Gita al mare!

Dopo una fresca notte sulle verdi colline dell’Appennino riprendiamo le bici per una seconda entusiasmate tappa del nostro viaggio.

Siamo partiti ieri da Milano (per leggere la prima parte clicca qui) e già sembra di essere in un altro mondo fatto di campi coltivati, boschi e prati fioriti; la mattina è fresca e il primo tratto è in discesa.

Complessivamente oggi ci aspettano 100 km con 600 m. di dislivello; ci copriamo, e partiamo leggermente distanziati per goderci al meglio la luce e i profumi di questo nuovo magico giorno; in breve arriviamo alla statale della Val Trebbia, il primo fiume che ogni segnerà il nostro percorso.

Sfruttiamo un paio di stradine per nulla trafficate sulla destra del fiume finché arriviamo a Bobbio, la bella capitale di questa parte di Appennino. La cittadina meriterebbe una visita ma ci accontentiamo di ammirare dalle bici il misterioso Ponte del Diavolo, o Ponte Gobbo, al quale sono associate numerose leggende.

Proseguiamo sulla strada principale, seguendo sempre il fiume in un ambiente sempre più verde e lussureggiante fino ad arrivare al piccolo paese di Marsaglia, dove facciamo una breve sosta. Ripartiamo e svoltiamo subito a sinistra in via Chiavari, proprio dove dobbiamo andare noi!

Siamo passati sulla Strada Provinciale 586 che costeggia il fiume Aveto e che rappresenta il tratto più spettacolare e selvaggio del nostro itinerario, lungo la stretta valle scavata dal fiume che forma gole e pozze di acqua cristallina.

La strada serpeggia tra rocce, strapiombi e boschi salendo dolcemente e senza strappi; è il momento di apprezzare questo bellissimo percorso immersi nella natura tanto più che da Marsaglia e fino a Rezzoaglio ci sono quasi 30 km, con pochissimi e minuscoli paesi distanti tra loro non meno di 10 km.

Ormai siamo entrati in Liguria e per festeggiare un panino a Rezzoaglio non ce lo leva nessuno.

Arriva ora la salita, niente di preoccupante, quasi 10 km da salire in agilità fino a La Forcella, a 876 m., il nostro GPM di oggi.

Ancora una sosta per compattare il gruppo vicino alla Cappelletta, dove già si sente profumo di mare.

È l’ora della discesa, 35 km fino alla nostra meta. L’inizio è molto veloce, un lungo rettilineo che fa prendere subito velocità ma ben presto la strada diventa tortuosa con strette curve da assecondare con attenzione.

A Borzonasca la pendenza diminuisce decisamente e a Carasco ci immettiamo nella Valle Fontanabuona, ben conosciuta e molto frequentata dai ciclisti locali.

Dopo un ampio tornate, una piccola salita ci avvicina alle prime frazioni di Chiavari e lungo un bel viale, costeggiando il fiume Entella, arriviamo finalmente al mare.

Un bagno in mare, un gelato, un giro tra i portici del centro storico, una focaccia e un bicchiere di bianco o un pranzo completo in trattoria, a voi la scelta.

Per il ritorno, per chi non ha l’ammiraglia al seguito, treno regionale con trasporto bici per Genova e Milano.

A cura di www.piediliberi.it il sito di itinerari nella natura (testo: Vincenzo Maritati – foto: Pino Piras).