01 July 2015

Le fat scelte a BikeUp

Piacciono, e molto! Un amore reso più intenso dalla propulsione elettrica...

Le fat scelte a bikeup

Non sappiamo se è una moda passeggera o destinata a durare e rafforzarsi nel tempo, ma le fat bike stanno radunando sempre più adepti, in particolare tra i giovani. Certo è che piacciono, e molto, grazie all'estetica da fumetto e alla possibilità di avventurarsi là dove nessuna oserebbe: fango, sabbia e neve. Un amore reso più intenso dalla propulsione elettrica che rende meno faticoso muovere modelli poco favoriti dall'elevato attrito delle ruote extralarge e dal peso maggiorato rispetto alle mountainbike. E, soprattutto, contribuisce a innalzare l'asticella del divertimento anche per chi non ha muscoli da professionista. Non stupisce, dunque, che a BikeUp le “grasse” hanno acceso la fantasia dei ragazzi pronti a veri e propri assalti negli stand per assicurarsi pochi minuti di piacere sublime.

Axevo brose, la più desiderata

L'attesa più lunga per provare le e-bike l'abbiamo fatta nello stand Axevo: l’azienda di Sarnico (Bg), da anni presente nella distribuzione di componenti, è approdata da poco nel mondo delle due ruote a pedali con esemplari artigianali personalizzabili a piacere, o quasi. Davanti a noi tanti giovani attirati da tre fat bike esuberanti, con la più normale ad aggiudicarsi il titolo di migliore “grassa” di BikeUp, almeno per persone dotate di buon senso.

È la E-Fat Brose, nome che svela la presenza di uno dei motori centrali più stimati dagli appassionati grazie ai 70 Nm di coppia erogati, uno dei valori più alti tra le unità da 250 W. Qualità che abbiamo apprezzato soprattutto in salita e pedalando sui terreni con fondo più sdrucciolevole o scivoloso, purtroppo rari a Lecco. La coppia alta combinata alle ruote bollon divertono pure nel superamento di ostacoli, come gradini e scale, dove aiutano le cinque modalità d'assistenza che agevolano la ricerca del supporto elettrico ideale e la guarnitura doppia che porta a 20 i rapporti disponibili anziché 11 della versione monocorona. Ci sono piaciuti pure il peso centrale e la posizione alta del motore che riduce il rischio di colpi pericolosi. Il prezzo parte dai 3.500 euro, ma può salire a 5.500 a secondo della componentistica, di solito della Sram, e delle batterie che possono avere “tagli” da 417, 446 o 558 Wh.

Le “grasse” esagerate

Per i più eclettici il produttore lombardo ha creato due fuoriserie. La prima è la E-Fat Mpf, con sigla finale identificativa del motore centrale di Taiwan accreditato di 50 Nm di coppia e 250 W. Meno brillante del motore Brose, stupisce per la possibilità di montare guarniture con 2 o 3 corone e, soprattutto, per le ruote 26x4,8”. Balloon rumorosissime su asfalto, ma imbattibili dove la ruota affonda o semplicemente dove il gradino si erge alto. Proposta a partire da 3.300 euro, è offerta anche con motore da 350 W con limitatore di velocità a 45 km/h che in Italia può essere usata soltanto in aree private.

Fuorilegge sulle strade della Penisola è ancor più la E-Fat Clean Mobile con omonimo motore dotato di 850 W di potenza e di 120 Nm. Un'unità che ci ha fatto sentire dei supereroi per l'agilità con la quale siamo riusciti a salire le scale, per le accelerazioni brucianti e per la velocità raggiunta molto prossima a quella ai 72 km/h dichiarati. E che ha lasciato sgomenti gli automobilisti superati in scioltezza. Proposta con cerchi da 27,5 a 29+ e batterie da 500 Wh, ha listino variabile da 4.000 a 6.000 euro.

Fat, il divertimento è “grasso”

Tra le “grasse” seducenti di BikeUp ci sono pure l'Innata Fat ME 262, la Wings Boaren e la Klaxon Nelson. Tre modelli più accessibili delle Axevo e omogenei tra loro per la condivisione degli pneumatici 26x4” e del sistema Sunstar iBike S03+. Un kit con motore centrale con 44 Nm di coppia e batterie da fissare negli attacchi del porta borraccia che, nelle tre e-bike esposte, sono da 36 V e 9 Ah (324 Wh) sufficienti per avventure di circa 50 km.

In comune sono pure i comandi a Led, più semplici e affidabili del display Lcd, che difettano per le spie piccole e poco luminose, in particolare quelle che segnalano la modalità di assistenza inserita tra Eco, Normale e Turbo. La Klaxon costa poco più (2.750 euro contro i 2.500 delle concorrenti), ma è leggermente più curata nelle finiture.

Per divertimento non raggiungono i picchi delle più costose Axevo, ma il sorriso a fine tour è assicurato per tutti e tre i modelli. Da segnalare che l'Innata propone la Fat Me 262 anche con telaio grezzo, cioè privo di colorazione, o personalizzabile con le tinte che più aggradano.

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