di Alberto Zampetti
09 February 2023

Gran Fondo Strade Bianche, un sogno per 6500 campioni

Domenica 5 marzo, il giorno successivo alla celebre corsa World Tour dei pro, Siena ospita la versione amatoriale. Pettorali esauriti per una manifestazione che regala una giornata epica, tra una prova atletica di grande spessore e un territorio unico di affascinante suggestione.

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 Luca Onofrio, Head of Mass Events di RCS Sports and Events, Paolo Bettini, Campione Olimpico 2004 e Campione del Mondo 2006 e 2007 e Paolo Bellino, Amministratore Delegato di RCS Sport hanno presentato la Gran Fondo Strade Bianche 2023. (Foto Lapresse)

Tra poco meno di un mese, il prossimo 4 marzo, il World Tour torna in Italia con le Strade Bianche e il giorno dopo, domenica 5, il popolo del pedale ne celebra la versione amatoriale. La Gran Fondo Strade Bianche Enel Green Power, che è stata presentata a Milano nel flagship Technogym, si annuncia con una conferma e alcune novità.

La conferma è il successo dilagante di un evento che è cresciuto sempre più: gli organizzatori hanno dovuto chiudere le iscrizioni già a fine gennaio, al raggiungimento dei 6500 partecipanti, quota limite che si riesce a gestire in sicurezza sulle strade senesi, su cui si svolge la corsa. «Dai 2.500 iscritti del primo anno, siamo subito schizzati a 5.000 e quest’anno abbiamo battuto ogni record, con oltre il 30% dei partecipanti in arrivo dall’estero», ha spiegato Paolo Bellino, Amministratore Delegato di RCS Sport, facendo gli onori di casa alla presentazione della Gran Fondo.

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Il percorso

Tra le novità, invece, alcune modifiche sostanziali del percorso lungo, che praticamente ricalca il tracciato della gara Women Élite, per un totale di 138,5 km, si cui 41,8 di sterrato frazionati in nove settori e un dislivello totale di 2000 m. Rispetto al 2022 è stato tolto il tratto di Monte Sante Marie, passaggio difficile e tecnico che ha creato più di qualche problema a tanti amatori (siamo a inizio marzo e la condizione è quella che è) e sono stati introdotti alcuni settori inediti, tutti con pendenze a due cifre.

Si parte dalla Fortezza Medicea di Siena (zona Stadio) e dopo 20 km inizia il ballo della polvere con il primo sterrato, un drittone di un paio di chilometri in leggera discesa. Fine delle cose semplici, d’ora in poi è tutto un susseguirsi di ondulazioni da togliere il fiato. E non solo per lo sforzo, ma anche per uno scenario unico, nell’incessante susseguirsi di erte e declivi del senese. Il secondo settore presenta tratti con pendenze oltre il 12%. Si raggiunge quindi Radi dove c’è il bivio: a sinistra per la Medio Fondo, a destra per il terzo settore (4.4 km) e, subito dopo, il quarto (6.4 km) altimetricamente meno impegnativo che porta a Ponte d’Arbia dove si attraversa la Cassia per affrontare il quinto settore, quello di Serravalle (9.3 km), che porta a Monteroni d’Arbia. Inizia quasi immediatamente il sesto sterrato, di San Martino in Grania (9.5 km) in mezzo alle crete senesi. Dopo Castelnuovo Berardenga si incontra il settimo settore, punto di rientro della Medio Fondo nella prova regina. È uno strappo corto (solo 800 metri, per fortuna), che però presenta punte del 13% di pendenza massima. E quando hai già nelle gambe 115 km di Strade Bianche ed è solo il 5 marzo... si fa sentire!

O si fa rimpiangere; sia sul settore successivo, la salita di Colle Pinzuto che attacca con un muro al 15%, sia sull’ultimo tratto bianco che dopo una discesa iniziale presenta un conto al 18%. Da lì restano poco più di 12 km all’arrivo a Siena nel Campo. Un arrivo epico, che racchiude la soddisfazione dell’impresa e lo stupore per il luogo, tanto è ricca di Storia e densa di magnetismo l’atmosfera di quella piazza.

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Paolo Bettini sarà alla partenza della Strade Bianche. (Foto Lapresse)

Un’atmosfera che coinvolge anche chi abbia preferito il percorso corto, questo invece rimasto invariato: 87 km, di cui 21,6 km di sterrato articolati in sei settori, con 1.350 metri di dislivello. Una prova minore nei chilometri, ma comunque impegnativa. Perché lo sterrato non dipende dalla distanza e non si improvvisa. Bisogna saperci andare.

«La bicicletta va lasciata libera, perché più ci si aggrappa al manubrio e più è difficile, poi, stabilizzarla», raccomanda Paolo Bettini, Campione olimpico 2004 e Campione del Mondo 2006 e 2007, che in carriera ha disputato la versione pro della gara e poi, sceso di bici, praticamente tutte le edizioni della GF. Sarà al via anche il prossimo 5 marzo. «In realtà bisognerebbe farla “galleggiare” senza aggrapparsi al manubrio perché altrimenti diventa tutta una rigidità. E quando si è rigidi sullo sterrato è un attimo far partire la ruota anteriore e trovarsi a terra. Pertanto, bisogna impugnare il manubrio con delicatezza e lasciare andare la ruota, che trova da sé la traiettoria corretta: si tratta di sensibilità. La Gran Fondo Strade Bianche Enel Green Power è una prova bellissima ed il percorso, nonostante l’assenza dello sterrato di Monte Sante Marie, è comunque molto esigente. Bisogna restare sempre concentrati, trovare il giusto equilibrio perché ogni tratto di sterrato, anche quello sulla carta più agevole, nasconde delle insidie».

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