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Avignone tra storia e visioni bucoliche

Una grande città, ricca di monumenti, di cultura e storia, spesso piena di turisti, può essere veramente ciclabile? Abbiamo provato a scoprirlo ad Avignone, in sella ad una e-bike Giant e ad una gravel in titanio Sauvage. Qui i servizi di accoglienza e il supporto alle due ruote sono così efficienti da motivare la visita, inoltre basta imboccare una delle vie ben segnalate che vi proiettano nella bucolica campagna circostante o nell'isola della Barthelasse per ritrovarvi in autentici paradisi per le bici

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La Via Venaissia fa parte della rete delle ciclabili della Regione Vauculuse. Corre principalmente sul tracciato di una vecchia ferrovia, partendo dai siti romani UNSECO di Orange, passando per il centro storico di Carpentras, per finire nel villaggio di Velleron.

Se avete poco tempo, una pedalata interessante è il giro dei bastioni: circa 45 minuti per percorrere un anello di 4,3 km pianeggiante. La maggior parte del tracciato si svolge su ciclabile. Dal gennaio 2020, sia Avignone sia tutta la sua conurbazione detta “Gran Avignon”, sono insigniti del marchio «Accueil Vélo», per l’impegno nello sviluppo costante dell’accoglienza dei visitatori in bicicletta e per una offerta vasta di servizi specifici, come punti di ricarica per bici a pedalata assistita, kit di riparazione distribuiti in diversi punti della città, informazioni specifiche, monumenti attrezzati con parcheggi custoditi gratuiti, che permettono una visita in tranquillità e agile, senza preoccuparsi di bagagli, caschi e bici. Da poco sono stati completati più di 241 km di percorsi cicliabili e diversi progetti sono ancora in corso o pianificati. All'interno dei bastioni il limite di velocità è di 20 km/h e le biciclette possono circolare contro il senso di marcia anche nelle strade a senso unico. Solo ai bambini di età inferiore a 8 anni è consentito circolare in bici sul marciapiede.

La rete ciclistica della Vaucluse è molto sviluppata e in continua crescita soprattutto nelle connessioni e nel miglioramento della viabilità totalmente separata dal traffico a motore. Solo nel 2023, grazie all’ottenimento di buoni budget per la ciclabilità, sono stati realizzati più di 10 km di greenway sulla vecchia linea ferroviaria della Via Venaissia e sono stati creati 20 nuovi punti di accesso e collegamento alla restante rete, consultabile sul sito www.vaucluse.fr/nos-territoires/les-veloroutes-et-voies-vertes-1697

L'isola che c'è

Con una superficie di quasi 700 ettari, l'isola della Barthelasse è la più grande isola fluviale d’Europa; si affaccia su Avignone, proprio sul lato da dove si ha la vista migliore sul famoso ponte troncato di Saint-Bénezet. Qui corre anche la linea di confine tra il dipartimento del Gard e il Vaucluse. In origine, Barthelasse era composta da diverse piccole isole che sono state unite nel corso dei secoli soprattutto per scopi agricoli, infatti l’area è ancora piena di attività di allevamento, coltivazione di frutta e agriturismi. Questo immenso spazio naturale situato a due passi dal centro storico di Avignone, offre la possibilità di percorrere in bici diversi chilometri in totale libertà e con percorsi segnati, facendo magari un picnic con i prodotti acquistati da uno dei numerosi produttori locali o abbinando un giro in canoa. È anche possibile dormire in un campeggio, una pensione o un hotel, per una esperienza bucolica a due passi dalla sontuosa “città dei Papi”. Flora e fauna sono il forte di questa terra accarezzata dal Rodano: una parte delle rive è una area naturale protetta, con boschi di pioppi bianchi, olmi, aceri, salici e distese di piante acquatiche. Tutta questa natura offre anche un ottimo habitat per la nidificazione di uccelli come falchi, nibbi bruni, cormorani, aironi cinerini e anatre. Per raggiungerla basta attraversare il ponte Édouard Daladier, un po’ trafficato ma percorribile in modo sicuro. Una alternativa molto più scenografica è utilizzare la navetta fluviale gratuita dove sono ammesse le bici, per godersi il panorama eccezionale durante una breve traversata della Barthelasse fino ai piedi del Rocher des Doms. Il giro migliore per godersi in poco tempo questo luogo unico è una gita in sella ad una gravel molto rilassante, totalmente nel verde. Un’ora e mezza per circa 13 km facili e pianeggianti.

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Si passa nelle viuzze dei piccoli centri storici arroccati in cima a piccoli promontori rocciosiche regalano paesaggi meravigliosi, spesso dominati dal mitico Mont Ventoux.

