09 September 2014

Focus Cayo Evo 1.0

Con tanta elettronica: Shimano Ultegra Di2 e smartwatch Echo per gestire la connessione Strava. Cavi che scompaiono alla perfezione

Focus cayo evo 1.0

Di Michele Foglio

La tedesca Focus offre una gamma di biciclette da strada molto vasta, con molti differenti modelli per accontentare qualsiasi utente. Esistono modelli dedicati alle competizioni e all’agonismo, modelli che offrono comfort e prestazioni, modelli entry level dalle geometrie pensate per ciclisti alle prime armi e modelli da donna. La serie Cayo Evo è dedicata ai granfondisti e a coloro che si dilettano in gare ed eventi sportivi durante il tempo libero. Il "pacchetto" Cayo Evo unisce prestazioni e qualità di tipo professionale e strizza l’occhio alle lunghe percorrenze con telaio e forcella in fibra di carbonio della medesima geometria, mentre cambia la componentistica in base alla versione.

Il modello in prova 1.0 è equipaggiata con il gruppo completo Shimano Ultegra Di2 a 11 velocità, ruote in alluminio Fulcrum con copertoncino e componentistica Concept. Focus per questa versione di bici dà la possibilità di scegliere tra un guarnitura compact (50x34) o race (52x36), noi abbiamo scelto la compact. In entrambi i casi le guarniture sono accoppiate a un pacco pignoni 11-28. Abbinato alle versioni Cayo Evo 1.0 e 2.0 (Shimano Ultegra) è compreso lo smartwatch Echo per gestire la trasmissione della prestazione sul "social" Strava. È un'offerta commerciale pubblicizzata con il claim "Vuoi pedalare con noi?" e che in pratica offre in regalo lo smartwatch.

Il telaio in carbonio Es ha una geometria pensata per le lunghe percorrenze. Il tubo di sterzo è piuttosto alto e, accoppiato al tubo orizzontale poco più corto della media, permette di tenere una postura non troppo caricata in avanti, che non affatica. Ogni sezione del telaio ha una sua forma particolare ben ricercata e su di esse è sempre riportata una piccola scritta con l’apposita sigla che la identifica. Il tubo obliquo ha una sezione che favorisce l’aerodinamica: sezione che aumenta scendendo verso la scatola del movimento, per guadagnare in rigidità. Il carro posteriore è ben dimensionato nella zona di collegamento col movimento centrale e si snellisce verso la zona di aggancio della ruota: combinato ai foderi verticali leggermente curvati e appiattiti, serve ad aumentare il comfort in sella. È quello che ci vuole per un telaio pensato per le lunghe distanze. Sempre in quest’ottica ricade la scelta del tubo reggisella di diametro 27,2 millimetri, più votato al comfort di quelli di diametro superiore o con profili aerodinamici.

Esempio di integrazione

Questo telaio è un bell’esempio di integrazione dei cavi. Guardandolo dal lato sinistro si possono vedere giusto una parte di cavo e guaina del freno posteriore che entrano nel tubo di sterzo ed escono in prossimità del reggisella. Sempre vicino al tubo di sterzo c’è l’ingresso del cavo elettrico del cambio Shimano Di2: lo rivediamo solo in prossimità dei due deragliatori, mentre il lato destro del telaio è estremamente pulito. La scelta di inglobare la batteria del cambio nel reggisella è la ciliegina sulla torta per un telaio con i cavi integrati. Per la ricarica non c’è da smontare nulla: sotto la pipetta si trova la centralina con le derivazioni dei cavi e un’apposita presa per la ricarica. Può essere effettuata tramite la porta Usb di un normale pc con il cavo e il carica batterie in dotazione oppure, per chi non possiede un pc, è possibile acquistare un trasformatore da inserire nella presa di casa.

Le grafiche sono molto curate, le scritte sono sotto lucido e i cambi di colore tra il giallo e la parte scura sono ben definiti. La parte scura è quella che attira di più lo sguardo, si parte dal nero lucido che poi sfuma e lasciare intravedere le fibre del carbonio e qualche scritta. I più attenti noteranno sul tubo reggisella nella zona del porta borraccia l’avviso di serraggio. La bici in prova pesa 8 kili e qualche grammo, bisogna considerare che è una taglia Xl e monta la trasmissione elettro-meccanica.

Non si tira indietro...

