09 July 2015

City a pedalata assistita

Tante novità a BikeUp: Klever Mobility, Schwabing, Klaxon, Deux ex Machina, Fulgur, Innata e Brinke

City a pedalata assistita

A contendersi con la mountainbike il titolo di segmento più numeroso di BikeUp sono le city bike e le trekking, settori tra i più vivaci nelle vendite di bici a pedalata assistita. Nelle piazze centrali di Lecco c’erano tantissimi modelli capeggiati da quelli con impressi sui tubi i nomi di marchi noti, come Flyer, Scott, Winora, Sinus o Atala, unica ad avere anticipato alcune delle e-bike della gamma 2016 con le Whistle B-You e B-Wave. Per le altre le bici esposte sono quelle prossime alla pensione per l'arrivo delle eredi che saranno svelate ad Eurobike di fine agosto. Per le nostre prove, dunque, abbiamo preferiamo concentrarci sulle straniere in arrivo nel nostro Paese e sui piccoli marchi made in Italy sempre attivi nel proporre modelli di interesse.

Klever mobility, debutto in italia?

La novità di maggior rilievo vista a BikeUp è la Klever Mobility, marchio di bici a pedalata assistita di Kymco, uno dei maggiori produttori di scooter del mondo.

Presente già sui mercati “forti” d'Europa, come Germania e Olanda, il gruppo di Taiwan è arrivato alla rassegna sul Lario per valutare un eventuale sbarco sulla Penisola della propria gamma. A costituirla i modelli della serie S e B, con quest'ultima oggetto della nostra prova nella variante B25 Power, una di quelle eventualmente destinate al Bel Paese.

A colpire subito è il design originale che le è valso un premio a Eurobike 2013 grazie a motore posteriore e sistema di controllo e batterie concentrate nella parte bassa del telaio in prossimità dei pedali. Una soluzione con baricentro basso che si rileva ben studiata nelle misure consentendo una posizione di guida estremamente comoda. A rendere godibile la nostra escursione sul pavé del centro storico di Lecco sono pure le ruote da 24”x2 e la doppia ammortizzazione da 70 e 65 mm, quanto basta per assorbire con efficacia le sconnessioni del terreno. Gradevole pure la spinta dell'unità da 55 Nm, poco invasiva anche con la più alta delle quattro modalità di assistenza, ma pronta nel fornire la spinta se si attiva il Boost che fornire una potenza supplementare per brevi periodi. L'autonomia dichiarata con batterie da 480 Wh è di 65-100 km e può raddoppiare aggiungendo un secondo pacco di pari capacità.

Ottimi i freni a disco con circuito idraulico e il sistema che blocca l'e-bike disinserendo il display Lcd, bello nella grafica ma poco leggibile con forte luce solare. Il peso è alto (31 kg), così come il prezzo: 4.049 euro, tanti, ma giustificati dalla buona qualità e dalla presenza di componenti di pregio, come l'impianto luci Axa Luxx 70 i il cambio Deore Xt a 10 velocità.

Per risparmiare c'è la variante normale della B25 (3.349 euro) con accumulatori da 360 Wh (fino a 70 km di autonomia) o la S25 (2.949 euro) con pari batterie. A Lecco si è vista in anteprima la novità di Klever di Eurobike, la Q25. Si tratta di una compatta con cerchi da 20” che probabilmente sarà presentata anche nella variante pieghevole. Modello che nella nostra breve prova ha confermato la buona impressione avuta pedalando la B25.

Schwabing, cittadina al carbonio

Se l'arrivo delle Klever in Italia è ancora un'incognita, certa è la commercializzazione delle M1 Sport Technik importate nella Penisola da Elektra Mobility (www.elektramobility.com). Un marchio di alto di gamma con modelli con telaio in carbonio dal design originale come la Secede, cittadina con cerchi da 26” e telaio divisibile per facilitarne il trasporto. A Lecco a stupire è stata la Schwabing, ultima arrivata in casa M1 e inconfondibile con la sua forma a “J” con le batterie agganciate sotto il lato lungo e con quello corto a sorreggere il sellino.

