Come affrontare una rotatoria in bici
Vediamo di fare chiarezza normativa su come affrontare in bici una rotatoria stradale.
Premesso che in presenza di ciclabili, ciclopedonali sarebbe meglio percorrere in bici quest’ultime rispetto alla strada principali vediamo di fare chiarezza normativa su come affrontare in bici una rotatoria stradale.
Appurato che dal punto di vista pratico sembrerebbe meglio per un ciclista affrontare la rotatoria sul lato destro per non ingombrare la strada e evitare pericoli ma c’è un ma….
Prima di tutto la normativa italiana prevede che la bicicletta, essendo un mezzo non a motore, per cui “i veicoli devono circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità' del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera”(comma 1) e “i veicoli sprovvisti di motore e gli animali devono essere tenuti il più vicino possibile al margine destro della carreggiata(comma 2) dell’articolo 143 c.d.s.
Fatta salva la normativa vigente non è detto, e qui mettiamo degli “alert” dal punto di vista pratico alla nostra normativa stessa, che questa sia la soluzione migliore dal punto di vista della sicurezza in quanto non è sempre opportuno che il ciclista si muova vicino al margine destro della carreggiata se vuole tutelare la sua incolumità, ma deve poter avere la agibilità di tutta la carreggiata, esattamente come i mezzi a motore.
E’ proprio questa la soluzione normativa adottata dalla vicina Svizzera dove non si obbliga il ciclista a stare sempre sul margine destro della carreggiata. Il pericolo molto concreto a stare a destra della carreggiata in una rotatoria è che ogni volta che si passa davanti ad una uscita di prestare molta attenzione alle auto in uscita (e gran parte purtroppo degli incidenti di ciclisti in rotatoria avviene proprio per questo).
In Svizzera (nel 2021) la Suva (il più grande assicuratore infortuni elvetico), Swisstraffic e il comune di Lucerna hanno collaborato alla valutazione del comportamento degli utenti della strada in tre rotonde della città (Rösslimatt, Waldegg e Renggstrasse) e in corrispondenza di queste sono state installate telecamere che hanno registrato per tre settimane la circolazione stradale.
Al termine del progetto pilota i dati acquisiti sono stati studiati, per ricavarne misure volte a migliorare la sicurezza stradale e raccomandazioni per la prevenzione destinate agli utenti della strada.
E’ emerso quindi, a conferma del codice della strada elvetico, che “in bici affronto le rotonde stando in mezzo per essere ben visibile!” (questo il risultato della campagna di sensibilizzazione). Attraverso istruzioni chiare e precise la campagna stessa ha evidenziato che il ciclista che circola al centro della corsia riduce notevolmente il rischio di farsi tagliare la strada o di finire nell'angolo morto di un veicolo.
Ma questa è la Svizzera dove vengono fatte indagini, dove vengono fatte campagne di sensibilizzazione ed educazione stradale sia per ciclisti che non e, a onor di cronaca, c’è meno traffico in genere e molto più senso civico (ndr avete provato in auto in Svizzera a non fermarvi molto prima delle strisce pedonali? Multe salatissime e non solo...).
A Cambridge, in Inghilterra una rotatoria è stata sviluppata pensando alla sicurezza dei ciclisti, che qui hanno la precedenza rispetto alle automobili. La rotatoria è suddivisa in due grandi anelli: quello interno, più piccolo, è riservato alle macchine, mentre quello esterno - con l’asfalto colorato di un visibile colore rosso - è solo per le biciclette. Per non parlare di Danimarca e Olanda.
E in Italia, oltre a un codice della strada completamente diverso per le rotatorie (qui non è detto che quello svizzero sia più adatto a noi) si fanno indagini, campagne di educazione a supporto o ricerche per mettere alla luce dati che potrebbero essere coerenti ma anche contrastanti alla normativa?