Europei XCO: vincono Pidcock e Lecomte, delusione tra gli azzurri: Berta decima, Braidot sedicesimo

Una sfida intesa, dove anche la pioggia e il terreno scivoloso sono stati protagonisti per l'assegnazione delle maglie di campioni d'Europa

Loana Lecomte (Foto UEC/Sprint Cycling Agency)

Sono il britannico Tom Pidcock e la francese Loana Lecomte i nuovi campioni europei di Cross Country Elite. Le gare si sono disputate all'Olympia Park di Monaco, in Germania, nell'ambito del campionato europeo multisport che ha visto succedersi in 11 giorni ben 9 discipline. La prossima edizione dei Campionati Europei MTB Elite si svolgerà il 25 Giugno 2023 a Kraków-Małopolska (Polonia). Delusione per gli azzurri del ct Celestino, che non hanno ottenuto i posizionamenti sperati.

La gara maschile

Per quanto riguarda la mtb cross country, è stata la gara maschile ad aprire le danze, e Pidcock, nonostante partenza arretrata e una scivolata proprio alla prima curva, già dal secondo giro degli otto previsti è rientrato nel gruppo di testa e bene presto ha imposto il suo ritmo da fuoriclasse. La svolta a circa metà gara, quando il campione originario di Leeds ha allungato insieme allo svizzero Filippo Colombo e al francese Victor Koretzky, per poi prendere il volo in solitaria tagliando con 11 secondi di vantaggio sul danese Sebastian Carstensen che nel frattempo aveva raggiunto il gruppo di testa. Bronzo invece per Colombo. Per Pidcock, classe 1999, campione del mondo in carica del ciclocross, si tratta del primo titolo continentale nella MTB dopo quelli conquistati nel ciclocross nel 2016 (Junior) e 2018 (Under 23).

Tom Pidcock (Foto UEC/Sprint Cycling Agency)

Il primo degli azzurri è Daniele Braidot, 16°, a 1’56”, il secondo Juri Zanotti, 24° a 2’34”, e il terzo, giunto 27°, Gerhard Kershbaumer a 2’58”.

Inevitabile delusione in casa azzurra. “Un percorso decisamente duro. - ha commentato il ct della nazionale italiana Mirko Celestino - Ho avuto un primo confronto con i nostri atleti e pure loro sono delusi. Oggi serviva la gamba piena, come si dice in gergo, per poter rispondere agli attacchi. Poi si è messo davanti Pidcock, che conosciamo, e noi siamo scivolati indietro. Accantoniamo la delusione e guardiamo avanti, la settimana prossima c'è il Mondiale di Francia, a Les Gets”.

Il percorso di gara di Monaco di Baviera (Foto UEC/Sprint Cycling Agency)

La gara femminile

Martina Berta, arrivata decima, commenta a caldo dopo l'arrivo (foto Presse Office FCI)

Per quanto riguarda la gara femminile, caratterizzata dal maltempo nelle fasi iniziali e finali, è stata segnata da cadute e forature e ha visto il dominio fin dalle prime battute della coppia Pauline Ferrand Prevot e Loana Lecomte, finché la campionessa europea uscente Prevot, ha staccato la compagna per involarsi. Ma i giochi non erano ancora decisi. Infatti, verso metà della gara, la francese ha avuto un problema meccanico ed è stata raggiunta e superata dalla connazionale. Lecomte a quel punto non aveva più nessuno a impensierirla, anche se alla sue spalle si davano battaglia per il podio. Nonostante la sfortuna, Prevot è riuscita a conservare la seconda posizione, a 37 secondo dalla prima, seguita dall'olandese Anne Terpstra. La migliore delle azzure è Marina Berta, giunta decima con un distacco di 5’45”. Giorgia Marchet è invece 21^, a 9’:26”. Caduta per Greta Seiwald, che è stata portata in ospedale per accertamenti, anche se la situazione non pare essere preoccupante.

"Speravo in qualcosa di meglio – commenta Martina Berta (al 2° anno nella categoria Elite) subito dopo il traguardo – ma è stata una giornata difficile con la pioggia dall’inizio. Era complicato rimanere in sella. Una top 10 che regala morale in vista della prossima settimana quando ci sarà il Mondiale”. “Le francesi - continua la 24enne valdostana parlando delle rivali arrivate prima e seconda - erano di un altro livello. Loro hanno scelto di saltare le prove di Coppa del Mondo e concentrarsi su Europei e Mondiali ed oggi sono state premiate. Comunque ora guardiamo al prossimo impegno, ogni gara è una storia diversa e conto di migliorare”.

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Il podio femminile (Foto UEC/Sprint Cycling Agency)

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