Altrettanto sorprendente il kit elettrico con motore della Tq System capace di sviluppare una coppia di 120 Nm e abbinato a 5 modalità di assistenza. Una combinazione, quella tra carbonio e sistema con “scossa”, che abbiamo apprezzato durante la prova, in particolare per la notevole spinta in salita e per lo scatto deciso senza, però, risultare eccessivo. Unico neo, l'assenza di sistemi di ammortizzazione che, in combinazione con il telaio rigido, fa sentire le sconnessioni dell'asfalto. Non dichiarato il prezzo e la capacità degli accumulatori, ma ipotizziamo un valore di 880 Wh che dovrebbe garantire percorrenze non lontane ai 200 km.

Klaxon e deux ex machina si rivolgono a zehus

Le due e-bike che ci hanno affascinato di più tra i costruttori artigianali nazionali sono la Deux ex Machina e-Fat e la Klaxon Speedster Zehus. Ad accomunarle il sistema di trazione Zehus Bike+, un kit di 3 kg con tutte le componenti concentrate nel mozzo della ruota posteriore. Oltre a pesare e ingombrare poco, ha il vantaggio di avere un programma pensato proprio per gli spostamenti cittadini con frequenti fermate e ripartenze. È il Bike+ che fornisce il supporto elettrico in fase di partenza o nel superamento di un cavalcavia e ricarica le batterie mentre si pedala a velocità costante e si frena. Una soluzione che prolunga a centinaia di chilometri l'autonomia di 30 km consentita dalla modalità Pedelec, che fornisce una spinta costante in ogni situazione, e di 50 km del programma intermedio Range Extender. In comune alle due cittadine made in Italy sono pure i tubi in acciaio Columbus del telaio e lo stile “naked”.

A fare la differenza sono le finiture un po' più curate sulla Klaxon (2.450 euro), che monta sellino Brooks e manopole in pelle.

La Deus ha un curioso impianto frenante con disco anteriore e V-Brake posteriore. È disponibile con telaio da uomo o unisex con doppio tubo obliquo.

Così simili nella tecnica, le due bici hanno personalità diverse in sella. La Speedster è più scattante e dinamica, complice il manubrio basso, il minore peso (12,5 kg) e le ruote strette da 28”.

La e-Fat è più comoda nella postura e per le ruote balloon da 26”x2,35 che assorbono meglio le buche e sono più sicure sulle sconnesse strade cittadine. Doti ancora più evidenti nell'ultimo modello firmato Deus, la Type 29 (2.490 euro) con ruote da 28”x4,2. A voi la scelta di come divertirvi.

Le city di fulgur, innata e brinke

Tra le novità cittadine di BikeUp c'è pure la nuova gamma City Line di Fulgur. In realtà, si tratta di un modello unico disponibile con batterie fissate nel tubo obliquo o sul portapacchi posteriore, entrambe da 216 Wh per autonomie di circa 50 km.

Lo stile è classico, il telaio leggero (19 kg con accumulatori) e la dotazione di serie completa: portapacchi, cavalletto centrale, campanello e impianto luci, con questi ultimi obbligatori per il Codice della Strada. Volendo si può accessoriare con cestini o borse a sgancio rapido aggiungendo qualche decina di euro al listino da 1.830 euro. Alla prova la City si rivela comoda e pratica. Il motore centrale Sunstar S03 (44 Nm) fornisce un supporto progressivo e poco invasivo; e consente di sfruttare al meglio i nove rapporti del cambio Shimano Alvio.

Molto apprezzati, soprattutto dalla schiena, sono la forcella e il sellino ammortizzati, assenti sulla Innata 51 Vintage. Un modello con telaio spigoloso in alluminio con classico triangolo da uomo che condivide con la Fulgur il kit Sunstar, ma con batterie da 264 Wh che allungano l'autonomia fino a 60 km. È più scomoda, poco più pesante (19,5 kg) e con cambio con 7 velocità, ma ha più personalità grazie pure alle manopole in finta pelle, alla sella Brooks e alla disponibilità di cinque tinte.

Chi punta con più decisione al look è la Brinke con la Golden Gate proposta nelle varianti Gents e Ladies (1.449 euro). Lo stile vintage è curato nei dettagli e pratico: carter integrale, cambio nel mozzo a 3 velocità (7 per la Gents), cerchi a doppia camera da 28” e sella con molle. Rispetto alle rivali ha motore anteriore, sempre con 3 livelli di assistenza, che rende la pedalata meno naturale, in particolare in partenza dove la spinta elettrica iniziale può dare fastidio quando selezionato il supporto più intenso. In compenso le batterie da 396 Wh consentono di avventurarsi fuori città grazie all'autonomia di 80 chilometri.

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