di Corrado Montrasi
02 February 2023

Città 30 sì o Città 30 no?

Da gennaio 2024 a Milano si entrerà nell’era della velocità a 30 km/h su tutto il territorio. Sarà un vantaggio per la mobilità sostenibile e per i ciclisti? Le polemiche però divampano. Vediamo le due versioni contrapposte, ovvero quelle dei sì e quelle dei no.

Servono norme di sicurezza dalla parte dei ciclisti. (Foto Pixabay)

Cosa c’è “dietro” il limite di 30 km/h che a partire da gennaio 2024 sarà applicato a Milano? Vediamo il fronte dei al provvedimento e quello dei no.

Sì ai 30 Km/h

Courtesy by EUGENT – Europäische Gesellschaft für Entschleunigung gUG /European Alliance for Deceleration.

I dati: il tempo di reazione e spazio della frenata di un autoveicolo a 30km/h è di 13 metri mentre a 50km/h 28 metri. E già questo è un importante dato sul fronte sicurezza. Secondo i dati Aci-Istat 2021 “in ambito urbano gli incidenti stradali in Italia sono la prima causa di morte con un costo sociale di 16,4 miliardi di euro pari allo 0,90/ del Pil nazionale. In più in generale una media di 561 feriti e 7,9 morti ogni giorno, 1 ogni 3 ore”.

Sempre secondo i dati Aci-Istat 2021, ripresa dalla lettera inviata al ministro Salvini da Legambiente, Fiab, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, ANCMA, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, si ricorda che “il 73% degli incidenti stradali in Italia avviene sulle strade urbane e le prime tre cause sono distrazione alla guida, velocità eccessiva e mancate precedenze (Istat 2021)".

Quindi il fronte del sì diventa fondamentale l'abbassamento della velocità urbana e l'inasprimento di controlli e sanzioni contro la violazione dei limiti e la guida distratta da smartphone. Sempre secondo la lettera dei sostenitori del sì bisogna considerare la” peculiarità italiana che vede anche un’incidenza della mortalità in ambito urbano del 44%, mentre in molti paesi europei è del 25-30% siamo tutti consapevoli che la priorità degli interventi relativi alla sicurezza stradale deve avere particolare riguardo alle città, ove quattro morti su cinque sono utenti vulnerabili della strada”.

In Italia, Bologna sarà il primo centro urbano a introdurre il limite di 30km/h a partire da giugno 2023 , ma oltre a Milano da gennaio 2024 , è stato già approvato a Torino e lo sarà a Parma nel 2024. In molti comuni italiani il provvedimento è stato già adottato alcuni integralmente alcuni parzialmente ; Cesena nel 1998 dove attualmente quasi il 40% della città a 30 km poi Olbia, Reggio Emilia, Vicenza, Verona, Genova, Bergamo, Cuneo, Lucca, Firenze, Arezzo, Caserta.

No ai 30 Km/h

Da altre parti , per esempio dal segretario regionale del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale), si evidenziano invece alcune considerazioni riguardanti sia le motivazioni della la riduzione della velocità a 30km/h in quanto “alla base degli incidenti c’è la guida distratta, con il cellulare o con il navigatore e non l'eccesso di velocità e gli incidenti mortali che riguardano ciclisti avvengono perché mezzi pesanti, nel fare manovra o nello svoltare, spesso non li vedono e li schiacciano (ndr vedi l’incidente tragico che ha causato la morte di Davide Rebellin): basterebbe mettere piccole telecamere su questi mezzi nei punti ciechi.

La velocità è un moltiplicatore dei danni negli incidenti” ma non certo la causa. Inoltre, con le tecnologie avanzate ormai le auto di ultima generazione sono in grado di frenare e fermarsi nel giro di qualche metro: a 50 un'auto frena in 12 metri (ndr quindi una versione diversa da quella dei dati sopra citati )”. Inoltre sempre il fronte del no il provvedimento farà peggiorare il traffico e innalzerà il livello dello smog dovuto all’aumento del congestionamento del traffico. Quindi?

E’ innegabile, che al di là delle due aree fortemente contrapposte, non si può ignorare il problema non solo ecologico , dove le due proposte si e no si contrappongono totalmente e bisognerà verificarne le ragioni solo dopo il provvedimento. Mentre sul fronte sicurezza diventa un po' più debole l’argomentazione dei no perché anche secondo questo fronte rimane comunque che “la velocità è un moltiplicatore dei danni negli incidenti” quindi è innegabile che diventa indispensabile provare a introdurre la limitazione. Se poi pensiamo alle altre città europee quindi risulta difficile pensare un “abbaglio” collettivo visto che già Bruxelles, Parigi, Helsinki, Bilbao, Grenoble Lille e Nantes e in parecchie aree della città Madrid, Barcellona, Siviglia, Valencia e Zurigo il 30km/h è oramai un dato di fatto (con dati sui decessi assolutamente in miglioramento).

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