04 May 2007

Dahon Mako, piccola è meglio

Dahon Mako

Telaio





La storia di Dahon inizia negli Stati Uniti nel 1975, quando il fisico David Hon lasciò la Hughes Corporation per iniziare la produzione di biciclette. A distanza di oltre 30 anni il catalogo del marchio si è arriccihito e offre un ampio ventaglio di prodotti. Dahon, però, è conosciuto principalmente per i modelli con ruote da 20” customizzabili, come il modello Mako. Novità per il 2007 che si propone di rivoluzionare il trasporto in bicicletta


Il telaio è in lega 7005 a doppio spessore, realizzato secondo un progetto della casa statunitense. Le tubazioni sono tutte a sezione regolare e la geometria scelta per questo telaio si può tranquillamente considerare come sloping. Il tubo obliquo e quello orizzontale hanno forma simile, con andamento ad arco e mantengono sezione leggermente ovoidale per tutto il tragitto, dallo sterzo fino al congiungimento con il tubo piantone che ha sezione classica ed è leggermente più lungo rispetto al nodo sella.

Il tubo dello sterzo è allungato rispetto a quello presente nei modelli con ruote da 26 o 28 pollici e integra le sedi dei cuscinetti. Il triangolo posteriore sempre in alluminio è composto dai foderi alti, con forma ad arco, e da quelli bassi rinforzati da una piccola congiunzione che s’innestano in modo diretto alla scatola del movimento centrale. Il fodero basso di destra, quello dove si trova il supporto del cambio, è leggermente schiacciato in coincidenza del punto d’unione con il movimento centrale in modo da permettere una buona rotazione della guarnitura senza che le corone vadano a toccare il telaio.

La forcella Slip stream, con foderi “a lama”, è un brevetto del marchio statunitense, realizzata come il telaio in alluminio. L’unica differenza è la lega utilizzata, denominata Puro U7, super-leggera e resistente.

Componentistica


Mako è allestita con prodotti della linea “Xtreme performance” che identifica tutti gli accessori della Casa statunitense, orientati al massimo delle prestazioni. Vengono realizzati secondo specifiche Dahon in collaborazione con le migliori case produttrici di tutto il mondo. L’impostazione data a questo modello è quella di una bici da città che all’occorrenza può
tramutarsi in veicolo sportivo. Monta, infatti, la coppia di ruote Kinetix pro composta dai cerchi Prolite in alluminio e niobio con profilo medio e dai mozzi Pantour all’anteriore e American classic posteriore.

L& #8217;anteriore integra la sospensione, in sostanza un elastomero che può essere cambiato a piacere, a seconda dei diversi stili di guida. Assicura 12 mm di escursione, utili a superare in scioltezza gradini, strade dissestate, pavè e ciottolato. Il set è completato dai copertoncini Schwalbe Stelvio nella misura da 20”. Sella e reggisella sono prodotti dalla statunitense Sdg con chiusura I-beam, che sostituisce il telaio della sella con una semplice “trave a forma di I” (traduzione letterale di I-beam).

Il sistema diventa così un pezzo unico, composto da sella e tubo reggisella con vantaggi notevoli sotto l’aspetto della riduzione dei pesi, ampliando inoltre il range delle regolazioni possibili e quindi anche quello degli utilizzatori.

Il gruppo guida è composto dalla piega manubrio Kinetix Carbonlite in alluminio rivestito in fibra di carbonio e dall’attacco Nvo in alluminio, che spicca per la caratteristica Infinite adjust che consente di regolare istantaneamente l’altezza in base ai diversi stili di guida. Il gruppo cambio è una sapiente combinazione tra Shimano Ultegra e 105, i due modelli di gamma medio-alta del colosso nipponico. Scelta “tratteggiata” sul profilo dell’utilizzatore, che vuole provare le stesse sensazioni di guida di quando pedala in sella a una specialissima, pur sfrecciando tra le vie di un centro abitato. Completano la dotazione il cambio, la guarnitura Fsa Slk e il movimento centrale Ultralight della American classic.

La guarnitura possiede corone da 54 e 44 denti, adatte alle ruote da 20” . Il movimento centrale ha il perno Isis in acciaio lavorato, molto simile nell’aspetto a quelli con asse in titanio. Mako monta freni a doppio pivot della Tektro. I Quartz, questo il nome del modello, consentono frenata precisa e modulabile, sinonimo di sicurezza quando si pedala immersi nel traffico cittadino.

