Alla scoperta del mondo gravel e 5 biciclette per partire

Il fenomeno mountain bike è ormai consolidato, quello delle biciclette a pedalata assistita cresce a ritmi vertiginosi, ma non piace ai puristi delle due ruote. C'è una parola che è diventata un vero centro di attrazione per i ciclisti, sia dal punto di vista fisico che filosofico: GRAVEL.

Foto da Facebook Wilier Triestina

Non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca, recita un proverbio. Oppure, come dicono gli inglesi (in modo meno sessista): non si può conservare la torta e mangiarla anche. Ecco, la bici gravel è esattamente questo: la torta mangiata e conservata, la botte piena con la moglie ubriaca.

Esteticamente assomiglia alla bici da corsa e consente di andare veloci sull'asfalto. Ma il nome gravel significa “ghiaia” e rimanda subito ai percorsi sterrati per i quali è nata. Strada e fuoristrada insieme quindi, in un unico mezzo, ibrido tra classica da corsa e mountain bike. Ma che non è né l'una né l'altra.

In Italia solo 5 anni fa non si conoscevano nemmeno e le vendite erano praticamente a zero. Ora, stando ai dati 2020 di Confindustria Ancma, le gravel si sono conquistate una fetta di mercato di circa 50mila pezzi all'anno (le bici da corsa sono a circa 80mila mentre le mtb a 600mila). Le origini di questa categoria vengono fatte risalire alla fine degli anni Novanta, ad un movimento nato sulle polverose strade di campagna che collegano le fattorie del Midwest degli Stati Uniti. I ciclisti avevano iniziato a prediligere le strade bianche per evitare l'intenso traffico automobilistico e i pericoli a questo collegati (ancora oggi, del resto, negli Usa un quarto di tutte le strade federali non sono asfaltate, e anche in Italia ci sono ancora zone iconiche teatro di gare su strade bianche, come la Monsterrato). A ben vedere, però, si tratta di un ritorno alle origini, dato che a cavallo di Ottocento e Novecento, quando l'epica della bicicletta prese il via, le strade sterrate erano la norma. In più le gravel possono vantare molti geni in comune con una loro parente stretta, la bici da ciclocross della quale, seppur con alcune differenze, ne richiamano i principi.

Quali sono le caratteristiche di una gravel?

All'interno della categoria gravel ormai si è delineato uno spettro molto vasto, che va da bici molto performanti, piuttosto simili a quelle da ciclocross, ad altre più solide e confortevoli, vicine al mondo delle bici da turismo. L'idea di base è tuttavia che ci sia un telaio da corsa non estremo, con geometrie comode che consentano di stare anche molte ore sulla sella, con una postura più alta e confortevole. Allo stesso tempo devono essere robuste e anche veloci. Le ruote sono normalmente da 28, con copertoni superiori ai 28 mm, di solito tra i 36 e i 38 ma arrivano anche a 40 o anche a 55 mm, praticamente come una mountain bike. Un'altra caratteristica specifica è la presenza di molti punti di ancoraggio per fissare borse, parafanghi e borracce: queste bici infatti sono l'ideale per i viaggi e il bikepacking, anche di più giorni. Per quanto riguarda i materiali, qui la scelta è molto vasta: l'alluminio e il carbonio sono ovviamente molto diffusi, ma ci sono diversi modelli, anche di alta gamma, in acciaio o persino titanio. Qui di seguito riportiamo un piccolo campionario della vastissima scelta disponibile, dato che ormai le gravel stanno diventando un comparto sempre più presente in ogni marchio. C'è da dire comunque che - nonostante la botte piena e la moglie ubriaca - la gravel è pur sempre una scelta di compromesso: se si mira a top della performance su strada o fuori strada, è sensato fare una scelta netta di campo. Ma per chi non sa scegliere, o ama variare nell'arco della stessa uscita, come quando si pratica cicloturismo, sono perfette. E a chi obietta che queste bici da ghiaia non siano ne carne ne pesce, si potrebbe rispondere che ci sono anche i i vegani.

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Bergamont Grandurance 6

La Bergamont è un'azienda tedesca distribuita in Italia da Scott. La sua gravel bike Grandurance 6 è tutta in alluminio, sia il telaio che la forcella. Ha una struttura versata alla corsa di resistenza, reattiva sull'asfalto ma adatta anche ad un leggero sterrato, anche se patisce le vibrazioni su fondi più specificamente offroad. Ha la possibilità di montare pneumatici larghi, parafanghi e portapacchi. Il peso è di circa 10,2 kg. Ha un prezzo molto accessibile di circa 1400 euro e va bene sia per chi si sta avvicinando al mondo gravel e ai viaggi sia per chi cerca una bici per gli spostamenti urbani agili e sicuri anche in inverno. Polivalente, ottima per iniziare, lo slogan usato dal marchio è “Le strade sono dove tu le trovi”, ed è stata realizzata anche una versione ottimizzata per le donne. La Grandurance 8 è una versione leggermente più costosa ma, tra le differenze, presenta una forcella in carbonio.