Il ponte sulla Via Rhôna

Il nostro viaggio prosegue con una giornata tra cultura, panorami e assaggi lungo 45 km da Avignone a Orange, passando dalla terra di celebri vigneti di Châteauneuf-du-Pape.

Partendo da Avignone, seguiamo la pista ciclabile di Chartreux, un itinerario cicloturistico ben segnalato consultabile in tutto il suo sviluppo sul sito www.viarhona.com, che segue il corso del fiume Rodano per circa 850 chilometri, dalla fonte, nel cuore delle Alpi in Svizzera, fino alla foce sulla costa francese del Mediterraneo. Noi ne percorriamo un breve tratto, soprattutto per attraversare in anteprima il nuovo ponte tibetano sul Rodano, appena inaugurato.

Si inizia con la visita dei giardini e dell'abbazia di Saint-André a Villeneuve-lès-Avignon, dove l'arte del giardinaggio si fonde armoniosamente con il patrimonio architettonico, con la storia della Linguadoca e della Provenza dal VI secolo, oltre ad essere uno degli affacci più scenografici su Avignone e sul Palazzo dei Papi.

Il tour continua attraverso Villeneuve-lès-Avignon e segue la pista ciclabile di Chartreux per unirsi alla Via Rhôna. La sosta pranzo prevede un picnic organizzato dalla Le Cellier des Princes, l’unica cantina cooperativa di Châteauneuf-du-Pape, denominazione risalente al 1925. Da qui ripariamo con qualche saliscendi per Orange, passando da Caderousse.

Il nuovo ponte tibetano della Ciclabile della Via Rhona è appena stato inaugurato, siamo tra i primi a passarci, e rappresenta un nuovo sviluppo della ciclabilità della zona, collegando in modo alternativo e separato dal traffico le due sponde del Rodano.

Spettacolo romano

A circa 21 km a nord di Avignone sorge Orange, una città dalle radici romane molto profonde, nota soprattutto per il suo straordinario teatro e per l’arco di trionfo, inseriti nel 1981 nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità dall'UNESCO. Il teatro è un monumento in gran parte conservato, rendendo possibile la percezione della sua incredibile dimensione e della quantità di spettacoli, incontri, eventi che vi avvenivano secoli fa. Oggi una delle esperienze più speciali da vivere, oltre alla sua visita, è l’Odissea sonora, che per 75 sere all’anno, fino al 23 dicembre 2023, regala un'immersione totale in un universo di immagini con uso di videomapping e suono diffuso con tecnologie all’avanguardia. Una esperienza multisensoriale di 45 minuti perfetta per una sosta di una sera a Orange.

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Altro monumento di Orange iscritto nell’elenco dei siti Patrimonio Unesco: è l’arco di trionfo, di dimensioni ovviamente minori di quello parigino, ma molto ben conservato e con tante raffigurazioni interessanti su entrambe le facciate.

 

La Via Venassia

Partiamo da Orange attraversando l’arco di trionfo per dirigerci al centro naturalistico di Harmas Jean-Henri Fabre (@harmas_fabre_mnhn), una casa-laboratorio a cielo aperto di uno studioso unico dell’ottocento, autore di decine di libri e studi su animali e piante, unito a un nuovo grande centro didattico interattivo. Da qui proseguiamo verso Camaret-sur-Aigue, per poi raggiungere Serrians, toccare i villaggi di Beaumes-de-Venise, La Roque-Alric e Le Barroux, e continuare sulla ciclabile chiamata Via Venaissia, un progetto sviluppato da diversi anni sul tracciato di una vecchia ferrovia, dove le stazioni sono state conservate e recuperate per essere punti di ristoro, informazione o accoglienza. Dopo un po’ di chilometri e qualche dislivello cade perfettamente l’idea di una merenda al Mas de Gouredon, una azienda agricola biologica specializzata in frutta, marmellate e succhi prodotti da Lionel Chazelle, simpaticissimo proprietario che ci offre un rinforzo zuccherino perfetto per le successive salite.

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La chiesetta di La Roque-Alric, incastonata nella roccia, si raggiunge con una bella salita, che vale il sudore per affacciarsi dalla terrazza in cima e vedere un panorama unico sulle Dentelles de Montmirail.

La tentazione del Mont Ventoux

Ovunque si pedali, ovunque si giri il manubrio, appare senza tregua il re dei monti Provenzali, il mitico Mont Ventoux, tappa fissa dei Tour de France, ascesa ambita da tutti gli sportivi, ma anche da chi, con l’aiuto di un po’ di batteria, può raggiungere il paesaggio lunare di quella vetta non alta, ma famosa come una star.

