Gita al mare: allenamento ed emozioni

Prima parte: in bicicletta dall’ombra della Madonnina alla Pietra Parcellara

Sono moltissimi gli itinerari che si possono percorrere partendo da Milano per raggiungere il mare più vicino, quello della Liguria. Le possibilità sono le più varie, si può scegliere di seguire le tracce dei campioni lungo le grandi classiche come la Milano – Sanremo oppure quello di un’altra competizione storica, la Milano – Rapallo; si può scegliere di fare tutto in giornata – la distanza minima da coprire per una “diretta” da Milano a Genova è di 160 km – oppure si può decidere di fare un percorso più lungo e più bello, magari di più giorni. Soprattutto si può decidere di studiarsi un itinerario a propria misura sulla carta, per il gusto di andare poi a provarlo di persona.

In pianura si scalda la gamba

Ovviamente sarà il caso di individuare un percorso lungo strade poco trafficate e quindi più sicure anche se sarà inevitabile percorrere diversi chilometri su strade più frequentate, dove occorre prestare attenzione.

In ogni caso, si affronterà un primo tratto di pianura, ideale per scaldare le gambe, seguito da un inevitabile tratto appenninico con almeno un valico e dal gran finale della discesa verso il mare. Per il ritorno nessun problema, se non si dispone di ammiraglie al seguito o macchine appoggio di parenti e amici, si può prendere il treno regionale, che trasporta anche le bici, e che da ogni paese della Liguria riporta a Milano, direttamente o con cambio a Genova.

Costeggiamo il fiume Trebbia e l’Aveto

Nel nostro caso abbiamo deciso di crearci un percorso per noi nuovo, che dalle pianure del lodigiano andasse ad attraversare il Po, seguisse per un tratto la Val Tidone, per costeggiare poi il fiume Trebbia e quindi l’Aveto.

Ma andiamo con ordine: usciti da Milano in direzione di Chiaravalle, seguiamo delle stradine di campagna che ci portano prima a Carpiano e quindi a San Angelo Lodigiano; proseguiamo poi per Miradolo Terme, ben noto ai ciclisti che nella zona di San Colombano al Lambro trovano brevi e divertenti salite.

Traversato il Po’, troviamo ora un discreto traffico di automobili ma arriviamo in breve a Castel San Giovanni e a Pianello Val Tidone dove facciamo una sosta. Fin qui abbiamo percorso 75 km praticamente di pianura, con una lieve salita da Borgonovo a Pianello. Uno spuntino è d’obbligo ma non bisogna esagerare perché ora arriva la salita.

La mole della Pietra Parcellara

Lasciamo Pianello Val Tidone seguendo le indicazioni per Mezzano Scotti e passiamo per Case Gazzoli, la località Croce e San Nazzaro in un paesaggio sempre più bello di prati fioriti, campi di grano e boschetti. Sappiamo che la salita è lunga 16 km, le pendenze non sono mai esagerate (se si affronta in estate il caldo si fa sentire), e ognuno sale col suo passo. Con un orizzonte che si fa a ogni curva più vasto, dominato dalla spettacolare mole della Pietra Parcellara, arriviamo alla nostra cima di oggi, il Passo Caldarola, a 747 m.

Una vota arrivati anche gli ultimi, la foto di gruppo è inevitabile; rimontiamo in sella e a un bivio voltiamo a destra lungo una discesa che ci porta in breve all’ottimo Albergo Ristorante Filietto (clicca qui per saperne di più), dove ci fermiamo.

Nella prima tappa della nostra Milano – mare, abbiamo percorso 95 km con 676 metri di dislivello.

Nella seconda parte ci aspetta un percorso più impegnativo ma altamente spettacolare che ci porterà finalmente in riviera, a Chiavari.

A cura di www.piediliberi.it il sito di itinerari nella natura (testo: Vincenzo Maritati – foto: Pino Piras).

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