Chiavenna, con visita alle spettacolari cascate e pernottamento in tenda. Una piccola avventura non lontano da Milano. Ecco il reportage di Lorenzo Scarpellini.

Incastonate tra gli stretti versanti delle montagne della Val Chiavenna - a pochi chilometri dal confine Svizzero - sgorgano le splendide Cascate dell’Acquafraggia, facilmente raggiungibili in bici dalle sponde del Lago di Como.

Le cascate dell´Acquafraggia si trovano a Borgonuovo (Chiavenna, Provincia di Sondrio) e sono ben visibili anche dalla strada provinciale che percorre la valle. Si possono raggiungere quindi sia in bici da strada che in gravel/mtb, e perché no, si può passare una notte in tenda ai piedi delle cascate.

Il nostro itinerario gravel/mtb per le Cascate dell’Acquafraggia parte da Colico, crocivia importante per cicloturisti e cicloviaggiatori che si muovono da o verso la Valtellina e la Svizzera. Da qui parte il lungo Sentiero Valtellina, un percorso ciclopedonale di 166 km (quasi interamente asfaltato) che collega Colico e Bormio, risalendo lo scorrere del fiume Adda. Sempre da Colico parte la Ciclabile della Valchiavenna verso il Passo dello Spluga e il Passo del Maloja.

Colico è facilmente raggiungibile sia in automobile che in treno, il secondo è decisamente comodo se si vuole trascorrere la notte alle cascate senza preoccuparsi del parcheggio.

Dopo circa altri 7 km di strade bianche si ritorna su asfalto, si attraversa una vecchia galleria (attenzione che passano anche le macchine anche se può sembrare il contrario) e si scorge il Lago di Mezzola. Da qui si continua restando sempre sulla pista ciclabile, interamente asfaltata, fino a raggiungere Chiavenna. Proseguendo, il percorso ciclopedonale si snoda sinuoso e a tratti ripido tra vecchie mura e giganteschi massi, uno scenario molto affascinante. Dopo circa 4 km di salita da Chiavenna arriviamo ai piedi delle cascate, riusciamo ad arrivare in sella fino a bagnarci completamente borse e vestiti prima di dover mettere i piedi a terra e spingere la bici per gli ultimi metri per le foto di rito.

Scopriamo quindi che è proibito piantare la tenda sotto le cascate ma dato che lo sospettavamo, già sapevamo che a poche decine di metri dalle cascata c’è un campeggio in cui avremmo anche rimediato una doccia. Campeggio semplice ma impeccabile, proprietario molto disponibile e prezzo onestissimo. Il tipico camping di montagna che ti aspetti (e speri) di trovare. Dopo aver montato la nostra piccola tenda, aver fatto una doccia e aver scambiato due parole con il “vicino di tenda” - anche lui in bicicletta ma proveniente dal Svizzera, che ormai dista solo pochi chilometri - usciamo per andare a mangiare in uno dei tipici crotti della Valchiavenna, ovvero dei ristoranti letteralmente costruiti nei giganteschi massi che popolano questa valle.

Il giorno seguente il rientro avviene dallo stesso itinerario dell’andata.

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