Il nostro itinerario arriva a sfiorare uno dei punti di salita del mitico monte, ma noi continuiamo su strade secondarie, aumentando un po’ i dislivelli e cambiando paesaggio in modo improvviso, nonostante i non tantissimi chilometri percorsi. Dai frutteti di Caromb ci dirigiamo verso Pernes-les-Fontaines, raggiungendo dopo una bella salita molto panoramica La Roque-Alric, con una chiesetta incastonata nella roccia, da cui si vede un panorama unico sulle Dentelles de Montmirail.

Da qui, finalmente, una bella discesa verso Pernes-les-Fontaines, un borgo pieno di artigiani, con piccole botteghe dove curiosare per scoprire come si fa un gioiello in vetro, un cappello di feltro o un bracciale dorato.

Per costruire in modo facile sul vostro smartphone un percorso in base alla voglia di km e al tipo di bici che avete, vi suggeriamo di usare https://carto.provenceguide.com , molto intuitivo e ricco di informazioni. Noi l’abbiamo provato per tracciare il percorso tra Pernes-les-Fonatines e Carpentras.

Per informazioni sull’offerta per i ciclisti e sul turismo della zona consultate i siti https://www.provence-cycling.co.uk/ e www.France.fr/it

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Il Mont Ventoux, per la maggior parte del giro fatto, domina il paesaggio e attira chi ama le salite e sa cosa significa quell’ascesa storica del Tour de France.

 

Mangiare, degustare e dormire

La maggior parte delle strutture e dei professionisti coinvolti in questo viaggio fanno parte del sistema “Accueil Vélo”. Questo marchio garantisce un'accoglienza e dei servizi di alta qualità lungo i percorsi ciclabili per sportivi e cicloturisti, come ad esempio parcheggi custoditi, servizio di ricarica per biciclette a pedalata assistita, consigli pratici sui percorsi, sconti riservati a chi pedala.

AMENO (@amenobiere)
Birrificio giovane con tanto di campo di bocce esterno e tanto spazio dove fare una pausa degustando birre a km 0, dove persino alcuni luppoli sono coltivati sul posto. C’è anche un menù per accompagnare il bere e organizzano molte serate a tema, dallo sport alle degustazioni abbinate con produttori locali.

Distillerie Manguin (@distillerie_manguin)

La Maison Manguin è una distilleria a conduzione familiare, situata sull’isola fluviale Barthelasse, vicino ad Avignone e offre molte grappe, pastis e liquori, ma soprattutto distilla olive, una rarità premiata e nota in diversi posti del mondo. Il processo è ancora segreto, ma assaggiare o portare a casa una vodka o un gin dal gusto unico vale la sosta.

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Moulin Bronzini (@maisonbronzini)

Un po’ ristorante, un po’ locale, un po’ bistrot, questo grande spazio da 250 coperti nato dal recupero di un antico fienile annesso a un mulino nel cuore del centro storico di Villeneuve-Les-Avignon propone in un ambiente unico e in un'atmosfera calorosa, una cucina creativa basata sui prodotti di stagione, con una carta dei vini ricca di etichette locali. Lo spazio enorme è organizzato in modo molto flessibile, regalando anche sale più piccole per cene raccolte, come anche una grande sala per una festa tra amici. Noi qui abbiamo assaggiato un antipasto di canolicchi saltati con erbette dell’orto, decisamente originale, abbinato a un rosso prodotto dalla cantina del ristorante stesso. I dolci sono la gioia dei golosi: avrete a disposizione un tavolo di torte e pasticceria fatti in casa dove servirsi autonomamente senza limiti.

Cantina Le Cellier des Princes (www.lacave-lecellierdesprinces.fr)

Qui i vini hanno una solida base di storia e di rapporto con un territorio unico, che ne rende speciali i profumi e i sapori, in ogni nota. Che si tratti di bianchi, rosati o di rossi, dal 1925 i 600 ettari di terre di questa etichetta della zona di Châteauneuf-du-Pape dona una carica di note floreali, calde e mediterranee. La cantina è visitabile su prenotazione e ha tutta la gamma a disposizione per la vendita nel suo shop a Courthézon.

Justin de Provence (www.justin-de-provence.com)

Immerso nella natura a pochi minuti dal centro storico di Orange, questo luogo di relax, coccole, natura, silenzio e benessere è la sosta ideale per chi viaggia in bici, meglio se impiegato per più giorni come base. Vi attende una accoglienza calorosa, una piscina esterna, una calda interna, un hammam, una colazione servita come in famiglia, delle camere ampie e arredate con la cura di ogni dettaglio. Una grande fattoria provenzale ristrutturata con tanta passione offre cinque camere chiamate come famose opere liriche: Carmen, Otello, Salomè, Tosca e Norma .

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