Bergamont Grandurance 6 versione donna (Foto dal sito Bergamont.com)

Canyon Grail CF SL 8.0 Di2

Un bici agile e leggera, che mira a farti sentire veloce e comodo al contempo. L'innovazione più evidente è lo speciale cockpit, progettato per essere confortevole ed ergonomico e offrire un grado di assorbimento degli urti maggiore. Con il manubrio a due sezioni potrebbe però risultare più complicato trovare alloggiamento per computer, luci o cellulare. La bici è comunque perfetta per una Gran Fondo su ghiaia o per un lungo weekend di avventure. La struttura è in un carbonio non leggerissimo, in grado di offrire però maggiore durata e solidità . Le ruote sono in alluminio. Il peso totale è di 8.88 kg. La versione da gara Grail CF SLX offre un telaio alleggerito e ruote in carbonio, mentre la versione in alluminio aggiunge ulteriore robustezza.

Cinelli Zydeco King

Ha uno scudo in Kevlar per proteggere la struttura in carbonio da sassi e detriti. E' una bici che permette performance sia su asfalto che su strade bianche e terreni ancora più proibitivi, anche grazie alla possibilità di montare ruote da 700c e 650b con copertoni fino a 2,1''. Ha comunque geometrie da corsa e una costruzione in carbonio monoscocca che la rendono veloce e leggera (il telaio pesa 1kg, la forcella 550g). Lo speciale design del tubo obliquo e dei foderi posteriori aumenta la rigidezza laterale per una trasmissione ottimale della potenza, mentre la struttura continua dei posteriori alti garantisce lo smorzamento delle vibrazioni, bilanciando così rigidezza e comfort. Insomma è una bici adatta ad andare veloce, ma che è talmente duttile da poter essere usata anche per il bikepaking (prezzo circa 3300 euro). Nel parco Cinelli ci sono bici ancora più ottimizzate per il viaggio come la storica e affidabile Hobootleg in acciaio, perfetta per le avventure più estreme (14,2 kg). La gamma Zydeco in ogni caso comprende anche la versione intermedia, disponibile a partire da 1890 euro con telaio in alluminio; mentre l''entry level Lala, sempre con tubazioni in alluminio ma con passaggio cavi esterno e freni meccanici costa 1290 euro.

Cinelli Zaydeco King Foto (Facebook Cinelli)

Wilier Triestina Jena

Jena “è stata pensata per soddisfare qualsiasi tua esigenza”. La libertà di scelta è quello che promette lo storico marchio veneto Wilier Triestina con questa bici leggera, reattiva e maneggevole. Le geometrie aerodinamiche a forma di coda tronca sono mutuate dalle bici da competizione della casa, ma Jena è in grado di adattarsi anche alle strade bianche e al sigletrack, per ogni avventura o viaggio. Il tubo di sterzo con un angolo più aperto garantisce qualità e stabilità di guida anche sui terreni più impegnativi, mentre il carro posteriore è stato progettato per avere una spiccata risposta alle sollecitazioni verticali, assorbendo buona parte delle vibrazioni generate dalle imperfezioni del terreno. Permette di installare anche copertoni da mtb e ci si può spingere fino a una larghezza 1.95''. Consente anche l'installazione di portaborracce, borse, portapacchi e parafanghi. In base all'allestimento, il prezzo può oscillare tra i 3000 e i 6000 euro.

Wilier Triestina Jena (Foto dal sito Wilier.com)

Ribble Gravel Ti

Una macchina che ama il fango e che dà il meglio di sé quando si tratta di scoprire nuovi terreni. Così l'azienda definisce la Ribble Gravel Ti, dove Ti sta per Titanium, il materiale di cui è fatta la struttura, che viene lavorata a mano e profilata su misura. Unisce l'eleganza delle linee alla robustezza del materiale. I punti di montaggio per bagagli e portaborraccia la rendono adeguata anche per viaggi in bikepacking, mentre la possibilità di montare pneumatici larghi e aggressivi o più stretti e veloci la rendono molto versatile. Il manubrio e progettato specificamente per lo sterrato e insieme al tubo di sterzo da 44mmm combinato con un attacco più corto, offre maggiore sicurezza e controllo. Tramite la piattaforma bikebuilder è possibile scegliere le componenti che si preferiscono, mentre il prezzo delle versioni già preconfigurate oscilla dai 2500 euro ai 4100. Quella in titanio è solo uno dei modelli della nuova linea ghiaia della ditta inglese, che offre anche i modelli Gravel SL in carbonio, AL in alluminio e AL-e sempre in alluminio ma con pedalata assistita.

Ribble CGR Ti - Enthusiast (Foto dal sito ribblecycles.co.uk)

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