Trovarsi bene sulla Cayo Evo è molto facile, la geometria del telaio leggermente raccolta e alta davanti facilita l’approccio a qualsiasi ciclista con un minimo di esperienza. Gli angoli del telaio non sono esasperati e non obbligano a posizioni troppo spinte. La posizione dedicata alle lunghe distanze e la trasmissione con la compact e pacco pignoni 11-28 mi ha fatto venire voglia di fare bei giri montagna per testarla a dovere. Subito ho registrato la performance con iPhone sul quale ho scaricato le App di Strava e quella dedicata a Echo (per i sistemi Android le app sono in arrivo). Grazie allo smartwatch si riesce a controllare velocità, tempo e chilometraggio direttamente dal polso:Echo dà la possibilità di interagire con lo smartphone senza tirarlo fuori di tasca.

Non ci si mette molto ad accorgersi di come fili via liscia questa Focus: il telaio smorza bene le irregolarità e sembra quasi che l’asfalto dei soliti percorsi sia più liscio! Il telaio è così comodo e con questa geometria invoglia a stare in bicicletta, ma non gli manca carattere: non dimentichiamo che è pensato anche per le competizioni. È un telaio che non si tira indietro quando si sale sui pedali per spingere, è sempre pronto nella risposta e soprattutto stabile, merito anche del carro posteriore.

Mi è piaciuto particolarmente nelle accelerazioni con lunghi rapporti. Il tubo orizzontale che dalla sua metà al reggisella si stringe sensibilmente è un dettaglio molto apprezzabile, specie dai ciclisti che come me hanno le cosce grosse e pedalano con le gambe strette: quando ci si alza in piedi per rilanciare l’andatura o scattare non lo si sfiora mai.

Le ruote Fulcrum scorrono bene e il profilo di 24 millimetri si presta a un utilizzo a 360 gradi, inoltre poiché sono per camera d’aria, sono meglio gestibili in caso di foratura. La bici è molto facile da guidare e il tubo di sterzo dalle dimensioni generose rende l’avantreno stabile e facile da interpretare. Proprio in discesa mi ha colpito per la sicurezza che infonde: è alto il giusto per dare il carico necessario sulla ruota anteriore, per garantirne l’aderenza e non mette in difficoltà specie nei tornanti che stringono e sono in contropendenza, le situazioni più critiche. La bici rimane molto neutra in ingresso di curva anche arrivando un po’ tirati con la frenata, non resta quindi che percorrere la linea scelta.

I copertoni Schwalbe Durano hanno un buon grip su tutto il profilo e invitano a divertirsi in curva. Il manubrio e l’attacco Concept si sono rivelati una bella sorpresa, molto rigidi nel loro insieme. La curva è particolarmente ergonomica e azzeccata per la filosofia di questa bici. La parte inferiore della piega è ben prolungata e questo permette di mettersi in posizione bassa facilmente, senza stressare troppo la parte alta del corpo. La piega, inoltre, si sposa bene con gli appoggi dei comandi del cambio Ultegra Di2. Questa prova è stata la mia prima volta con una trasmissione elettro-meccanica, ne ho viste e smontate parecchie al Centro prove ma non le avevo mai utilizzate appieno. Appena tolta la Focus dalla scatola, ci ho fatto un paio di uscite brevi per rodare la bicicletta nel suo complesso, poi ho fatto una piccola regolazione al cambio posteriore seguendo la procedura di calibrazione di Shimano. Che cambiata! Precisa, veloce e silenziosa... E dire che avevo qualche perplessità riguardo a questo sistema. Ci vogliono un paio di uscite per prendere confidenza con i comandi del cambio: sono molto sensibili, vicini e non fanno il classico click quando si cambia, ma dopo poche uscite viene naturale usarli. Tenendo premuto a fondo i comandi, la catena sale o scende di più rapporti fino al pignone richiesto o, volendo, fino all’ultimo disponibile. Con una semplice pressione, invece, sale o scende di un solo rapporto. Il deragliatore anteriore è programmato per spostarsi leggermente in caso di incroci elevati, per non sfiorare la catena.

Scheda tecnica

telaio: Cayo Evo carbon es

forcella: Focus Crf 01 Carbon T4

attacco: Concept Ex 120 mm

piega: Concept Ex

leve: Shimano Ultegra Di2

freni: Shimano Ultegra

deragliatore: Shimano Ultegra Di2

guarnitura: Shimano Ultegra

corone: 50/34 ( in opzione Race 53/39):

reggisella: Concept Px carbon 27,2 mm.

sella: Fi'zi:k Arione Cx manganese

catena: Shimano Ultegra

pignoni: Shimano Ultegra 11/28

ruote: Fulcrum Wh-Cex 6.5 copertoncino in alluminio

coperture: Schwalbe Durano S 23 mm

Peso rilevato: 8,06 kg (senza pedali)

Taglia: Xl

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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