Prova


Mako è un “bolide da città”, una mini bicicletta che dà il meglio di sé nel traffico cittadino, ma che figura ugualmente bene nelle uscite sportive visto l’allestimento più simile a una specialissima da corsa rispetto che a un mezzo dedicato all’uso nei centri urbani. Il telaio è leggero e confortevole, ma allo stesso tempo robusto e scattante. Unito alle ruote con profilo medio permette accelerazioni brucianti, tipiche dei mezzi da competizione. L’idea di integrare nel mozzo anteriore un elastomero, che funziona da ammortizzatore, ci pare azzeccata, ma guai a forzare la mano perché non si tratta di una forcella in stile mountainbike e la geometria del telaio non permette più di tanto.

La sezione ridotta dei copertoncini obbliga inoltre a prestare attenzione ai binari del tram e agli spazi tra un mattoncino e l’altro di pavè per evitare di impuntarsi e cadere. L’attacco manubrio regolabile in altezza, che non necessita di essere smontato, è molto funzionale e consente di trovare rapidamente l’assetto che più si preferisce, dando il giusto grado di sicurezza alla guida.

La piega da corsa è tipicamente sportiva. Volendo, però, è possibile rendere il mezzo un po’ più turistico montando il manubrio da mtb rialzato, sempre in alluminio rivestito in carbonio. La bicicletta si presenta nuda come una vera specialissima da gara, in ogni caso per districarsi al meglio all’interno dei centri abitati c’è la possibilità di montare tutta una serie d’accessori come il parafango posteriore e il paraspruzzi anteriore stile mtb, oppure la luce anteriore e posteriore per vedere e farsi vedere nelle ore notturne.

Installando il portapacchi, poi, è possibile montare ogni tipo di borsello per utilizzarla in città, per fare commissioni o addirittura come mezzo da usare per piccoli viaggi. Mako è facilmente smontabile e, togliendo il manubrio, in soli dieci secondi si può riporre l’intera bici all’interno di una borsa simile a un portabiti e appenderla nell’armadio di casa, in ufficio o caricarla nel portabagagli di una qualsiasi autovettura, su un treno oppure per portarla con sé durante le vacanze.

Ci sentiamo di consigliare, in ultimo, di acquistare un buon antifurto per stare relativamente tranquilli ogni qualvolta la si debba lasciarein strada per entrare in negozi, cinema o altro, perché un prodotto di questo tipo è molto appetibile per i ladri di biciclette.

Scheda tecnica


Telaio: alluminio 7005 a doppio spessore.
Forcella: Dahon Slipstream alluminio.
Serie sterzo: Ritchey integrato.
Piega manubrio: Kinetix Carbonlite.
Attacco manubrio: Nvo per A-Head set.
Comandi: Shimano Ultegra.
Deragliatore: Shimano 105 10v.
Cambio: Shimano Ultegra 10v.
Freni: Tektro quartz.
Guarnitura: Fsa Slk 55-44.
Movimento centrale: American Classic ultralight.
Reggisella: Sdg I-Beam Pro.
Sella: Sdg Bel Air Sl I-Beam.
Ruote: mozzo anteriore Pantour con sospensione integrata, posteriore American Classic, cerchi Kinetix Pro.
Cassetta: Shimano 105 11-25.
Copertoncini: Schwalbe Stelvio Dahon special edition 20”.
Misure: M, L.
Peso: 8 Kg.
Colori: Nickel.
Prezzo: 1.750 euro

Distributore
Oga - One generation ahead
Via Giannone, 10 - 20154 Milano
Tel. 02/36554408
Fax 02/33103880
info@dahon.it - www.dahon.it

Geometrie standard
La produzione di serie offre due taglie: M e L. In sostanza soddisfano l’utenza di taglia media e grande, il resto lo si completa... Adattandosi
Livello finiture
Buono. Mako è una bicicletta di produzione limitata, quindi è ben curata sotto tutti i punti di vista. Potrà anche non piacere dal punto di vista estetico, ma da quello funzionale e tecnico non si discute. Il carattere è innovativo
Assemblaggio
La componentistica è custom obbligatoria, tecnicamente identica a quella per specialissime “vere”. Alcuni dettagli variano e rendono la bici ancora più diversa da tutte le altre
Rapporto qualità/prezzo
Il prezzo è molto alto, noi italiani non siamo abituati a biciclette da città così costose. Mako, però, è ben di più di una city “normale” e le cose particolari costano sempre di più
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