22 October 2014

I grandi giri

La provocazione di Oleg Tinkov (un milione di euro in palio) e lo “scontro fra titani” secondo Bernard Hinault. Abbiamo tirato le somme…

I grandi giri

La doppietta Giro-Tour. Il Santo Graal del ciclismo. Un risultato tanto duro e difficile da mettere in palmarès che negli ultimi 60 anni soltanto 7 corridori sono riusciti in questa impresa (prima di loro mai nessuno era mai arrivato a tanto). Il primo di tutti è stato Fausto Coppi (nel 1949 e nel 1952), seguito da Jacques Anquetil nel 1964 e da Eddy Merckx, che ha scritto il suo nome in questo club ristretto addirittura tre volte: nel 1970, nel 1972 e nel 1974. In epoca moderna, invece, sono entrati di diritto nella storia con questo exploit Bernard Hinault (1982 e 1985), Stephen Roche (1987), Miguel Indurain (1992 e 1993) e – ultimo in ordine di tempo – Marco Pantani nel 1998.

Per quanto riguarda le doppiette meno blasonate (ovvero quella Giro-Vuelta e Tour-Vuelta), i casi di successo diminuiscono: la prima è riuscita, guarda caso, a Merckx nel 1973, a Giovanni Battaglin nel 1981 e ad Alberto Contador nel 2008; mentre la seconda soltanto ad Anquetil (1963) e Hinault nel (1978).

 

Ci riuscirà Nibali?

Il tema mitico della doppietta Giro-Tour è tornato d’attualità negli ambienti Pro Tour e non solo. E se il colombiano della Movistar Nairo Quintana, ultimo vincitore del Giro d’Italia, aveva dichiarato fattibile ripetere l’impresa proprio all’indomani della Corsa rosa, la settimana scorsa anche l’ultima maglia gialla al Tour de France, l’italiano dell’Astana Vincenzo Nibali, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato che «anche se la doppietta è molto difficile, tuttavia niente è impossibile». 

 

Oleg Tinkov e quel milione di euro…

A rilanciare questo tema in maniera decisamente eccentrica ci ha pensato il magnate russo Oleg Tinkov (proprietario della Saxo-Tinkoff)  che alla presentazione del Giro 2015 ha pensato bene di mettere in palio 1 milione di euro nel caso in cui lo spagnolo Contador– che tra l’altro ha già annunciato che il prossimo anno correrà sia il Giro sia il Tour –, il britannico della Sky Christopher Froome, Quintana e Nibali parteciperanno non solo al Giro e al Tour, ma anche alla Vuelta a España che si svolge ogni anno nel mese di settembre. 250 mila euro a testa come incentivo e un commento stringato per spiegare il perché dell’iniziativa “benefica”: «penso sia una buona idea».

In realtà, il motivo di questa offerta era un altro: «Il ranking Uci – ha raccontato Tinkov al quotidiano sportivo francese l’Équipe– quest’anno ci dice che il migliore corridore è stato Valverde, ma lo sanno tutti che in realtà non lo è. Mi sono detto: se facciamo gareggiare i corridori in tutti e tre i grandi giri, allora vediamo subito chi è il più forte».

Anche se a distanza di qualche settimana lo stesso Tinkov ha fatto marcia indietro e dichiarato che «sarebbe già molto che il prossimo anno si presentassero tutti e quattro alla partenza di Giro e Tour», tuttavia, l’idea del proprietario della Saxo-Tinkoff (la squadra di Contador, ndr) aveva comunque acceso un frizzante dibattito riguardo al Grand Tour (così l’ha soprannominato Tinkov).

 

Bernard Hinault appoggia lo “scontro fra titani”

Tra gli altri, proprio uno capace di vincere due delle tre differenti doppiette, Hinault, sempre all’Équipe  ha detto di appoggiare l’idea dello “scontro fra titani” sulle strade dei tre grandi giri a tappe europei. «Al loro posto – ha detto Hinault (vincitore in totale di 5 Tour, 3 Giri e 2 Vuelte–lo farei. Non mi sembra assolutamente difficile: basta partire dal principio che tra ognuno dei grandi giri ci siano almeno tre settimane o un mese per recuperare. Fare i tre giri è esattamente difficile quanto correrne due, non di più. E se sei un campione, sei tu a imporre le condizioni: Ok, vengo, ma pretendo che il percorso sia meno difficile». Proprio seguendo questo ragionamento, Hinault ha specificato un’ulteriore condizione di esistenza alla base del “progetto Grand Tour”: «Giro e Vuelta non dovranno essere così duri come lo sono oggi. Gli organizzatori di queste corse a tappa, infatti, vogliono proporre un percorso sempre più difficile, ma questo porta i corridori a non partecipare ai loro giri».

 

Il triplete...

Anche se nessuno è mai riuscito a vincere i 3 grandi giri nello stesso anno, tuttavia, nella storia già 39 corridori sono riusciti a correrli e portarli a termine nella stessa stagione (quest’anno ci è riuscito solo l’australiano Adam Hansen della Lotto-Belisol).

E poi chissà, magari la provocazione di Tinkov – oltreché commerciale ed entusiasmante a livello di spettacolo – segnerà l’inizio di un nuovo club all’interno del quale prima o poi qualcuno scriverà davvero il proprio nome.

Dopo la doppietta, il triplete? José Mourinho ne andrebbe sicuramente molto fiero.

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